Azionario cinese, approfittare del sell-off in vista degli stimoli
Janus Henderson Investors ha iniziato a ridurre le posizioni in alcune imprese di consumo e ad orientarsi verso l'edilizia e i settori beneficiari del piano d’investimenti di Pechino
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Riforme economiche, misure di stimolo, apertura dei mercati: investire ora in Cina è un ottimo affare, nonostante trade war e coronavirus nel breve potrebbero causare un rallentamento dell’economia. Nel lungo periodo infatti, secondo Raymond Ma, gestore del FF China Consumer di Fidelity International, solidi fattori sosterranno la crescita del mercato dei consumi e non solo. Su cosa puntare? Sui settori della ‘Nuova Cina’ e sulle aziende legate ai consumi interni, stando alla larga per ora da quelle troppo legate alle esportazioni statunitensi.
“Attualmente la Cina non solo è la seconda economia del mondo per dimensioni, ma è anche una delle economie a più rapida crescita, con un tasso di crescita del Pil di circa il 6%. Anche se il livello è inferiore rispetto a quello di dieci anni fa, questo è il risultato dell’attenzione alla qualità rispetto alla quantità e della volontà di puntare a un livello sostenibile nel lungo periodo. É, tuttavia, probabile che questo livello subisca un rallentamento a causa dell’impatto del Coronavirus sull’attività economica. Il governo cinese alimenta lo sviluppo del Paese con continue riforme economiche e ha preso in considerazione l’apertura dei mercati, oltre a varie misure e politiche di stimolo. Investire ora in Cina consentirebbe agli investitori di beneficiare di questa potenziale crescita. Sostenuto da solidi fattori di domanda e di offerta, come l’aumento del reddito e l’aumento dei laureati, sono particolarmente positivo sulle prospettive di crescita del mercato cinese dei consumi a medio e lungo termine”.
“Ci sono stati progressivi passi avanti nell’apertura dei mercati finanziari interni cinesi. Ad esempio, nel quarto trimestre del 2019 abbiamo visto le autorità di regolamentazione cinesi rimuovere le quote di investimento alla QFII e alla RQFII. Azioni come questa attireranno ulteriormente l’afflusso di capitali in Cina ed è anche una mossa per garantire che siano ben posizionati per la piena inclusione delle A-share cinesi negli indici di MSCI. Inoltre, si tratta di una mossa positiva in linea con la decisione della Cina di aprire i mercati aumentando la trasparenza e la flessibilità”.
“Si prevede che i mercati azionari cinesi resteranno volatili nel breve termine a causa delle preoccupazioni legate alle negoziazioni commerciali Usa-Cina in corso, all’epidemia di Coronavirus e al rallentamento dell’economia cinese. Dato l’aumento delle tariffe commerciali, si prevede che le imprese cinesi assisteranno a un calo delle esportazioni, a una riduzione dei guadagni e dei flussi di capitali in uscita, anche a causa della delocalizzazione della base produttiva al di fuori della Cina. Gestisco il rischio di portafoglio evitando le aziende con driver di crescita e/o modelli di business insostenibili e mantenendo la disciplina di valutazione. Conduco frequenti visite aziendali per valutare regolarmente i rischi specifici dell’azienda. Anche lo stato patrimoniale, il capitale circolante e la generazione di flussi di cassa vengono utilizzati, tra le altre metriche, per il controllo incrociato delle valutazioni rispetto al rapporto price to earnings e al rapporto price to book”.
“Un modo per aggirare l’impatto della controversia commerciale è quello di ridurre al minimo l’esposizione ai nomi legati alle esportazioni statunitensi e di investire in quelli con ricavi di vendita sottostanti provenienti dalla Cina. Il portafoglio si concentra sul trend dei consumi interni in Cina, in quanto è ora il principale motore dell’economia cinese e si prevede che avrà uno sviluppo a lungo termine. Mantengo una posizione di sovrappeso nei settori della ‘Nuova Cina’, in quanto meno sensibili ai venti contrari macroeconomici di breve termine. Si prevede che questi settori godranno di una crescita sostenibile in futuro grazie a una serie di temi che guideranno la crescita e contribuiranno a fungere da cuscinetto contro le sfide che il Paese dovrà affrontare. Questi temi includono il consumo, l’automazione, l’ambiente, la digitalizzazione, l’urbanizzazione, la mobilitazione e il consolidamento. Ci sono aziende che sono molto ben posizionate per beneficiare delle interessanti tendenze che si manifestano in questi temi. Il portafoglio mantiene un’elevata convinzione nei confronti di aziende selezionate nei settori dell’IT, dei consumi, delle assicurazioni e della sanità”.