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La caccia al tesoro del consulente finanziario continua nel Nord della nostra penisola, dove Friuli-Venezia Giulia e Veneto giocano un ruolo centrale per la loro strategica posizione e per un tessuto economico-sociale unico sul panorama nazionale
Proseguiamo il nostro viaggio tra le regioni d’Italia alla scoperta delle caratteristiche economiche e sociali del territorio, che possano permettere una targettizzazione ideale delle persone ai fini del business del consulente finanziario. Protagonisti di oggi sono Friuli-Venezia Giulia e Veneto.
Scopri le regioni analizzate negli appuntamenti precedenti.
Friuli-Venezia Giulia, una terra di confine
Storicamente terra di confine fra il mondo occidentale e quello orientale, il Friuli-Venezia Giulia, una delle cinque regioni italiane a statuto speciale, si estende all’estremità nord-orientale della penisola per 7.924 km² e comprende due aree distinte fra loro per storia e tradizione: il Friuli (province di Udine e Pordenone) e la Venezia Giulia (province di Trieste e Gorizia).
La particolare posizione della regione è stata spesso causa di instabilità e di rallentamento allo sviluppo economico, essendo di fatto localizzata marginalmente rispetto al mercato italiano. Tuttavia, è stata proprio la vicina presenza di confini politici a permetterle di diventare un porto in cui promuovere importanti scambi internazionali.
Fino alla seconda metà del Novecento, l’economia friulana era basata prevalentemente sull’agricoltura. Successivamente, a seguito della crescente importanza del settore secondario, ha saputo dare spazio all’allevamento di bestiame, alla mitilicoltura e all’itticoltura, insieme a un’importante attività industriale, con alcune eccellenze manifatturiere rinomate a livello internazionale risalenti all’età medievale (pensiamo, ad esempio, alle coltellerie di Maniago). Da non trascurare è la centralità che assume il reparto di produzione di mobili nell’area di Livenza, di elettrodomestici nella zona di Monfalcone e Pordenone e di tessuti nella zona di Udine in particolare. Sviluppata è anche l’industria cantieristica, che è stata capace di attrarre importanti fabbriche siderurgiche e meccaniche.
Il settore più sviluppato resta però quello del terziario.
Qui il ruolo centrale va attribuito da un lato al commercio – alimentato sì dalla domanda interna, ma anche dai traffici internazionali e dalle attività bancarie e assicurative, che si sono diffuse in quest’area fin dall’età asburgica – e dall’altro al turismo, sia culturale che naturalistico.
Il Friuli-Venezia Giulia è infatti rinomato per le sue eccellenze paesaggistiche e storico-artistiche, che attraggono ogni anno flussi crescenti di visitatori, indirizzati verso i famosi cinque siti UNESCO (Palù di Livenza con i suoi i siti palafitticoli preistorici, Aquilea con la zona archeologica e la basilica patriarcale, le Dolomiti friulane, Cividale del Friuli e la Fortezza di Palmanova), oppure verso l’area costiera di Lignano Sabbiadoro con i suoi caratteristici borghi tra i più belli d’Italia.
Sebbene l’attività economica del Friuli-Venezia Giulia sia stata duramente colpita dalla crisi pandemica, l’aggiornamento di Banca d’Italia ha messo in luce una significativa ripresa dell’economia regionale con un aumento del PIL pari a +5,2% nel 2021 e a +4,5% nel 2022. Una volta superate le difficoltà incontrate dalla maggioranza delle imprese nell’approvvigionamento di input produttivi, si è assistito a un incremento dell’occupazione dovuto soprattutto al recupero della produzione industriale e manifattura, delle costruzioni e del mercato immobiliare, del comparto dell’edilizia e del terziario nel suo complesso.
Come si può facilmente capire, sono dunque varie le ipotesi di nicchia per i consulenti finanziari.
Questi gli ambiti su cui dovrebbero puntare:
- Industria manifatturiera nelle sue nicchie di eccellenza
- Mobilifici
- Miticoltori e itticoltori
- Strutture ricettive della costiera balneare
- Centri turistici legati ai 5 siti UNESCO
Veneto, il cuore pulsante d’Italia
Celebre per la produzione vinicola, per le colture diversificate e per il radicato settore industriale, il Veneto si contraddistingue per un profilo economico estremamente variegato.
Il sistema produttivo ha vissuto un boom negli ultimi anni tale da rendere la regione una delle aree economiche più importanti d’Italia, con un PIL pro capite regionale e un tasso occupazionale – in particolare nell’Area Metropolitana di Venezia e Rovigo – tra i più elevati a livello nazionale. Le PMI si sono articolate in distretti industriali capaci di creare dei veri e propri modelli di eccellenza: pensiamo al settore delle calzature, a quello manifatturiero e agroalimentare, ai settori della cantieristica, della pesca, dell’allevamento e della giostra, ma anche alla produzione di vetro artistico e all’edilizia.
Un ruolo trainante nell’economia veneta è assunto dal turismo, che è in grado di generare importanti benefici dal punto di vista occupazionale e della ricchezza prodotta: basti pensare alla città di Venezia, che ospita da sola milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
Altro importante ambito economico in forte espansione negli ultimi tempi è, infine, quello della chimica verde, dell’edilizia sostenibile e del restauro.
Il Veneto è stata la prima regione italiana a riprendersi da un punto di vista macroeconomico dopo la crisi pandemica: nel 2021, infatti, secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d’Italia, il prodotto regionale sarebbe cresciuto del 7,6%, in misura leggermente superiore al PIL complessivo italiano, recuperando circa due terzi dalla caduta del 2020.
Spirito di resilienza, capacità di adattamento e di rinnovamento, sono gli strumenti utilizzati dagli imprenditori veneti per affrontare il complesso quadro socio-economico post pandemia, cosa che ha garantito alla Regione il titolo di “Capitale della Cultura d’Impresa” per il 2022.
Secondo il Bollettino socio-economico del Veneto a cura dell’Ufficio Statistica della Regione, datato aprile 2022, gli investimenti sul territorio dovranno puntare certamente sul settore delle costruzioni, della cantieristica e del turismo, senza però trascurare gli ambiti innovativi come la Green economy e la produzione di energie da fonti rinnovabili.
Gli investitori devono essere in grado di stare al passo con i tempi, favorendo l’istruzione, garantendo una specializzazione sempre più marcata del capitale umano e sviluppando una nuova idea di mobilità e di logistica, maggiormente smart, con evidenti vantaggi, oltre che per il commercio, anche per i servizi dedicati a privati e a imprese.
Spunti per i consulenti finanziari ce ne sono in abbondanza.
Mi limito a segnalare quelli che, a mio avviso, sono tra i più importanti:
- Viticoltori
- Turismo relativo soprattutto al polo Venezia – Padova – Treviso – Rovigo
- Restauratori
- Settore delle fonti rinnovabili
- Settore dell’edilizia e cantieristica
- Settore delle giostre (zona di Rovigo dove si costruiscono le più belle giostre del mondo)
- Vetrai artistici (Venezia – Murano)
- Pescatori
* Content curator e virtual assistant per Assistant LAB – Virtual Assistant Team
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