Dopo le dimissioni di Lecornu, gli analisti vedono lo spread Oat-Bund a 100 punti con elezioni anticipate. Ma non ci sarà un effetto contagio
Sebastien Lecornu, ex premier della Francia
La Francia è ripiombata nel caos e l’allerta tra gli investitori è di nuovo alle stelle. Il governo di Sebastien Lecornu è infatti durato appena 14 ore, record negativo nella storia moderna del Paese, e per Parigi l’approvazione della legge di bilancio come primo primo passo per risanare i conti pubblici si allontana. Una svolta che, mentre l’opposizione chiede le dimissioni del presidente Emmanuel Macron, non ha lasciato indifferenti i mercati: le vendite hanno bersagliato gli assetfrancesi e il differenziale Oat-Bund è salito ai massimi storici del dicembre 2024, superando di nuovo quello dei titoli italiani. Ora l’inquilino dell’Eliseo ha tre possibilità: indire nuove elezioni anticipate, lasciare o provare a nominare un altro primo ministro. Negli ultimi mesi ha sempre escluso le prime due strade, ma secondo gli osservatori le probabilità che sia costretto a percorrerne una si sono ormai moltiplicate. Per i gestori, la volatilità è dunque destinata a rimanere elevata almeno fino a quando non arriveranno risposte concrete sul percorso di riduzione del deficit. Lo spread, soprattutto in caso di ritorno alle urne, potrebbe intanto salire ulteriormente ma senza un reale rischio contagio.
Sale il rischio paralisi
Thomas Gillet, director Sovereign and Public Sector di Scope Ratings
“Le dimissioni di Lecornu riflettono la crescente instabilità politica della Francia e aumentano ulteriormente il rischio di paralisi politica”, commenta Thomas Gillet, director sovereign and public sector di Scope Ratings. Per l’esperto, in particolare, tre sono i fattori che offuscano le previsioni: le persistenti difficoltà nell’introdurre riforme strutturali in un parlamento fortemente frammentato, i governi di centrodestra di breve durata crollati durante i dibattiti di bilancio e l’incapacità di formare una coalizione duratura. “La turbolenza politica aumenta il rischio di ritardi nell’approvazione del bilancio 2026 e limita di molto le prospettive di significative misure di risanamento”, avverte. Evidenziando come tale incertezza faccia salire le probabilità che i risultati fiscali si rivelino peggiori di quanto stimato dall’agenzia di rating nel suo scenario di base. “L’accresciuta polarizzazione politica le imminenti tappe elettorali rendono le prospettive politiche di Parigi sempre più difficili”, sottolinea, “aumentando il rischio di ulteriore instabilità a breve termine”.
Spread in aumento fino a 100 punti base
Secondo Neil Mehta, portfolio manager di RBC BlueBay
Secondo Neil Mehta, portfolio manager investment grade di Rbc BlueBay, le probabilità che Macron indica elezioni anticipate sono aumentate dal 25% al 55% perchè la sua capacità di nominare un altro primo ministro in grado di unire i legislatori per approvare il bilancio sta diminuendo. “In uno scenario del genere”, afferma l’esperto, “gli spread dei titoli di Stato francesi potrebbero ampliarsi fino a 100 punti base rispetto ai Bund tedeschi come conseguenza della mancanza di un percorso chiaro verso una maggioranza parlamentare”. A suo parere, con l’avvicinarsi della scadenza, è infatti probabile che il bilancio 2026 venga prorogato in base a una disposizione speciale e il deficit sia lasciato al di sopra del 5% del Pil: uno scenario che getterebbe ulteriori ombre sulle prospettive fiscali della Francia e spingerebbe il rendimento dei decennali d’Oltralpe in assenza di chiarezza sulla traiettoria dei conti pubblici.
Sulla stessa lunghezza d’onda Alex Everett, senior investment manager di Aberdeen Investments, secondo cui anche il (relativo) status quo di un nuovo primo ministro probabilmente non farebbe altro che alimentare ulteriormente la rabbia dei partiti dell’opposizione. “La Francia registra spread notevolmente più ampi rispetto ai suoi omologhi europei e ci aspetteremmo ancora maggiore solo in caso nuove elezioni con uno spostamento decisivo dei sondaggi verso destra o sinistra”, spiega. In questa fase, Everett preferisce un posizione short o neutrale sugli Oat rispetto agli omologhi intraeuropei. “Vale ancora la pena fare pair trading poiché i mercati globali sono particolarmente influenzati dai titoli dei giornali”, spiega. Poi aggiunge: “Il trading sul debito francese rimane abbastanza ordinato nonostante il rumore politico ma i mercati attendono la prossima mossa di Macron”.
