Il fondo Global Consumer Trends è dominato dal tema digital lifestyle che rappresenta intorno al 69% del portafoglio. Circa il 31% è focalizzato su esperienze e consumi più tradizionali e sulla ripresa di stili di vita pre-pandemia
Frank Di Crocco, head of banks & wealth management di Invesco Italia
Dopo un anno di pandemia sono i consumi ad esser considerati la variabile privilegiata su cui far leva per la ripresa economica. Ecco perché nonostante alcune strozzature delle catene di fornitura stiano limitando l’offerta di beni, dal fronte della domanda arrivano segnali positivi che alimentano la crescita economica e dei prezzi al consumo; una variabile, quest’ultima, sotto i riflettori dei banchieri centrali per la definizione delle politiche monetarie nel prossimo futuro.
Ma non tutti i settori sono e verranno interessati dalle medesime dinamiche della domanda. Ce ne sono alcuni più esposti di altri. Così la pensano i fund manager del fondo Global Consumer Trends di Invesco (7 miliardi di gestione alla fine del primo semestre). “Giugno ha offerto un quadro più favorevole alle azioni dei mercati sviluppati che a quelle degli emergenti, in parte grazie ai continui progressi delle campagne vaccinali negli Stati Uniti e in Europa in rapporto alle nazioni emergenti. Malgrado le notizie incoraggianti sul fronte delle vaccinazioni, le nuove varianti del virus continuano a costituire una minaccia per la ripresa”, scrivono Juan R. Hartsfield e Ido Cohen, gestori del fondo di Invesco nel commento mensile di giugno, l’ultimo disponibile sul sito della società.
In questo quadro il fondo ha generato un rendimento positivo del 2,61% nell’ultimo mese del semestre, sovraperformando il benchmark (rappresentato dal MSCI World Consumer Discretionary Index) che ha reso 2,27%. Da inizio anno la performance del comparto è positiva si attesta intorno ai dieci punti percentuali, in linea con quanto mostra il mercato di riferimento.
“Ormai sono gli investitori italiani a inserire spontaneamente i grandi trend strutturali all’interno di quelli che reputano essere i pilastri della saggezza finanziaria. Non tutti i trend in atto sono conosciuti, i più noti – secondo una recente ricerca Invesco – sono quelli entrati nel presente delle persone durante la pandemia: internet, la rivoluzione dell’e-commerce e tutto il mondo della salute, intesa sia come settore sanitario che come una ritrovata attenzione alla cura per sé stessi, a tempo libero e wellness”, spiega a FocusRisparmio Frank Di Crocco, head of banks & wealth management di Invesco Italia.
Il posizionamento del fondo
Il fondo rimane dominato dal tema digital lifestyleche rappresenta attualmente intorno al 69% del portafoglio. “Circa il 31% del portafoglio è focalizzato su esperienze e consumi più tradizionali e basato sulla ripresa di stili di vita normali a mano a mano che le attività economiche riprendono”, precisa Di Crocco.
“I maggiori incrementi dell’esposizione sono recentemente avvenuti nei settori di beni durevoli per la casa e automobilistico e sono in prevalenza riconducibili a movimenti di mercato e rafforzamenti di posizioni esistenti – analizza il manager di Invesco – Per contro, le maggiori diminuzioni dell’esposizione sono avvenute sui fronti di hotel, ristoranti e tempo libero e turismo spaziale a seguito della riduzione di posizioni e di movimenti di mercato”. I maggiori sovrappesi del fondo restano nei settori di intrattenimento e media interattivi e servizi, mentre troviamo i sottopesi più consistenti rispetto al benchmark nei settori di automobili e tessile, abbigliamento e beni di lusso.
I consumi e l’inflazione
Il tema dei consumi globali è strettamente legato all’evoluzione dell’inflazione nei prossimi mesi, che per Di Crocco potrebbero essere agitati in quanto “il mercato sta cercando di capire meglio l’andamento della ripresa e dell’inflazione, oltre che l’impatto di potenziali varianti Covid19 o possibili interventi di tapering”.
“Dopo tanti anni di inflazione molto bassa, la recente dinamica rialzista dei prezzi può rappresentare un mutamento difficile da valutare – osserva l’esperto –Tuttavia, riteniamo probabile che, sfogata la fiammata di questi mesi, l’inflazione possa mantenere una dinamica positiva, ma moderata”.
Al tempo stesso, però, ci sono variabili che possono far cambiare la traiettoria dei consumi e potenzialmente danneggiare il percorso di crescita. “Ce ne sono molte, come per esempio una recrudescenza della pandemia o ancora le tensioni geopolitiche fra Cina e Stati Uniti o fra Stati Uniti ed Europa oppure fattori straordinari e poco pronosticabili”, commenta Di Crocco.
Per quanto riguarda il fondo, attualmente circa un terzo del portafoglio è investito in società destinate a beneficiare di una continua ripresa delle attività frenate dal Covid, vale a dire viaggi, tempo libero, eventi, trasporti e abbigliamento. “Negli ultimi mesi tali aree sono finite sotto pressione a causa delle preoccupazioni per le varianti Covid o la riduzione degli stimoli e a nostro avviso offrono ora un potenziale di rendimento molto interessante. Ma, se guardiamo oltre il 2021-2022, scorgiamo un ritorno ai tassi di crescita relativamente bassi dell’ultimo decennio. Un contesto in cui le società che generano crescita organica mediante spostamenti di quote di mercato e innovazioni disruptive sono destinate a sovraperformare quelle che dipendono dalla crescita del pil”, spiega Di Crocco.
Ma per l’esperto va compreso che “transitorio” o “temporaneo” non significano della durata di pochi giorni o settimane, ma presumibilmente di alcuni trimestri. “Dal nostro punto di vista, tuttavia, permane un moderato ottimismo per il futuro. Infatti, il portafoglio del fondo è posizionato per circa due terzi sui trend di lungo termine, legati a stili di vita sempre più digitali, e per un terzo proprio sulla ripresa della economia con domanda repressa, attraverso società a media e bassa capitalizzazione, che riteniamo supererà le aspettative nei prossimi 6-18 mesi. Al momento il portafoglio offre un potenziale di rendimento significativo e abbiamo creato un equilibrio di esperienze di consumo basate sulle riaperture e temi a lungo termine, che a nostro avviso favoriranno gli investitori sia nel 2021 che nei prossimi anni”, conclude.
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