Azionario USA: non solo tech
Gli esperti di AllianceBernstein John H. Fogarty e Vinay Thapar analizzano le prospettive di crescita del mercato USA e dei differenti settori che lo compongono
2 min
Un crescita del PIL lievemente più alta quest’anno e più bassa il prossimo, con l’inflazione che continuerà a rallentare, come già atteso, e potrebbe scendere sotto il target del 2% entro il 2026. È questo il responso del sondaggio trimestrale della Banca centrale europea (BCE) sulle aspettative dei previsori professionali, le cui opinioni contribuiscono a determinare le scelte di politica monetaria dell’Eurotower.
📰 Leggi anche “BCE in pausa: i gestori scommettono su settembre“
Gli esperti hanno dunque lasciato invariate le attese di crescita dei prezzi per il 2024 e il 2025 rispettivamente al 2,4% e al 2,0%. Hanno però ritoccato leggermente al ribasso la proiezione per il 2026, all’1,9%, chiarendo che nel lungo periodo (ovvero il 2028) l’indice si attesterà al 2%. Si tratta di numeri inferiori a quanto atteso dalla stessa BCE. Discorso diverso per il dato core, rivisto invece lievemente al rialzo di un decimo di punto sia per quest’anno che per il prossimo, rispettivamente al 2,7% e al 2,2%, mentre la stima per il 2026 viene confermata al 2%. A pesare sono stati i dati sull’inflazione dei servizi e una crescita del costo del lavoro più persistenti del previsto. Anche per l’indice di fondo, però, le aspettative a lungo termine sono rimaste invariate al 2,0%.
Se la visione sull’inflazione non è cambiata, quella sul PIL riserva qualche novità. L’attesa sul 2024 “resta modesta” allo 0,7%, a causa di un effetto trascinamento dal 2023, ma risulta comunque più alta di 0,2 punti rispetto al sondaggio precedente che la dava allo 0,5%. Per il prossimo anno c’è invece un ritocco al ribasso di 0,1 punti, con il dato finale all’1,3% invece dell’1,4% della view di tre mesi fa. Invariato il PIL 2026, previsto in espansione dell’1,4%, e le aspettative di crescita a lungo termine, ferme all’1,3%. Infine, gli economisti vedono la disoccupazione migliorare al 6,5% quest’anno e nel 2025, contro il 6,6% precedente, per poi attestarsi al 6,4% dal 2026 in poi.
📰 Leggi anche “Eurozona, preoccupa il manifatturiero. Occhi su Sintra“
I mercati continuano ad aspettarsi due tagli dei tassi da parte della BCE, anche dopo che giovedì il board dell’istituto ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro e ribadito che ogni decisione dipenderà dai dati. Una conferma alle attese degli investitori è arrivata dal governatore francese, François Villeroy de Galhau, che ha definito tali stime “ragionevoli”. Il banchiere centrale ha però precisato di non voler fare previsioni definitive, perché queste dipenderanno appunto dagli indici economici, e ha sottolineato che Francoforte guarda più alle aspettative per il 2025 che alle fluttuazioni del 2024, dal momento che si registreranno alti e bassi di mese in mese. In ogni caso, secondo Villeroy la disinflazione sta proseguendo come previsto e il tasso di aumento dei prezzi continuerà a rallentare.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.