Nessun contagio
Anche per Gianluca Bergamaschi, head of Fixed Income – Mandates di Generali Asset Management, la situazione politica francese rimane di forte instabilità e rischia di peggiorare ulteriormente i problemi legati alla necessità di un consolidamento fiscale. “Un possibile scenario è il ricorso a nuove elezioni ma la Francia rimarrebbe senza legge finanziaria per il 2026 e in una situazione economica molto complessa per i conti pubblici”, analizza. In questo scenario, è suo parere che lo spread Oat-Bund possa continuare ad allargarsi fino alle possibili nuove elezioni. “Ci aspettiamo inoltre che continui l’attuale situazione di relativa immunità dal contagio sia per i titoli di Stato dei Paesi periferici sia per le emissioni corporate bond francesi”, rimarca.
Dalla BCE un’ancora di salvezza
Gianni Piazzoli, cio di Vontobel Wealth Management IM
Gianni Piazzoli, cio di Vontobel Wealth Management Sim, ricorda come la sfida francese stia nell’aumentare le entrate per coprire una spesa pari al 57% del Pil (quella che in Italia è al 50%). “Il come lo decideranno i cittadini ma sappiamo che nell’incertezza i mercati possono essere particolarmente aggressivi nel vendere”, dice. “Possiamo però aggiungere che, oltre un certo livello, il mercato ipotizzerà l’intervento della BCE con il ricorso al TPI per stabilizzare la situazione”. Un’ipotesi alquanto prematura, fa notare, ma un deterrente che da solo potrebbe frenare una deriva.
Tre scenari, tutti poco promettenti
Quanto al futuro di Parigi, Edmond de Rothschild AM è convinta che Macron potrebbe essere costretto ad annunciare una nuova dissoluzione nei prossimi giorni. Michaël Nizard e Nabil Milali, rispettivamente head of multi-asset & overlay e multi-asset & overlay portfolio manager della casa, spiegano che questo farebbe aumentare la pressione al rialzo sui tassi di interesse francesi e la sottoperformance del Cac 40: “C’èun rischio significativo di tensioni che si diffondono ad altri asset come le banche locali, l’euro e gli spread periferici”. Per i due esperti, tale scenario sta diventando sempre più probabile data l’incapacità di trovare un compromesso con le forze presenti nell’Assemblea nazionale.
Se invece il presidente decidesse di allontanare ancora una volta lo spettro della dissoluzione, gli esperti intravedono due scenari. Il primo sarebbe quello di nominare un primo ministro vicino alla sinistra, il cui margine di manovra sarebbe estremamente limitato ma che avrebbe maggiori probabilità di ottenere l’indulgenza del PS. In questo caso, chiariscono dalla società svizzera, “gli sforzi di consolidamento fiscale sarebbero minimi ma i mercati finanziari potrebbero accettare di considerare il bicchiere pieno ed essere soddisfatti di un peggioramento del deficit pubblico”. Una circostanza che dovrebbe “mantenere lo spread Oat-Bund a livelli superiori alla media storica ma senza fargli toccare nuovi picchi”.
Ultima ipotesi sul tavolo è quello di un esecutivo tecnico, simile a quanto avvenuto in Italia durante i periodi di instabilità politica. “Questo governo sarebbe responsabile dell’approvazione di un bilancio più o meno simile a quello di quest’anno e della gestione degli affari quotidiani ma sarebbe transitorio solo fino a quando non arriverà un chiarimento politico”, spiegano ancora Nizard e Milali, secondo i quali, ciò avverrà entro il 2027 ma probabilmente prima che Macron ritenga opportuno tenere nuove elezioni legislative. I due concludono che, al di là delle probabilità tra questi tre diversi scenari, “nessuno sembra particolarmente promettente per l’attrattiva dei tassi francesi e quindi manteniamo la nostra posizione sottopesata nei portafogli obbligazionari”.
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