Un sondaggio di Schroders rivela che è iniziata una nuova era sui mercati. E sarà più insidiosa di quella passata. Ma l’ottimismo degli intervistati prevale: l’85% vede ritorni non inferiori al 2022
Guerre, inflazione e stretta monetaria hanno portato gli investitori italiani a rivedere le proprie allocazioni, spingendoli a preferire la gestione attiva ma anche i private asset e i prodotti sostenibili. È quanto emerge dal Global Investor Study 2023 di Schroders, che ha coinvolto oltre 23 mila persone in 33 Paesi e ha mostrato come la tendenza a rivedere i portafogli abbia riguardato tutti. Per otto rispondenti su dieci, infatti, l’aumento di prezzi e dei tassi d’interesse ha aperto le porte a una nuova era sul fronte tanto della politica monetaria e quando dei mercati finanziari. Una circostanza che obbliga ad aggiustare il tiro.
Quasi un italiano su due ha già modificato il portafoglio
I risultati del sondaggio di quest’anno sono in netta discontinuità rispetto a quelli del 2022, quando gli investitori consideravano passeggere le sfide sui mercati e prevedevano un rapido ritorno a un contesto d’inflazione moderata e bassi tassi d’interesse. Ne deriva che il cambio di prospettiva ha portato quasi il 45% degli italiani a rivedere le proprie strategie d’investimento e un altro 45% a programmare di farlo. A livello globale, più della metà ha già modificato le sue scelte e un terzo è intenzionato a fare lo stesso.
Altro dato interessante è che sono soprattutto gli investitori tricolore ‘esperti’ ad aver reagito più velocemente (72% contro il 77% globale), avendo già adeguato le proprie scelte di portafoglio. Mentre quasi un terzo di quelli che si definiscono ‘principianti’ deve ancora intervenire.
Gestione attiva e private asset protagonisti
Visto il contesto incerto nel quale ci si trova a dover navigare, la gestione attiva dimostra di aver assunto un’importanza maggiore: tanto per gli investiori del nostro Paese (47%) quanto per quelli che operano nel resto del mondo (46%). Al contempo, cresce anche il peso attribuito ai private asset quali strumenti di diversificazione essenziale in uno scenario caratterizzato da una sempre più spinta democratizzazione dei mercati privati.
L’ottimismo però non è venuto meno. Tanto che l’85% degli italiani si aspetta rendimenti identici o superiori all’anno scorso: una percentuale che si avvicina al 90% a livello globale. Al riguardo, stupisce come la maggior parte degli investitori in tutto il mondo preveda un rendimento annuo dell’11,5%. In Italia, il ritorno atteso è più contenuto: si attesta infatti all’8,3% e sale all’11,6% per gli esperti, poco meno del 9,8% emerso dall’indagine precedente. Entrambe le stime si confrontano con uno yield annualizzato del 9,46% dell’indice Msci World tra il 1987 e il settembre 2023.
Johanna Kyrklund, group cio e co-head of investment di Schroders
“In un contesto economico sempre più plasmato dalle ‘3D’ (deglobalizzazione, decarbonizzazione e demografia), gli investitori si stanno ancora abituando al fatto che inflazione e tassi d’interesse rimarranno elevati”, spiega Johanna Kyrklund. La group cio e co-head of investment di Schroders fa notare come tutti gli asset abbiano dovuto subire un riprezzamento per competere con il rendimento della liquidità sui conti correnti. E come le valutazioni siano tornate a contare. “Rispetto agli ultimi 15 anni, potrebbe essere necessario diventare più flessibili e attivi nel modo d’investire. I risultati dello studio mostrano che alcuni investitori si stanno adeguando più velocemente di altri”, sottolinea.
Investimenti sostenibili sempre più appetibili
Quanto ai prodotti sostenibili, gli investitori italiani e globali ne sono sempre più attirati, soprattutto per la possibilità di generare un impatto positivo sull’ambiente. La seconda motivazione è quella di allineare gli investimenti ai principi sociali. Ma questo fattore risulta più sentito a livello globale (42%) che nel nostro Paese (27%). Da notare come anche in tale ambito inizino ad attrarre i possibili rendimenti: un terzo degli intervistai ritiene infatti che i fondi Esg potrebbero offrire ritorni più elevati. E in tutto il mondo la percentuale di chi non prende in considerazione questi prodotti per problemi di performance si è dimezzata al 6% dall’11% (dal 9% al 7% nella Penisola).
I fondi sostenibili sono attraenti?
Fonte: Global Investor Study 2023 di Schroders
Aspetto chiave dell’investimento sostenibile è l’azionariato attivo: avviare un processo di engagement diretto con le aziende per migliorare la condotta aziendale, con l’obiettivo finale di supportare i rendimenti degli investimenti. La stragrande maggioranza degli italiani (l’81% contro l’83% globale) riconosce ed è a favore del concetto diactive ownership, con un’opinione che diventa più forte tra i più esperti. In particolare, il clima è il tema principale su cui gli investitori del nostro Paese desiderano un impegno attivo (40% contro il 33% globale). Seguono il capitale naturale e il trattamento dei lavoratori.
Cambiamento delle attese di rendimento dal 2022 al 2023
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