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Gli italiani hanno spese maggiori e risparmiano meno. Ma il 37% investe di più. Tra i giovani la percentuale sale al 51%, e aumentano quelli che pensano alla pensione
Nonostante inflazione, crisi e tensioni geopolitiche, una parte degli italiani sta investendo di più. In particolare sono oltre uno su tre, il 37%, quelli che nel 2022 hanno iniziato o hanno incrementato i loro investimenti. E la percentuale sale a oltre la metà, il 51%, tra coloro che hanno un’età compresa tra i 20 e i 38 anni.
Inflazione e crisi in cima alle preoccupazioni
È quanto emerge dall’indagine annuale di Fidelity International dedicata alle attitudini e al sentiment degli investitori privati in Italia, da cui emerge comunque un quadro tutt’altro che roseo. Stando infatti alla ricerca condotta tra 1.000 persone, uomini e donne tra i 20 e i 75 e con un reddito tra i 15.000 e oltre i 45.000 euro, l’incremento del costo della vita, dovuto all’aumento di un’inflazione che non si vedeva sui mercati da oltre un ventennio, la situazione economica e gli eventi geopolitici sono le principali fonti di preoccupazione e stress.
Più spese meno risparmio
Il sondaggio mostra anche che, rispetto ai sei mesi precedenti, gli italiani hanno incrementato le spese e che il 36% degli intervistati ha diminuito il risparmio. Solo il 15% dichiara di aver messo da parte di più. L’eccesso di spesa è più diffuso tra le fasce di reddito più basse, che hanno speso più di quanto potessero permettersi negli ultimi sei mesi, rispetto al 30% delle persone con reddito elevato.
Il 37% investe di più. Tra i giovani si arriva al 51%
Per 3 italiani su 5, il 60%, il benessere finanziario continua a essere rappresentato dalla disponibilità di denaro accantonato per le emergenze e la “sicurezza” finanziaria continua a essere l’obiettivo principale. Tuttavia, il 37% afferma di aver iniziato a investire o ha investito di più a seguito della pandemia e a guidare questo trend è la fascia di età tra i 20 e i 38 anni, con il 51% che conferma di essersi mosso in tal senso.
I giovani investono sulla previdenza
Gli individui tra i 20 e i 38 anni sono i più lungimiranti anche in termini di investimento sul lungo termine come la previdenza. Il 25% degli intervistati ha infatti aumentato gli investimenti per la pensione negli ultimi sei mesi, rispetto al 16% di coloro che hanno tra i 39 e i 54 anni e all’11% di coloro che hanno più di 55 anni.
“Il sondaggio di quest’anno ha messo in evidenza come il contesto economico preoccupi gli investitori italiani che non amano l’incertezza e la volatilità”, sottolinea Luca Agosto, head of marketing South Region di Fidelity International, secondo cui la vera dicotomia che gli investitori italiani devono affrontare è quella tra pianificazione e speculazione.
“Nel nostro Paese – evidenzia – rimane vivo l’equivoco tra ‘risparmio’, spesso percepito come semplice parcheggio di liquidità sul conto, e ‘investimento’, che per molti risparmiatori italiani vuol dire cogliere opportunità di breve e brevissimo termine, spesso con investimenti su un singolo titolo o una singola asset class che possono risultare rischiosi”.
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