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L’articolo è pubblicato su FocusRisparmio Magazine di luglio-agosto 2022 dal titolo “La grande rotazione”, disponibile in versione digitale al seguente link.
Una débâcle di oltre il 40 per cento. È il bilancio da inizio anno del Nasdaq Composite, che ha quasi azzerato l’exploit messo a segno nei due anni di pandemia. La tecnologia è però inevitabilmente uno dei settori del futuro. Come esporsi oggi?
Oggi il listino tecnologico americano viaggia intorno agli 11mila punti, un 10% più alto rispetto ai massimi pre-Covid, raggiunti il 19 febbraio 2020 a 9.838,37 punti. È come se il mercato abbia voluto annullare due anni di euforia, con molti titoli che sono stati gonfiati dal lockdown, come quelli del settore e-commerce, del gaming, o ancora dell’intrattenimento. Il caso più eclatante è quello di Netflix che dopo una crescita di oltre il 130% realizzata durante la pandemia è poi precipitato rovinosamente addirittura al di sotto dei livelli pre-covid (oggi quota intorno ai 170 dollari, rispetto ai massimi di 700,99 dollari toccati a novembre 2021). E ora ci si chiede cosa ne sarà del settore tecnologico; alle valutazioni attuali, è un’occasione o il ritorno alla normalità potrebbe portare a un’ulteriore correzione dei prezzi?
Performance relative
Secondo Marco Mossetti, senior portfolio manager di Credit Suisse, ci sono tutti i presupposti per tornare a guardare con interesse il settore tecnologico, a partire da un fattore puramente tecnico: “il movimento correttivo che ha interessato il Nasdaq in questo 2022 è molto vicino per ampiezza ai precedenti storni registrati sempre dal listino tecnologico nelle fasi di recessione (l’S&P500, invece, è solo ai 2/3 dei movimenti precedenti). Questo ci fa pensare che il Nasdaq abbia già scontato una potenziale fase recessiva – puntualizza – È stato un movimento ampio e profondo, che potrebbe essersi quasi esaurito”.

Il futuro della tecnologia, comunque, è legato a stretto filo alle prospettive sull’andamento degli utili. “Nel settore permangono fattori positivi secolari e riteniamo che la recente rivalutazione di molte società ad alta crescita e con multipli elevati possa offrire interessanti punti di ingresso”, argomenta Ritu Vohora, capital markets specialist di T. Rowe Price. “Ma la selettività e l’attenzione ai fondamentali rimangono indispensabili”.
E i dati che sono emersi dall’ultima earning season sembrano giocare proprio a favore del Nasdaq. “Sull’S&P abbiamo notato un aumento di notizie negative sugli utili, con i retailer americani che, dato il contesto attuale, hanno rivisto al ribasso le stime di crescita – aggiunge Mossetti – I titoli del Nasdaq, invece, hanno evidenziato una maggiore stabilità. In genere, sono titoli meno sensibili al ciclo economico, guidati da trend strutturali, e storicamente hanno sempre sovraperformato in contesti simili a quello attuale. In più, dobbiamo anche considerare che dalla fine del 2021 a oggi i titoli cosiddetti value hanno già messo a segno una sovraperformance del 25% rispetto ai titoli a crescita più elevata. Si tratta di un balzo superiore alla media storica e che tra l’altro si è concretizzato in un contesto in cui le valutazioni growth sono tornate interessanti”.
In particolare, una società che ha dimostrato capacità di resistenza in un contesto turbolento è Microsoft, che quest’anno ha registrato solidi utili, puntualizza Vohora: “riteniamo che la sua forza derivi in gran parte da fattori secolari di lungo periodo che sono rimasti saldamente intatti. L’ipotesi di investimento è rafforzata dal fatto che Microsoft mostra anche un migliore posizionamento di mercato in caso di recessione economica. In generale, comunque, in termini di quota percentuale del Pil, la tecnologia continua a crescere e quindi, già solo per questo, offre notevoli opportunità agli investitori. La spesa tecnologica è più che mai prioritaria per il suo impatto su ricavi, margini e competitività. Molti degli investimenti che le società stanno effettuando attualmente, però, potrebbero non mostrare i loro benefici prima di 3 anni e quindi il ritorno non è ancora chiaro, ma riteniamo che la prossima fase di crescita sarà proprio questa. Un orizzonte a lungo termine può essere un vantaggio fondamentale”.
Diversificare nei tecnologici
Intanto, cresce la paura per tutte quelle società che quest’anno sono state vittime del loro stesso successo. Società che hanno macinato utili e che hanno avuto una crescita eccezionale per effetto del lockdown e che ora con la riapertura delle economie stanno perdendo spinta. “Le piattaforme tecnologiche orientate ai consumatori, come i media in streaming, potrebbero essere esposte a un rallentamento ciclico della spesa, in quanto la spinta della domanda si attenua. Meglio allora concentrarsi sui settori che mostrano un miglioramento dei rendimenti economici e sulle società in grado di generare flussi di cassa e utili a lungo termine – suggerisce Vohora – Vediamo ampie opportunità nei viaggi, nelle piattaforme di scambio e nella cybersecurity. Le aziende che potrebbero registrare le performance migliori sono quelle che hanno sfruttato la pandemia per creare efficienza investendo in tecnologia e migliorando le strutture dei costi, costituendo una base per la crescita futura. Dopo il recente sell-off, il rapporto rischio-rendimento appare più interessante e ci siamo orientati verso titoli tecnologici selettivi che si sono allontanati dai massimi recenti e che sono scambiati con valutazioni più ragionevoli e che, a nostro avviso, hanno un lungo percorso di crescita. Tra questi, le società di software aziendale come Atlassian, quelle in grado di sfruttare la forza di un mercato per trasformarlo in un altro, tipo Nvidia, o società come TSMC, all’avanguardia nel cambiamento”.
A detta di Mossetti, poi, un altro settore interessante nel medio periodo è quello del metaverso, “che rappresenta una ghiotta opportunità in un’area come quella del web che si avvicina a un salto generazionale. Il metaverso rappresenterà l’evoluzione al web 3.0. Le persone cominceranno a utilizzare un’interfaccia di realtà virtuale o aumentata e questo creerà un ulteriore slancio su tutte quelle società esposte al tema. Inoltre, continuiamo a vedere investimenti importanti anche per l’infrastruttura su cloud, l’intelligenza artificiale e la sicurezza informatica. A cosa stare attenti, invece? Ai titoli tecnologici più ciclici, come i semiconduttori, che saranno quelli più vulnerabili”, conclude.
E’ possibile leggere l’articolo integrale alle pagine 63-64 di FocusRisparmio Magazine di luglio-agosto 2022, disponibile in versione digitale al seguente link.
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“Conoscere a fondo” è la rubrica di FocusRisparmio.com in cui passiamo al setaccio una specifica asset class su un orizzonte di investimento di medio-lungo periodo, coinvolgendo i gestori dei fondi top performer in un’analisi a più voci sui driver di performance e sulle prospettive di rendimento dei prossimi mesi.
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