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Prequin: 23.210 miliardi nel 2026. Il private equity schizzerà a 11.000 miliardi dai 5.33o del 2021. Il tasso di crescita più alto è del private debt, l’Irr migliore del venture capital
Undici anni di crescita, un 2021 passato in archivio con 13.000 miliardi di dollari di asset in gestione a livello globale e la previsione di un’ulteriore accelerazione nei prossimi cinque anni. L’industria dei fondi alternativi scoppia di salute e, secondo quanto emerge da un report targato Preqin, nel 2026 è destinata a tagliare il ragguardevole traguardo dei 23.210 miliardi, mettendo a segno una performance media annua dell’11,7%, in miglioramento rispetto all’11,2% del decennio 2010-2020.
Locomotiva private equity
Anche se il segno più riguarda tutti gli investimenti alternativi, non c’è alcun dubbio che la maglia rosa spetti di diritto al private equity. Sono sempre i numeri a decretarlo, passati e futuri. Lo scorso anno i 2.389 fondi attivi a livello globale hanno portato a casa 757 miliardi di raccolta, raggiungendo quota 5,33 triliardi di masse, grazie anche alla spinta di giganti del calibro di Blackstone, Apollo e KKR. I deal portati a termine sono stati circa 6mila, per un totale di oltre 600 miliardi, il 28% in più rispetto ai 470 miliardi del 2020. E le performance sono invidiabili: l’internal rate of return degli ultimi cinque anni è del 18,8%.
A dir poco roseo il futuro. Secondo Preqin, nei prossimi cinque anni il private equity metterà a segno una crescita del 15,9%, contro il 10,2% del 2010-2020, in maniera omogenea a livello globale: Nord America (+15,6%), Asia Pacifico (+15%) e Europa (+14%). Questo sprint gli permetterà di toccare nel 2026 quota 11 mila miliardi di dollari di asset in gestione.
L’outsider private debt
Al di là delle solide certezze del private equity, a spiccare è anche la corsa del private debt. È questo, infatti, il comparto che promette una crescita più rapida nel prossimo quinquennio. Gli esperti Peqin prevedono un tasso annuale addirittura del 17,4%, dal +12,8% precedente, che dovrebbe tradursi in un tesoretto di masse in gestione pari a 2,69 mila miliardi, grazie soprattutto agli investitori istituzionali.
Per il venture capital l’Irr più alto, corrono gli hedge
Segno più anche per venture capital e hedege fund. Per il primo, che ha chiuso il 2021 con 1.421 fondi attivi e 187 miliardi di raccolta, e che da gennaio a settembre registrato il record annuo di investimenti con 476 miliardi (410 miliardi le exit), gli esperti preannunciano masse per 3.209 miliardi di dollari nel 2026. Ma soprattutto evidenziano che il venture capital metterà a segno l’Irr migliore di tutta l’industria degli alternativi: il 30,3%.
Ultimi ma non ultimi gli hedege fund, che a settembre scorso potevano vantare 4,32 mila miliardi di masse, in aumento dell’8,1% sui dodici mesi precedenti. Per loro l’Irr 2021 è di tutto rispetto: +15,52%, con tutte le strategie in allungo.
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