Effetto Draghi: spread sotto 100. Per il mercato può calare di altri 25 punti
Il differenziale Btp-Bund ha già perso circa 15 pb da quando è comparso Supermario. In caso di un suo esecutivo per gli esperti potrebbe scendere sotto quota 70 e oltre
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Parte con il favore dei mercati, e non poteva essere altrimenti, l’era Mario Draghi a Palazzo Chigi. Nella prima seduta dopo la presentazione del governo tecnico-politico guidato dall’ex presidente della Bce, Piazza Affari viaggia infatti in buon rialzo, pur senza aggiudicarsi la maglia rosa in Europa, e lo spread Btp-Bund resta saldo a cavallo dei 90 punti base, anche se sale leggermente il rendimento del decennale italiano, allo 0,5%, dopo avere toccato il minimo allo 0,42%.
Dopo il giuramento al Quirinale e la presentazione della squadra dei ministri, questa settimana il neo premier dovrebbe archiviare anche i due voti di fiducia, alla Camera e al Senato, e la partita dei viceministri e dei sottosegretari, per poi cominciare effettivamente a lavorare. “Draghi ha varato la nuova squadra di governo, con 15 politici (4 M5s, 3 ciascuno per Pd, Fi e Lega e 1 per Leu e Iv) e 8 tecnici – osservano da Equita Sim -. Sette nomi del governo Conte sono stati confermati. Rispetto alle attese c’è qualche politico in più, con una ripartizione basata sulla forza parlamentare, ma ai tecnici il nuovo premier ha affidato i ministeri chiave, ossia quelli più esposti nella stesura e gestione del Recovery Plan e dei conti pubblici”.
E gli esperti della Sim non hanno dubbi: con Mr. Whatever it takes l’Italia tornerà protagonista e lo spread calerà ancora. “Nonostante il rischio per le finanze pubbliche italiano resti alto, riteniamo che la nomina di Draghi come primo ministro, la sua credibilità a livello internazionale e il continuo supporto agli acquisti della Bce migliorino drasticamente il profilo di rischio dell’Italia e potrebbero spostare flussi di capitale sull’Italia e l’Eu – scrivono -. La leadership di Draghi renderà più facili e stretti i rapporti con la Bce e l’Ue, con gli interessi dell’Italia che potrebbero ricevere maggiori attenzioni. Inoltre Draghi è un sostenitore dell’allentamento fiscale per stimolare l’economia e l’attuale contesto potrebbe rendere più facile l’implementazione della sua politica”.
“Dal mandato di formare un nuovo governo dello scorso 3 febbraio, lo spread Btp-Bund si è ridotto di circa 25 bps (da 113 bps a 90 bps, ai minimi degli ultimi 5 anni, con il rendimento del Btp al 0,48%), ma vediamo spazio per un’ulteriore riduzione, con beneficio soprattutto per i titoli finanziari”, concludono da Equita, dove confermano la preferenza per Intesa Sanpaolo, Mediobanca, FinecoBank, Banca Mediolanum, Poste e Unipol.
Vede in pole le banche anche Francesco Mantica, cio di Edmond de Rothschild in Italia, secondo cui con Draghi gli asset italiani riacquisteranno appeal. Il governo “formato da tecnici di comprovata capacità nei ministeri chiave, denota l’attenzione a risolvere subito il nodo del Recovery Plan – osserva -. Molto probabilmente la stesura finora data dell’utilizzo delle risorse europee non era del tutto soddisfacente e solo partendo da un progetto concreto e realistico si può sperare in un miglioramento sostanziale delle possibilità di crescita italiane nel prossimo futuro. Chiaramente questo è solo un punto di partenza, l’Italia deve recuperare i ritardi che ha accumulato negli ultimi decenni in termini di competitività, produttività, efficienza e semplificazione fiscale e non solo”.
“In un mercato in cui ad oggi vi è una percezione abbastanza positiva nella ripresa economica mondiale, è comprensibile perché gli investitori abbiano trovato un’opportunità negli asset italiani che per molte ragioni negli ultimi anni hanno avuto ritorni relativi inferiori rispetto ad investimenti in altri Paesi”, afferma Mantica, secondo cui una ripresa sostenibile e una nuova fase di investimenti sia pubblici che privati “sarebbero di supporto al settore bancario che per anni ha dovuto fronteggiare uno stock di Npl estremamente elevato che ha influito sulla redditività delle stesse. Con prospettive economiche migliori si potrebbero applicare multipli migliori”.
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