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Dopo un luglio di ripresa, le performance tornano negative. Soffrono sia gli azionari sia gli obbligazionari. Tengono i monetari
Dopo la boccata d’ossigeno di luglio, con i rendimenti in risalita, agosto segna di nuovo una battuta d’arresto per i fondi pensione italiani. A pesare è ancora la tempesta perfetta scatenatasi sui mercati visto il difficile contesto economico e geopolitico, e in particolare l’inatteso deterioramento del quadro congiunturale, specialmente sul fronte inflazione.
Stando alla rilevazione mensile effettuata da BFF, a soffrire sono stati sia i fondi azionari sia gli obbligazionari. Più nel dettaglio, i negoziali hanno perso il 2,1% mentre quelli aperti il 2,6%. Nessun comparto ha evitato il calo, mentre a trainare il ribasso è stato inusualmente quello dei bilanciati azionari, con il -2,6% dei Fpn e il -3% dei Fpa.
Salgono quindi le perdite da inizio anno per i fondi pensione italiani. I negoziali segnano un rosso del 7,2% mentre arrivano al 9% le perdite per i fondi aperti. La maglia nera va ai comparti azionari (-11,5% i Fpn e -11,0% i Fpa). Le linee che in questi otto mesi hanno tenuto meglio sono state quelle monetarie, con un calo dello 0,9% per i negoziali e dell’1,6% per gli aperti.
Diverso il bilancio se si estende lo sguardo alle performance degli ultimi dieci anni. In questo periodo infatti i fondi pensione italiani hanno registrato rendimenti in aumento del 3% per i negoziali e del 2,3% per gli aperti. E a spingere i risultati sono proprio gli azionari, con il +6,6% dei negoziali e il +5,1% degli aperti. Più contenuto invece il progresso dei monetari che registrano un +0,4% per i Fpn e 0,0% per i Fpa.

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