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Nel primo semestre 522 deal, in aumento del 24,6% sul 2020. Tornano gli investitori esteri: +30%. In forte crescita i controvalori: 42,4 miliardi, +88%
La voglia di ripresa fa tornare la voglia di M&A. Come da previsioni, il primo semestre del 2021 ha registrato un ritorno alla crescita delle operazioni, sia per numero che per controvalore, dopo un anno penalizzato dall’effetto della pandemia. È quanto emerge dall’ultimo report Kpmg, dal quale risulta evidente come la crescita per linee esterne sia di nuovo tra le opzioni strategiche per le imprese.
Nei primi sei mesi dell’anno sono state formalmente chiuse in Italia 522 operazioni, in aumento del 24,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, per un controvalore complessivo di circa 42,4 miliardi di euro, con un +88% sullo scorso anno quando ci si era fermati a 22,5 miliardi. Segnali positivi arrivano in particolare dall’m&a crossborder (estero su Italia ed Italia su estero) che vale circa il 76% del valore del mercato italiano, con 243 transazioni completate per un controvalore di 32 miliardi di euro.
“In questo primo semestre abbiamo osservato il ritorno dei grandi deal – osserva Max Fiani, partner Kpmg -. Evidentemente l’avanzare della campagna di vaccinazioni e l’effetto del governo Draghi, hanno riportato sul mercato quegli elementi di fiducia e di stabilità necessari per effettuare attività di finanza straordinaria. Particolarmente rilevante il segnale che arriva dagli investitori esteri che tornano con convinzione su asset italiani, dopo che lo scorso anno erano sostanzialmente spariti dal radar di mercato”.
Andando nel dettaglio, nel primo semestre i compratori esteri hanno chiuso 146 deal per un controvalore di circa 8 miliardi di euro, contro i soli 2,2 miliardi registrati lo scorso primo semestre, con una crescita del 270% in termini di valori. Tra le principali acquisizioni in termini di controvalore, si segnala nel mese di aprile il closing dell’acquisizione da parte di Kkr Infrastructure del 37,5% di FiberCop da Tim per un controvalore di 1,8 miliardi (sulla base di un enterprise value di circa 7,7 miliardi di euro) e la contestuale sottoscrizione da parte di Abcd Fastweb del 4,5% di FiberCop (211,5 milioni di euro) e il passaggio del 49% di Telepass S.p.A. alla svizzera Partners Group per 1,06 miliardi di euro.
Gli investimenti italiani all’estero si attestano a 24,2 miliardi di euro sui cui però incide in maniera rilevante la chiusura dell’operazione Psa-Fca che da sola vale 19,8 miliardi di euro. Nel complesso comunque sono state 97 le acquisizioni all’estero realizzate nel semestre (+17% in termini di volumi dispetto al 2020). Tra queste va evidenziata l’acquisizione messa a segno da Cellnex (Gruppo Edizione) sul 60% di Play, società che gestisce un parco di 7 mila torri Tlc in Polonia per circa 800 milioni di euro. Altra operazione di rilievo quella messa a segno da Intesa Sanpaolo, tramite Ubi Banca che ha rilevato da Aviva Plc l’80% di Aviva Vita per un controvalore di oltre 400 milioni di euro. In termini di volumi, l’attività domestica “Italia su Italia” con 279 operazioni completate, rappresenta il 53% del mercato. Un segnale incoraggiante per le pmi che cercano opportunità di crescita e di consolidamento per uscire definitivamente dalla crisi innescata dal Covid.
In questi primi sei mesi 2021, particolarmente attivi l’Industrial & Consumer Market che rappresentano rispettivamente il 54% circa ed il 13% circa del controvalore totale. Fermento anche nel settore della moda e del lusso che, a seguito dell’acquisizione da parte di Moncler del brand Stone Island per circa 1,2 miliardi di euro registra numerose operazioni. Il settore Financial Services con 31 operazioni per un controvalore di 4,4 miliardi di euro torna protagonista del mercato con alcune grandi operazioni di sistema. Tra queste l’ingresso del Creval nel Gruppo francese Credit Agricole, tramite Opa, che ha portato al delisting del gruppo bancario dal segmento MTA di Milano.
A posteriori dell’acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo, sono susseguite le cessioni di 486 filiali e 134 punti operativi (Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Ramo d’Azienda di proprietà di Ubiss) a Bper (644 milioni di euro) e 26 filiali Ubi Banca alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Nel comparto bancassurance Intesa Sanpaolo Vita S.p.A ha acquistato da Bnp Paribas Cardif il 100% del capitale sociale di Cargeas Assicurazioni S.p.A. Per quanto riguarda le quotazioni in Borsa sono state 16 nel primo semestre dell’anno con una raccolta di oltre 600 milioni di euro. I delisting dal segmento MTA da inizio anno sono stati 4.
Guardando al futuro, ci sono segnali di ottimismo. La pipeline infatti risulta particolarmente ricca: la stima è che ci siano dossier aperti per oltre 50 miliardi di euro di controvalore. Tra le principali operazioni in via di finalizzazione si possono segnalare nel settore paytech l’integrazione tra SIA, Nets e Nexi (10,5 miliardi di euro), che nei primi giorni di luglio vedrà concretizzarsi la fusione tra Nets e Nexi; EssilorLuxottica che ha recentemente annunciato come l’acquisizione di GrandVision sarà finalizzata il 1° luglio 2021 ai termini e alle condizioni di cui agli accordi sottoscritti in data 30 luglio 2019 , nel settore SS&I, Atlantia che ha siglato l’accordo per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Aspi al consorzio formato da Cdp, Blackstone e Macquarie per 9,7 miliardi di euro.
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