FocusRisparmio ha incontrato Aanand Venkatramanan, head of ETF Investment Strategies di LGIM, per capire come nascono i prodotti in una delle categorie più ricercate dagli investitori in questo momento e che cosa rende distintivo l’approccio dell’asset manager
Aanand Venkatramanan, head of ETF Investment Strategies di Legal&General IM
Seguire il flusso dei ricavi nel medio e lungo periodo. Questo, in sintesi, l’obiettivo che si propone a livello generale l’investimento tematico, poiché cerca di cogliere quelle tendenze secolari che hanno la forza e la profondità per crescere su un ampio orizzonte temporale. Una tipologia di esposizione che è sempre più approcciata anche attraverso strumenti indicizzati. Aanand Venkatramanan, head of ETF Investment Strategies di Legal&General IM, preside a tutto il processo. Dall’ideazione, alla creazione fino al supporto al canale distributivo della gamma di Etf tematici dell’asset manager.
Iniziamo con il definire che cos’è un investimento tematico
Il termine “tematici” è molto generico. Per prima cosa è necessario capire che cosa significa per un team di investimento. Per noi è un mercato o un’industria che determina cambiamenti nella vita di ognuno. Pensiamo a temi tecnologici come mobilità, e-commerce, cloud o nell campo della gestione delle risorse all’acqua e alle rinnovabili. Sono tutti temi che ci riguardano direttamente o indirettamente. Parliamo, inoltre, di mercati o industrie ad alto tasso di cambiamento e innovazione.
Un fattore essenziale per entrare nello specifico della possibilità di investimento è la valutazione di quanto sia sostenibile la crescita di questi mercati o industrie. Per sintetizzare i temi di oggi sono i settori del futuro e il nostro primo compito è proprio quello di individuare quei temi che hanno la forza e la profondità per diventare settori. Ci sono idee che diventano trend e poi questi trend iniziano ad avere una quota di mercato tale da poter essere chiamati temi, ma non tutti i temi possono essere trasformati in un fondo indicizzato. Potrebbero esserci troppo pochi emittenti sui mercati quotati, ad esempio.
L’idrogeno è uno dei temi su cui vi siete concentrati nell’ultimo periodo e che sta raccogliendo l’interesse degli investitori. Utilizziamo questo esempio per capire come viene costruito un Etf tematico
Per costruire il nostro Etf sull’idrogeno abbiamo impiegato più di un anno di studio, in cui abbiamo incontrato tutti i più importanti player del settore e raccolto i feedback del nostro team di distribuzione per conoscere il sentiment dei clienti. Abbiamo dunque iniziato a lavorare per costruire un prodotto che fosse rappresentativo dell’attuale mercato dell’idrogeno. Si tratta di un comparto ancora giovane in cui sono però presenti grandi aziende che hanno al loro interno divisioni importanti che si stanno occupando di idrogeno a cui sono destinati ingenti investimenti. Player che possono essere definiti enabler e che hanno una base stabile di clienti.
Abbiamo voluto quindi costruire un prodotto che fosse in linea con l’attuale fase di evoluzione del mercato destinando alle small-cap solo un 20% dell’indice. Nel tempo prevediamo di poter aumentare la quota destinata a small-cap a fronte di una crescita del mercato e del numero complessivo di aziende. Dipenderà però dal futuro del comparto, dai cambi regolamentari e dalla possibilità di applicare economie di scala.
L’idrogeno in sostanza è dove era il comparto clean energy circa 8 o 10 anni fa quando i costi non permettevano una reale competitività su larga scala. Stesso ragionamento vale per la mobilità elettrica che ora si sta affermando come un inevitabile futuro. Due cose devono accadere perché l’idrogeno possa diventare attrattivo da un punto di vista di prezzo. La prima è la riduzione del costo dell’energia elettrica e la seconda la riduzione del costo degli elettrolizzatori. A seconda del processo di elettrolizzazione impiegato, infatti, l’energia elettrica è la principale e maggiore fonte di costo dell’idrogeno verde, in quanto determina tra il 65% e l’85% del costo totale di questa risorsa. Un altro fattore impattante è il costo dell’installazione di nuovi elettrolizzatori. Questi sono gli indicatori fondamentali da monitorare per comprendere se l’idrogeno si sta trasformando in un settore oltre che in un tema. Parliamo in prospettiva di applicazioni nella manifattura, nell’industria e nella mobilità pesante.
Facciamo quindi il punto su tempi e passaggi per la costruzione di questi prodotti
In sintesi, i passaggi fondamentali consistono nell’incontrare le aziende che si ritengono appartenenti ad un dato tema di investimento, avere colloqui approfonditi con reaserch provider indipendenti e andare alla ricerca di evidenze forti. Intendo con questo la verifica della base di consumatori e la verifica dell’effettivo trend di utilizzo. Questo per quanto attiene all’identificazione del tema di investimento.
Entrando nel processo di costruzione di un prodotto, noi ci poniamo l’obiettivo di fornire un’opportunità di esposizione distintiva che non possa essere assimilata a benchmark esistenti e per farlo uniamo la fase di ricerca attiva sul tema appena descritta e quella fondamentale sugli emittenti inseriti all’interno dell’universo investibile. In questo modo, oltre a garantire la rappresentatività del tema e del suo potenziale di upside creiamo anche le condizioni perché il prodotto rappresenti una fonte di diversificazione per il portafoglio dei nostri clienti.
Completata questa fase, come asset manager mettiamo in campo la nostra struttura e velocità di esecuzione per arrivare sul mercato nei tempi più stretti possibile. Per costruire un Etf tematico con queste caratteristiche servono tra i 6 e i 12 mesi per la ricerca sul tema, tra i 3 e i 6 mesi per la costruzione dell’indice e 3 mesi per la strategia di investimento. Ovviamente a seconda del tema e dell’accessibilità dei dati relativi. Considerando l’intero processo, essendo estremamente aggressivi si può arrivare ad 8 mesi ma la media è certamente superiore ad un anno.
Un modello di business unico nel mondo dell’asset management, spiegato dal fondatore della società francese. Partnership con eccellenze gestionali, business development e capacità di visione laterale in un’industria matura dove solo la qualità (delle strategie e del modello di business) permette di fare la differenza
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