USA, mercato del lavoro solido: addio a un altro maxi taglio Fed
Il Job report di settembre supera le attese e allontana lo spettro recessione. Ora gli analisti si aspettano due tagli da 25 punti base entro fine anno. “Occhio alla duration”
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La stabilità economica dell’Eurozona rimane fragile a causa degli effetti legati all’aumento dei tassi che pesano su governi, imprese e famiglie. E lo scenario di una recessione resta concretamente possibile di fronte al deterioramento del già compromesso quadro finanziario. L’allarme arriva dalla Financial Stability Review della Banca centrale europea, secondo cui i mercati restano “esposti a condizioni macro avverse e agli sviluppi geopolitici”, potenzialmente amplificati dalle vulnerabilità di alcune istituzioni finanziarie non bancarie.
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Per quanto riguarda l’economia di Eurolandia, secondo Francoforte i numerosi tagli alle stime e le sorprese economiche negative confermano un quadro debole “con consistenti rischi al ribasso”. Pesano sul contesto le due guerre. Inoltre, le tensioni in Medio Oriente aggiungono incertezza non solo per le possibili conseguenze sui prezzi dell’energia, ma anche per il loro potenziale effetto negativo su investimenti e fiducia.
“Le fragili prospettive economiche insieme alle conseguenze generate dall’elevata inflazione stanno mettendo a dura prova la capacità di persone, imprese e governi di onorare il proprio debito”, ha sottolineato il vicepresidente dell’Eurotower, Luis de Guindos. “È fondamentale rimanere vigili mentre l’economia si muove verso un contesto di tassi d’interesse più elevati combinato con crescenti incertezze e tensioni geopolitiche”, ha ricordato. Proprio i tassi costituiscono uno dei rischi maggiori. Se infatti le condizioni finanziarie più stringenti si stanno progressivamente traducendo in costi più alti del servizio del debito, per gli analisti di Francoforte, il pieno impatto sull’attività economica deve ancora materializzarsi. E a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i settori finanziari e non. Questo effetto, si legge, “è già visibile nel mercato immobiliare della Zona euro, che sta conoscendo un rallentamento”.
La Bce mette poi in guardia mercati e istituzioni finanziarie non bancarie. Queste per gli analisti dell’Eurotower, sono infatti altamente sensibili agli sviluppi negativi. E le loro vulnerabilità potrebbero essere esposte a sorprese al ribasso delle condizioni economiche. In particolare, i fondi d’investimento e le altre organizzazioni finanziarie risultano particolarmente esposti ai rischi sul credito e sulla liquidità, mettendo in luce la necessità di rafforzare la loro resilienza dal punto di vista macroprudenziale.
Per quanto riguarda le banche, gli istituti europei si sono dimostrati resilienti agli shock successivi alla pandemia e la loro redditività è aumentata. Ma ora devono far fronte a tre criticità. La prima riguarda i costi di finanziamento, destinati ad aumentare. La seconda è costituita dalla qualità degli attivi, che potrebbe risentire dei costi del servizio del debito più elevati e del contesto macroeconomico debole. Infine, la redditività degli istituti dovrà affrontare un calo sostanziale dei volumi di prestito. Nel complesso, sottolinea però il report, “il sistema bancario dell’Area dell’euro è ben posizionato per resistere a questi rischi”.
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La Financial Stability Review si sofferma poi anche sul Patto di Stabilità, i cui negoziati “stanno provocando una significativa incertezza”. Per la Bce l’incapacità di trovare un accordo non solo rallenta “il necessario aggiustamento di bilancio e lo slancio verso riforme e investimenti”, ma porterebbe causare ulteriori aumenti dei rendimenti e degli spread dei titoli di Stato. E a trovarsi in difficoltà maggiore sarebbero ovviamente i Paesi che potrebbero non rispettare i parametri previsti, trovandosi poi ad affrontare procedure di disavanzo eccessivo. Nel caso dell’Italia, per De Guindos, l’evoluzione del mercato del debito sovrano è stata “molto positiva”, così come l’upgrade dell’outlook da parte delle agenzie di rating. E “anche se nell’ultimo anno abbiamo visto un importante aumento dei rendimenti, gli spread sono rimasti abbastanza stabili”, ha concluso.
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