Equity, il rally è a fine corsa
A pesare sulle Borse, la debolezza macro di Germania e Italia, oltre che dell’euro; e la pressione sui margini Usa. Gli investitori tornano in "risk-off mood"
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Grazie anche alla svolta accomodante delle banche centrali, in Europa il mercato ha continuato la sua fase di rialzo. Le politiche di Bce e Fed sono arrivate in riposta al rallentamento dell’attività economica a livello globale, in particolare nel Vecchio Continente. L’Ocse ha rivisto al ribasso la previsione sulla crescita globale, dal 3,5% al 3,3% per il 2019, con tagli più draconiani nell’Eurozona, che ora dovrebbe crescere appena dell’1% (in calo rispetto al precedente 1,8%). Nel frattempo, lo scenario politico di alcune delle principali economie rimane sotto stress, sia pure per la Brexit nel Regno Unito, la Lega in Italia o i gilet gialli in Francia. Il contesto politico ed economico in Europa rimane molto incerto.
Partendo da questa premessa Alistair Wittet, gestore del fondo Comgest Growth Europe di Comgest, si mostra convinto che il rally nel Vecchio Continente continuerà. “Una generale rivalutazione, nonché fondamentali molto solidi dei titoli hanno sollevato le performance. Nel 2018 Heineken ha registrato una forte crescita organica pari al 6,1%, aiutata dai Mondiali di calcio disputati in Europa e da una congiuntura economica più favorevole nei principali mercati emergenti in cui è presente. Inoltre, ha rassicurato sul suo orientamento sui margini”.
“Anche Dassault Systèmes – prosegue – ha macinato una forte performance dopo risultati eccezionali nel quarto trimestre, con un’accelerazione della crescita delle vendite organiche pari al 10%. 3DExperience, l’ultima generazione dei loro software, sta guadagnando popolarità come testimoniato dall’inclusione di Airbus nella loro piattaforma, e dopo l’accordo con Boeing dello scorso anno. Infine, anche Lvmh ha ottenuto ottime performance, beneficiando dei forti risultati conseguiti nel 2018, tra cui l’incremento dei ricavi nella principale divisione Fashion & Leather per il quarto trimestre. La domanda cinese per Louis Vuitton è rimasta sostenuta per tutto lo scorso anno, consentendo al marchio di superare la soglia di 10 miliardi di euro di fatturato”.
“Non si può dire lo stesso per EssilorLuxottica – spiega l’esperto -, che ha riportato una serie di primi risultati incoraggianti come unica entità. Tuttavia, sono stati oscurati da controversie in materia di corporate governance a livello di vertici, tra i due leader Leonardo Del Vecchio e Hubert Sagnières. Sebbene continuiamo a vedere un rialzo degli utili a lungo termine, derivato dalla combinazione di due colossi dell’occhialeria in ascesa, riteniamo che i grattacapi sul piano della governance debbano essere risolti affinché il nuovo gruppo possa esercitare la sua attività in un contesto di serenità. Per l’appunto, siamo coinvolti con la società in relazione a questa tematica Esg chiave. Anche Wirecard è stato tra i titoli che hanno maggiormente sofferto. Di fatto ha annunciato forti risultati preliminari per il 2018 con un aumento del 38% dei profitti operativi, ma le sue azioni hanno subito un brusco calo in seguito alle accuse mosse dal Financial Times di operazioni fraudolente presso la controllata di Singapore. Da indagini esterne non emergono prove di frode ma solo qualche piccola anomalia contabile, nonché transazioni irregolari che hanno sollevato dubbi sulla qualità delle procedure e dei controlli interni. Finché l’indagine della polizia di Singapore sarà in corso è improbabile una nuova rivalutazione”.
“Rimaniamo negativi su Reckitt Benckiser e Iliad – analizza ancora Wittet -. Quest’ultima in particolar modo impattata dal deterioramento dei fondamentali in Francia che ha messo in ombra un avvio ragionevole delle operazioni in Italia. Asos ha perso appeal, in seguito a un azzeramento del margine che lascia l’azienda a realizzare profitti decisamente magri e fragili in un mercato online molto competitivo e in rallentamento. Notiamo interessante Orpea, operatore di assistenza domiciliare di alta qualità presente in 14 Paesi in tutto il mondo, oltre a Dassault Systèmes e Amadeus”.
“Dal momento che le previsioni sul Pil continuano a essere oggetto di downgrade, ci aspettiamo un ulteriore calo nella stima sulla crescita degli utili pari all‘8% per l’indice Msci Europe nel 2019, essendo migliorato appena del 5% nel 2018 – è la conclusione -. Nonostante un contesto macro più difficile, siamo incoraggiati dalla continua e solida performance dei titoli che abbiamo in portafoglio. Per queste società, la crescita nel 2019 sarà trainata più dall’attuazione dei propri piani di crescita che dagli alti e bassi dell‘economia, che si tratti di una grande opportunità nelle protesi dentali per Straumann, dell’acquisizione di quote di mercato per Heineken in Brasile o dal lancio della piattaforma 3DExperience per Dassault Systèmes. Rimaniamo focalizzati sulla ricerca di società in crescita e di alta qualità i cui modelli di business, cultura e di esecuzione offrono protezione da forze esogene, come l‘incertezza politica o l’indebolimento dell‘economia. Siamo incoraggiati dalla forte crescita aggregata delle vendite organiche dei titoli in portafoglio nel 2018 e prevediamo un altro anno positivo. Questo sarà il principale motore della crescita dinamica degli utili, che ci aspettiamo per il 2019 e oltre”.