Savona (Consob): “Il risparmio sale ma non rende. Minacciato dalle criptovalute”
Accantonamenti su del 50%, se investiti avrebbero reso 30 miliardi. Incombe il rischio monete digitali: “Come i derivati: serve una nuova Bretton Wood”
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Gli italiani sono in buona compagnia. Se da noi infatti, stando a Bankitalia, il tasso di risparmio è più che triplicato rispetto alla fine del 2019, gli altri diciotto Paesi dell’Area euro non sono da meno. Tanto che, certifica Eurostat, nel primo trimestre del 2021 il tasso di risparmio delle famiglie che utilizzano la moneta unica è salito al 21,5% rispetto al 19,5% del quarto trimestre 2020. Si tratta del secondo valore più alto dall’inizio della serie storica nel 1999, superato solo da quello del 25% registrato tra aprile e giugno dello scorso anno, in piena bufera Covid.
Insomma, l’incertezza scatenata dalla pandemia induce ancora ad accantonare denaro per le emergenze, anche se qualcosa si muove. Probabilmente l’effetto della campagna vaccinale, delle riaperture e dei dati macro che mostrano la ripresa dell’economia ha ridato fiducia agli europei, spingendoli ad investire. Sale infatti il tasso di investimenti delle famiglie, che è passato dal 9 al 9,2% nel primo trimestre del 2021, facendo segnare il valore più alto dal 2011.
Stando all’istituto di statistica europeo, l’aumento del tasso di risparmio nell’Area della moneta unica è spiegato dal calo dei consumi dell’1,2% mentre il reddito disponibile lordo delle famiglie è aumentato dell’1,4%. L’aumento degli investimenti è invece dovuto all’incremento del 2% della formazione di capitale fisso mentre il reddito disponibile lordo è aumentato dell’1,4%. L’aumento della quota profitti i 0,4 punti percentuali è infine dovuto all’aumento del valore aggiunto (+1,8%) mentre la remunerazione degli occupati (salari e contributi) più imposte meno sussidi sulla produzione è aumentata dell’1,2%.
Passando agli altri dati, la quota di profitti del business è salita dal 40,8% al 41,2%, mentre il tasso di investimento del business è aumentato al 23,9% rispetto al 23,4% dell’ultimo trimestre 2020. Per Eurostat la crescita del tasso di investimento del business di 0,5 punti percentuali è dovuta all’aumento della formazione di capitale fisso (+4,1%) a un ritmo più veloce dell’aumento del valore aggiunto.
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