3 min
Dopo meno di un anno dalla proposta della Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto l’accordo politico sul testo che modifica il regolamento sui fondi europei di lungo termine
Si scaldano i motori per gli Eltif 2.0, che potrebbero arrivare sul mercato in un prossimo futuro: meno di un anno dopo la proposta di riforma presentata dalla Commissione europea, infatti, il Parlamento e il Consiglio Ue hanno raggiunto l’accordo politico sul testo del regolamento. Un processo insolitamente rapido per gli standard europei. Le modifiche dovrebbero aumentare l’appeal dei questi fondi europei a lungo termine per gli investitori, offrire uno strumento e favorire flussi di capitale verso l’economia reale, in particolare verso i settori più strategici come infrastrutture ed energia. Le principali novità introdotte riguardano la possibilità di strutturare gli Eltif come fondi di fondi, condizioni più semplici per la sottoscrizione, minori vincoli sulle attività ammissibili e rimozione dei vincoli all’investimento per il retail.
“Accogliamo favorevolmente l’accordo politico raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla revisione del regolamento sugli European long-term investment funds (Eltif)”, hanno commentato dalla Commissione, che reputa questo passo come “un successo per l’iniziativa della Capital Markets Union (Cmu)”.
“Insieme al Parlamento europeo abbiamo deciso di rendere gli Eltif più interessanti e rendere più facile investire in essi”, ha dichiarato Zbyněk Stanjura, ministro delle Finanze della Repubblica Ceca (che fino a fine dicembre ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea). “Questa categoria di fondi è attualmente largamente sconosciuta a causa degli ostacoli presenti nel suo quadro normativo, che abbiamo deciso di rimuovere. Una delle priorità principali del Consiglio si riflette ora nel testo: una riprogettazione del quadro Eltif che ci consentirà di convogliare maggiori finanziamenti alle Pmi e ai progetti a lungo termine che contribuiranno a realizzare la transizione digitale”, ha aggiunto il ministro ceco.
Il regime Eltif è stato originariamente introdotto nel 2015 per creare un prodotto che consentisse l’accesso al dettaglio a classi di investimento alternative, tra cui il private debt, il private equity e le infrastrutture. Ma dall’adozione del regolamento sono stati lanciati solo pochi Eltif, a causa dei notevoli vincoli nel processo di distribuzione (dal lato della domanda) e delle regole stringenti sulla composizione del portafoglio (dal lato dell’offerta). Esiste un potenziale non sfruttato per incanalare più capitale verso progetti a lungo termine, hanno spiegato dal Consiglio.
Nel loro accordo, i colegislatori Ue hanno accolto le indicazioni della Commissione di superare una serie di limiti dal lato dell’offerta e della domanda. In particolare, hanno chiarito l’ambito delle attività e degli investimenti ammissibili, la composizione del portafoglio e i requisiti di diversificazione, le condizioni per l’assunzione e il prestito di liquidità e altre regole degli Eltif, compresi gli aspetti di sostenibilità. Il nuovo pacchetto comprende anche norme volte a facilitare gli investimenti degli investitori retail negli Eltif, garantendo al contempo una forte protezione degli investitori.
Il testo prevede una separazione del regime degli Eltif retail da quelli destinati agli investitori professionali, la semplificazione dell’accesso all’investimento, una maggiore flessibilità per quanto riguarda le attività ammissibili per gli Eltif, ampliando l’universo a una gamma più ampia di investimenti societari e immobiliari. Un altro aspetto importante è che né il Consiglio né il Parlamento si sono opposti all’eliminazione di barriere non necessarie, come ha fatto notare il relatore del Parlamento europeo sul dossier, Michiel Hoogeveen dell’ala destra dei Conservatori e Riformisti europei (ECR). . In precedenza, gli investitori retail con portafogli finanziari inferiori a 500.000 euro non potevano investire più del 10% del loro portafoglio in Eltif e avevano una soglia minima di ingresso di 10.000 euro. Limiti che sono stati rimossi.
Dopo la revisione tecnica e giuridica, il testo definitivo sarà sottoposto all’adozione del Consiglio e del Parlamento europeo.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.