Consulenza, l’advice è sostenibile per il 93% dei cf europei
Ma è altrettanto alta l’esigenza di formazione continua della categoria. Alcuni risultati della survey Esg condotta da Fecif anticipati in un webinar
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Sul mercato abbonda l’offerta di prodotti Esg promossi da operatori dell’industria sempre più attenti al tema della sostenibilità degli investimenti. Più eterogeneo è invece il fronte della domanda: quanto sono pronti gli investitori a recepire il valore aggiunto di questi prodotti? Ma soprattutto, quanto lo è il canale distributivo, che dovrebbe fare da cinghia di trasmissione fra mondo della produzione e investitori finali?
Un tema che non lascia indifferenti le associazioni, come Anasf, che ha recentemente promosso, insieme alla SDA Bocconi e Efpa Europe, un corso per fornire una corretta preparazione alla certificazione in tema di finanza sostenibile e investimenti.
“La sostenibilità entra o sta per entrare nella gestione del rischio, nella costruzione dei portafogli, nello sviluppo dei prodotti, nella profilatura della clientela. L’obiettivo del corso è assicurare che il consulente possa essere un valido interlocutore per il risparmiatore anche nell’ambito degli investimenti sostenibili, destinati a diventare un mainstrem”, spiega Maria Debora Braga, docente di SDA Bocconi School of Management e membro del Comitato scientifico in Efpa Europe in rappresentanza dell’Italia.
Secondo una recente ricerca Fecif (la Federazione europea che riunisce le associazioni nazionali di consulenti finanziari), il 93% dei cf europei dichiara di considerare attentamente gli standard Esg quando consiglia un investimento ai propri clienti.
Ma se da un lato la consapevolezza del ruolo che giocano i criteri Esg nelle decisioni d’investimento è molto alta fra i cf europei, altrettanto lo è il bisogno di formazione continua della categoria: appena il 27% dei rispondenti al questionario ha detto di avere una conoscenza sufficiente nel discutere questioni Esg con i clienti.
“Abbiamo messo a punto questa nuova certificazione pensando agli oltre 70 mila consulenti finanziari europei che hanno già conseguito uno dei livelli di qualifica proposti da Efpa ma anche ai moltissimi colleghi che non hanno ancora intrapreso un processo di Certificazione delle proprie conoscenze e competenze, poiché riteniamo che la cultura Esg debba essere parte del Dna di tutti i professionisti che intendono distinguersi e offrire il meglio alla loro clientela”, spiega Marco Deroma, presidente di Efpa Italia.
La sfida riguarda anche chi sta a monte della filiera, cioè gli asset manager. C’è chi sostiene, infatti, che per arrivare a una completa consapevolezza del proprio ruolo nella catena del valore dell’industria sia necessaria una maggior collaborazione fra asset manager e consulenti: “Anche se ci troviamo ancora agli albori dello sviluppo degli investimenti Esg, sembra evidente che la cooperazione fra il team che si interfaccia con i consulenti garantirà un maggiore successo nel creare prodotti che rispondano a esigenze così variegate da parte degli investitori, e che siano quindi in grado di attirare anche maggiori flussi”, commenta Anthony Pickering, global head of sales, BlueBay Asset Management.
L’esperto ritiene che se da un lato gli investitori finali a cui si rivolgono i consulenti sono sicuramente interessati e spesso ben informati riguardo alle questioni Esg, dall’altro “costruire un prodotto che risponda a tutte le esigenze è una vera sfida, così come è molto difficile valutare le preferenze dei singoli clienti, soprattutto considerando che gli investitori retail hanno opinioni sempre più decise su questi temi”.
Ecco perché per rispondere a questa sfida “gli asset manager dovranno collaborare sempre di più con i consulenti per sviluppare prodotti su misura per la clientela. Proprio questa collaborazione potrebbe essere la chiave del successo, come lo è stata per i prodotti più tradizionali”, chiosa Pickering.
È con questi propositi che nasce ‘Efpa Esg Advisor’, un corso che consente agli interessati l’accesso all’esame per l’acquisizione della “Certificazione in tema di Finanza Sostenibile e Investimenti Esg”.
“Il percorso risponde alle nuove esigenze formative della nostra categoria, in un periodo storico di grande incertezza ma che al contempo ha valorizzato le best practice del mercato. I consulenti finanziari sono stati in questi mesi non solo interlocutori di fiducia per i loro clienti ma anche acceleratori di quel cambiamento che oggi più che mai percepiamo come necessario. I nostri soci hanno fatto emergere nei risparmiatori sensibilità latenti e oggi anche il regolatore ha inserito i criteri Esg tra gli aspetti imprescindibili per la profilazione della clientela”, spiega il Presidente Anasf Luigi Conte che chiude: “L’Associazione si è dimostrata sempre lungimirante e anche questa volta ha voluto anticipare l’esigenza formativa dei propri associati offrendo, a condizioni esclusive per chi fa parte del mondo Anasf, la possibilità di seguire un corso dedicato”.
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