Fondi obbligazionari flessibili: se il rendimento non paga meglio selezionare le scadenze
Due strategie diverse ma unite da un minimo comune denominatore: l’approccio flessibile che permette ai gestori di muoversi con agilità
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Negli Stati Uniti è cominciata la earning-season con i risultati del terzo trimestre dell’anno. Come di consueto le prime società a diffondere I risultati economici e finanziari sono le grandi banche d’affari di Wall Street, cui fanno seguito i big della tecnologia e le società industriali.
Quest’anno sarà importante capire il vero impatto della Guerra commerciali Usa-Cina sui conti economici delle aziende e agli asset manager è affidato il compito di saper gestire rischi e opportunità per bilanciare i portafogli nei periodi più volatili.
Abbiamo selezionato i migliori 20 fondi comuni appartenenti alla categoria azionari Usa, e intervistato alcuni fra i gestori di maggior successo di queste strategie. Ecco cosa hanno raccontato a FocusRisparmio riguardo le loro idee d’investimento.
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Giri Devulapally, gestore del fondo JPMorgan Funds – US Growth Fund: All’interno del nostro portafoglio ricerchiamo aziende che operano in grandi mercati e che hanno vantaggi competitivi unici. Queste aziende tendono ad avere alti tassi di crescita e vedono la loro quota di mercato crescere nel tempo. Dedichiamo molto tempo all’analisi di queste opportunità di mercato e se il vantaggio competitivo può durare nel tempo. Pertanto, non riteniamo che al momento vi sia una grave minaccia competitiva proveniente dalle società cinesi o di altri mercati emergenti per i nomi in cui investiamo, in particolare nel loro mercato primario, gli Stati Uniti.
Vinay Thapar e Frank Caruso, gestori dell’AB – American Growth Portfolio: Il nostro approccio è proprio quello di cercare business altamente redditizi con la possibilità di reinvestire in maniera remunerativa in una crescita anti ciclica e di lungo termine. Questo significa concentrarsi su ritorni, vantaggi competitivi, generazione di cassa, modelli di business trasparenti e su una crescita economica stabile. Il tutto, unito a una sapiente amministrazione del capitale, cosa che si traduce tipicamente in aziende meno indebitate, dà vita a un portafoglio di società con buoni fondamentali e con un ampio potenziale di crescita e successo. La competizione invece non ci spaventa: cerchiamo modelli di business redditizi con interessanti opportunità di reinvestimento, una combinazione attraente che invita proprio alla concorrenza.
Devulapally (JP Morgan): Per prima cosa, avere un adeguato grado di diversificazione, in modo che un singolo movimento del prezzo delle azioni non abbia un peso eccessivo sull’intero portafoglio. In secondo luogo, rivisitare la tesi di investimento per il titolo interessato da tali eventi, cercando di separare l’impatto a breve termine e l’effetto a lungo termine sulla crescita potenziale di un’azienda è una componente fondamentale della nostra strategia. A volte eventi imprevedibili possono creare opportunità nel portafoglio e poter riconoscere tali occasioni può aiutare a fornire alpha a lungo termine.
Thapar e Caruso (AB): Alla luce di fattori esterni, è di primaria importanza capire se la nostra tesi di investimento rimane intatta, ovvero esaminare il loro impatto sui modelli di business. Detto ciò, è essenziale reagire a fatti di natura esterna e imprevedibile in maniera responsabile e ciò significa gestire il rischio che la società colpita porta all’interno del portafoglio, riconsiderando e potenzialmente riducendo quella posizione. Faccio l’esempio di Cambridge Analytica, abbiamo preso quanto accaduto come un’opportunità per interagire con il management di Facebook, per poi votare secondo quella che è la nostra idea di pratiche di gestione ottimali, inclusa la gestione dei dati. Crediamo che un dialogo costruttivo sui temi ESG possa avere un impatto positivo sui risultati aziendali del nell’arco del tempo.
Devulapally (JP Morgan): Nell’ambito della tecnologia, le società di software stanno vivendo un momento positivo dal punto di vista della domanda, grazie a diversi fattori: progetti di trasformazione digitale volti al miglioramento della produttività, realizzazione di infrastrutture cloud, democratizzazione delle decisioni di spesa e una loro più facile implementazione. Un’azienda ben posizionata per beneficiare di queste tendenze è The Trade Desk (TTD), una piattaforma software che fornisce soluzioni pubblicitarie data-driven, mirate e programmatic advertising attraverso diversi canali multimediali (display, video, audio, social). L’acquisto del programmatic consente al marchio di generare messaggi publbicitari tailor-made e creativi, in base alle preferenze dell’utente finale, al momento giusto e nel giusto contesto. Questa metodologia dovrebbe fornire molta più precisione e personalizzazione di messaggistica e media, dando luogo a campagne pubblicitarie mirate e efficienti. Un’altra top picks del nostro portafoglio è MasterCard nel settore finanziario. La società ha un ampio mercato, con una grande percentuale di pagamenti che in tutto il mondo sta passando dai contanti / assegni ai mezzi elettronici, e le reti di pagamento come MasterCard saranno i principali beneficiari. Inoltre, il mercato globale dei pagamenti è un duopolio, con MasterCard e Visa dominanti. Controllano la maggior parte dei mercati del credito e del debito degli Stati Uniti e hanno quote di maggioranza anche nella maggior parte dei mercati internazionali, creando così enormi barriere all’ingresso per la concorrenza molti difficili da scalare.
Thapar e Caruso (AB): Rispetto ai suoi simili, la strategia sovrappesa il comparto healthcare. Crediamo che le imprese in grado di innovare a costi più contenuti siano meglio posizionate per registrare performance superiori nel lungo periodo, dato che diventerà sempre più importante per le aziende farmaceutiche o sanitarie giustificare il valore dei loro prodotti per il sistema. In generale, cerchiamo attivamente di sfruttare i momenti di crescente volatilità per ridefinire il rischio del portafoglio su termini più vantaggiosi. Il recente capovolgimento del momentum ha colpito ad esempio il segmento tecnologico che, sebbene al momento rimanga la nostra maggiore sottoesposizione, potrebbe presto presentare delle interessanti opportunità di acquisto.
Devulapally (JP Morgan): È davvero difficile fare previsioni sull’amministrazione Trump, ma quell che è certo è che la guerra commerciale USA-Cina continuerà a essere sotto i riflettori per qualche tempo. Le elezioni del 2020 sono ancora lontane ed è ancora presto per avere un’idea di come reagirà il mercato, basti ricordare solo quello che è successo nel 2016 quando la reazione iniziale è stata un sell-off, ma che è stato rapidamente seguito da un forte rimbalzo e rally successivo nel mercato azionario.
Thapar e Caruso (AB): Sebbene fare previsioni su fatti politici o macroeconomici non faccia parte del nostro approccio, ci aspettiamo effettivamente una certa volatilità nel settore healthcare, complici i programmi di allargamento dell’assistenza sanitaria sostenuti dai candidati democratici alle presidenziali 2020. Una situazione simile si è presentata in precedenza sia con Clinton sia con Obama. Continuiamo a credere che una rivoluzione diffusa del sistema sanitario rimanga un’ipotesi lontana e perciò manteniamo la convinzione nelle scelte fatte. Un esempio è UnitedHealth Group (UNH). Crediamo che questo colosso dell’healthcare presenti un modello di business resistente e un’ampia differenziazione in termini di offerta. La loro abilità nel raccogliere dati per migliorare la fornitura di servizi sanitari rappresenta poi un vantaggio competitivo importante, oltre che essere un aiuto concreto per il perfezionamento dell’efficienza del sistema nel suo complesso.