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Il ministro annuncia l’introduzione di ulteriori aiuti nelle prossime settimane. “Ripresa nel secondo trimestre, poi un’accelerazione nel terzo e nel quarto”
Prima il graduale allentamento delle restrizioni a partire da dopo Pasqua e poi lo stop alle misure di sostegno verso la fine dell’anno. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, annuncia nel corso di un evento organizzato da Bloomberg il piano del governo a proposito degli aiuti all’economia e del prossimo scostamento di bilancio.
“La scorsa settimana abbiamo varato misure per 1,5 punti percentuali di Pil e nelle prossime settimane procederemo” in questa direzione. “Mi aspetto di terminare con le misure di sostegno all’economia verso la fine dell’anno”, ha detto il titolare del Tesoro, chiarendo che si tratterà di un “graduale riassorbimento” degli aiuti nella seconda parte del 2021 fino a un “ritorno alla normalità”.
Intanto, dopo un primo trimestre dell’anno ancora di “lieve” contrazione, l’ex ragioniere dello Stato ha fatto sapere che si aspetta una ripresa nel secondo trimestre e un’accelerazione nel terzo e nel quarto. E i primi segnali positivi inizieremo a vederli già nelle prossime settimane. “Crediamo che dopo Pasqua la situazione andrà gradualmente migliorando e si andrà verso la normalità a maggio e giugno, grazie anche alle condizioni climatiche”, ha assicurato.
“In Italia – ha spiegato Franco – la normalità ancora non c’è, abbiamo ancora flussi rilevanti di contagi anche se il picco è alle nostre spalle”. Il processo di vaccinazione è ben avviato, “puntiamo a raggiungere il mezzo milione di vaccinati al giorno nel giro di un mese circa” ma al momento “c’è una mancata disponibilità di dosi. Il Paese è ancora sotto pesanti restrizioni alla mobilità, con le scuole ancora chiuse”.
Infine un riferimento al Recovery Fund. L’esecutivo sta lavorando per far arrivare il Piano di ripresa e resilienza alla Commissione europea “per la fine di aprile”. Al nostro Paese il piano apporterà “190 miliardi di euro tra sovvenzioni a fondo perso e prestiti su sei anni, circa il 10% del Pil”, e l’esecutivo ha in programma di utilizzarli “per spingere gli investimenti in numerose aree”. “L’Italia ha un problema di vecchia data di crescita e dinamica della produttività – ha concluso il ministro -. Useremo questi fondi europei, congiuntamente alle risorse nazionali, per affrontare queste debolezze, naturalmente per combattere la pandemia e riportare la crescita ai livelli pre-crisi ma anche per spingere la crescita potenziale, gli investimenti, i tassi di occupazione giovanile e femminile”.
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