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Centralità e rispetto del cliente, tempestività e capacità di immaginare il futuro. Queste le qualità distintive dell’asset manager di Finecobank secondo il ceo, che sull’industria afferma: “La pressione sui margini è simile alle sfide che affrontano anche altri settori”
“I numeri dicono di più di mille parole, in particolare se pensiamo al contesto di mercato in cui sono maturati. Crescere quando tutto funziona bene e c’è serenità non si può dire sia facile, ma quasi. Crescere in un contesto di mercato estremamente volatile con grandi incognite sia economiche che geopolitiche e sociali è tutt’altra cosa”.
Il numero più importante che Fabio Melisso, ceo di Fineco Asset Management, porta all’attenzione per far capire il salto operato dalla società in un 2022 per molti complicato è il +41% net profit. “Una dimostrazione di grande efficienza, che testimonia un modello di business in grado generare profittabilità per tutti gli stakeholder: azionisti, rete e clienti”.
È proprio l’unione di questi tre pilastri da cui deriva, spiega il ceo, una delle fondamentali qualità che permette a FAM di orientare verso il successo la propria attività. “È ascoltando in maniera costante i bisogni della rete che siamo in grado di rispondere in modo preciso e tempestivo alle esigenze primarie dei clienti finali, cosa che risulta molto più difficile, se non impossibile, per un grande asset manager con clienti e necessità di prodotto su diverse geografie”.
Fabio Melisso, ceo di Fineco Asset Management
Il bottom-up della costruzione prodotto
La centralità, o meglio la basilarità, del rapporto con il cliente traspare chiaramente dalle parole del manager. “Non costruiamo prodotti per calarli nella realtà pretendendo che vadano bene per tutti, ma al contrario nasciamo con l’obiettivo di costruire soluzioni su misura per le esigenze dei nostri consulenti e quindi dei loro clienti”. Una tendenza che, secondo Melisso, non potrà che espandersi nel prossimo futuro, ponendo seri interrogativi al settore.
“Tenendo conto del catalogo molto nutrito di prodotti che i consulenti della rete Fineco offrono ai propri clienti, una conferma della validità di questo modo di operare arriva dall’estrema riconoscibilità che i nostri prodotti si sono finora guadagnati”, afferma. Ed è proprio la competizione all’interno della piattaforma aperta Fineco che esalta, secondo il manager, la peculiarità del brand nato meno di cinque anni fa, ma che è già riuscito ad attrarre oltre 27 miliardi di euro di masse.
“Abbiamo aperto il 2023 facendo segnare un nuovo record di raccolta sulla clientela retail, proprio grazie al continuo miglioramento della capacità di ascolto della rete e successiva costruzione di strumenti di investimento”, spiega Melisso. “Dialoghiamo su base settimanale, se non giornaliera, con i nostri consulenti e la nostra capacità di ingegnerizzazione di prodotto ci offrirà sempre di più un grosso aiuto in questo, contando che la continua innovazione fa parte dell’identità della società fin dalla sua nascita”.
Profondità di gamma
Un altro numero viene ricordato dal manager per descrivere la storia e indicare il futuro di FAM. “Più di 400 Isin che, ad oggi, portano il nostro nome sono la dimostrazione della volontà di avere una profondità di gamma tale da poter soddisfare tutto lo spettro di bisogni manifestati dal cliente”. Atteggiamento che ha portato FAM ad essere la prima società di un gruppo tricolore a quotare su Borsa Italiana una serie di Etf nell’ottobre del 2022.
“Una decisione che dimostra”, fa notare Melisso, “la nostra offerta, incentrata sui valori del value for money per il cliente”. “Se dovessi identificare cosa ci caratterizza maggiormente”, entra nel dettaglio, “direi l’attenzione maniacale nel chiedersi se un prodotto o servizio porti reale valore al cliente e sia prezzato nel modo migliore possibile”. Una tendenza che ricomprende pienamente il time to market. “Una buona idea, se invecchia, diventa una idea inutile se non cattiva. E il rischio di invecchiamento è, nel nostro lavoro, sempre molto alto. Per questo teniamo sempre bene a mente che l’execution vale tanto quanto sapere quale sia la cosa giusta da fare”, afferma.
Immaginare il futuro
“Guardando indietro alla nascita di FAM”, ricorda Melisso, “possiamo affermare che in quel momento ci siamo immaginati il futuro: un futuro di grandi sfide e grandi minacce, come la compressione dei margini, che potevano essere trasformate in grandi opportunità”. Da qui, la decisione di costruire una società in Finecobank, che ha permesso di internalizzare la catena del valore e di esprimere tutte le potenzialità della banca nel campo della gestione del risparmio.
“Sul tema della continua pressione sui margini nel risparmio gestito”, afferma Melisso, “credo sia tutto un processo naturale, simile alle sfide degli altri settori alla costante ricerca di efficienza a beneficio del cliente finale. Una filosofia applicata anche al tema delle commissioni, dibattuto in sede europea nell’ambito dell’aggiornamento della Retail Investment Strategy, per cui Fineco ha già dichiarato di essere ben posizionata qualunque sia la decisione del regolatore. “Occorre trovare un equilibro fra livello di servizio e costi per il cliente, per evitare che la sola eliminazione del costo porti all’eliminazione del servizio, in questo caso importante in un Paese la cui cultura finanziaria rimane ancora molto da sviluppare e quindi dove il ruolo del consulente diventa funzionale a questo sviluppo”, conclude.
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