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Per Equita il private equity e il private debt sono valide alternative per finanziare le piccole e medie imprese e offrire maggiori rendimenti agli investitori
Equita Sim punta forte sugli investimenti alternativi – principalmente private equity e private debt, ma non solo – per offrire da un lato fonti di finanziamento diverse alle imprese e dall’altro investimenti alternativi agli investitori istituzionali (in particolare casse previdenziali, fondazioni, fondi pensione ed assicurazioni).
“Oggi gli asset alternativi sono uno strumento importante per i mercati finanziari: sono infatti in grado di supportare le imprese finanziando la loro crescita e, in parallelo, aiutare gli investitori a migliorare i loro rendimenti in un contesto in cui gli asset tradizionali risultano poco remunerativi”, ha spiegato Luigi Roth, presidente di Equita Capital Sgr, intervenuto a Milano nel corso dell’evento “Investimenti alternativi: accesso all’economia e maggiori rendimenti”, organizzato e promosso dall’invest bank italiana in collaborazione con Prometeia e il Fondo Italiano d’Investimento.
L’evento è stato un’occasione per analizzare più da vicino gli investimenti alternativi e guardare all’approccio seguito all’estero. Durante gli interventi si è evidenziato come il private equity in Italia risulti sottodimensionato rispetto ai principali paesi europei, sia in termini di masse gestite sia per numero di gestori di fondi. Il tessuto economico italiano, però, caratterizzato da piccole e medie imprese con significativo potenziale inespresso, risulta essere un mercato particolarmente attraente per il private equity che, vista la minore competizione in Italia, offre ritorni interessanti per gli investitori.
Anche il private debt emerge come mercato interessante visti i significativi spazi di crescita che lo caratterizzano come risorsa complementare al debito bancario, oltre che ai ritorni più elevati rispetto ad altri strumenti d’investimento a reddito fisso ormai caratterizzati da rendimenti spesso vicini allo zero.
“Oggi l’obiettivo chiave, spiega Roth, rimane promuovere strumenti che presentino ritorni attraenti per gli investitori e coerenti con il rischio assunto. Allo stesso tempo tali strumenti devono essere in grado di supportare la crescita delle piccole e medie imprese italiane”.
Secondo gli esperti intervenuti nel corso della giornata, rimane forte la necessità di formare e educare le strutture che intendono investire in strumenti alternativi, in modo da poter analizzare ed apprezzare in maniera adeguata le potenzialità di tali forme di investimento.