Mediobanca, Nagel infiamma il risiko del risparmio gestito
Sfumato il sogno Banca Generali e in attesa di una sposa alla sua altezza, il ceo di Piazzetta Cuccia rivela l’intenzione di cogliere altre opportunità nel wealth management
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“La crescita nella gestione patrimoniale è la nostra priorità”. Il ceo Alberto Nagel riporta Mediobanca sotto i riflettori – europei in questo caso – del risiko dell’asset management con un intervista al quotidiano economico francese Les Echos, tornando a ribadire che “la principale banca d’affari italiana vuole approfittare dell’abbondante risparmio dell’Italia e delle sue famiglie imprenditoriali, quasi 1,7130 miliardi di euro sui conti correnti”.
Come sottolineato più volte, Nagel, che ha rivelato di aver ormai abbandonato il progetto Banca Generali, spiega che trovare la sposa giusta non è cosa da poco. “Manteniamo un approccio vigile e opportunistico”, assicura, ma ammettendo appunto che “non è facile trovare buoni target per effettuare operazioni di M&A nel settore del wealth management”.
Però Mediobanca ha le idee chiare su ciò che cerca e prenderà in considerazione solamente acquisizioni che “completino la nostra offerta o permettano un salto dimensionale tale da ripagare l’integrazione”. D’altra parte può permettersi di scegliere, dal momento che ha “il capitale, la reputazione e il posizionamento di mercato per continuare a progredire”. E lo ha dimostrato nel 2019 con l’acquisizione della banca d’affari francese Messier & Associés, ma anche con gli ultimi dati di bilancio oltre le stime di mercato, archiviati con con un aumento del 27% dei ricavi commissionali grazie alle divisioni wealth management e Cib.
“Abbiamo creato un modello di Private & Investment Bank fortemente integrato che si pone come obiettivo essere il partner di lungo termine dei principali gruppi imprenditoriali”, conclude quindi il ceo.
E il quotidiano francese commenta che dopo aver venduto 2 miliardi di euro di partecipazioni nell’ambito del precedente piano strategico, Nagel vuole ora porre fine all’immagine del salotto buono che tira i fili del capitalismo italiano. “La priorità non è più quella di sfruttare un intreccio di partecipazioni nei gioielli industriali e finanziari delle Alpi”, scrive il giornalista.
Insomma, che i fiori d’arancio siano all’orizzonte è ormai cosa nota a tutti. Ed è proprio di questi giorni un report dedicato a Piazzetta Cuccia da Citigroup dall’esplicito titolo “Love is in the air”.
Gli analisti sottolineano infatti come il titolo della banca partecipata fino al 13% dal miliardario Leonardo Del Vecchio sia quello con più raccomandazioni di acquisto tra i bancari europei. “Solidità di bilancio, abbondanza di capitale, qualità degli attivi, profittabilità resiliente” sono i fattori tenuti in considerazione e gli esperti di Citi si soffermano in particolare sulla crescita nel wealth management, al centro del piano strategico tracciato da Nagel, sottolineando appunto le potenzialità di espansione sia nella distribuzione sia nella marginalità.
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