Il gestore del fondo Merian Gold & Silver valuta gli eventi come guerre o tensioni geopolitiche solo alla luce del loro impatto sull’inflazione e, attraverso quest’ultima, sui tassi d’interesse
Ned Naylor-Leyland, gestore del Merian Gold & Silver di Merian Global Investors
Venti di guerra in medio oriente, dazi commerciali e tensioni geopolitiche globali non fermano la voglia di salire dei mercati finanziari. Ma, in maniera del tutto inedita rispetto alle tradizionali correlazioni fra asset class, gli investitori non vogliono farsi trovare impreparati in caso di ribassi e al contempo sostengono la domanda – quindi le quotazioni – dei beni rifugio.
La scorsa settimana l’oro ha toccato un picco sopra i 1.600 dollari per oncia, un livello che non si vedeva sul mercato spot del prezioso da almeno sette anni. Storni permettendo, ora il mercato aurifero si trova in una fase delicata, come approfittarne?
Ne abbiamo parlato con Ned Naylor-Leyland, gestore del Merian Gold & Silver di Merian Global Investors, un fondo che nel 2019 ha portato a casa un rendimento del 44,65% con uno Sharpe ratio dello 0,27. Ecco cosa ha raccontato il gestore a FocusRisparmio.
Quale impatto hanno le tensioni geopolitiche in medio oriente e la guerra commerciale su oro e argento?
I market mover che influenzano il prezzo di oro e argento sono in realtà diversi da quelli che muovono le altre materie prime. Oro e argento sono assimilabili a delle valute, ciò che veramente conta per questi due metalli preziosi è il livello dei tassi d’interesse reali. Quindi, la vera questione per oro e argento non è tanto considerare eventi come guerre o tensioni geopolitiche, quanto piuttosto valutare quale impatto che questi eventi avranno su futuri aumenti dell’inflazione e sul livello futuro dei tassi d’interesse. In estrema sintesi: tutto ciò che è in grado di modificare le opinioni del mercato su inflazione e tassi d’interesse, di conseguenza influenza il prezzo dell’oro.
Quali sono le prospettive del mercato nei prossimi mesi?
Oggi ritengo che le più grandi opportunità d’investimento si possano trovare nel mercato dell’argento, che è molto più economico rispetto all’oro. Il rapporto fra un’oncia d’oro e una di argento oggi è di circa 86:1, un valore storicamente molto alto. In una fase di mercato rialzista, quale quella che stiamo vivendo in questi mesi, investire nel settore dell’argento permette di accedere a un beta maggiore. Al momento le azioni delle società di estrazione dell’argento rappresentano una delle opportunità migliori, anche perché ci aspettiamo che i tassi d’interesse rimarranno bassi ancora a lungo. In venti anni di carriera credo di non aver mai visto un momento più favorevole di questo per investire nelle azioni di aziende legate al settore aurifero e dell’argento.
Qual è l’allocazione strategica del vostro portafoglio in questo momento?
Il fondo Merian Gold & Silver investe sia in materie prime fisiche, che in aziende minerarie che lavorano nei settori di oro e argento. Uno degli aspetti su cui ci concentriamo maggiormente è legato all’esposizione geografica. Oggi le nostre prime dieci posizioni in portafoglio sono focalizzate su aziende basate negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in America Latina.
La domanda globale di oro continuerà a essere forte?
Si. Soprattutto in Asia, dove gli investitori agiscono nella stessa maniera in cui agirebbe una banca centrale: comprano oro perché ne riconoscono la vera funzione di attività priva di rischio. Nessuno strumento possiede le stesse qualità dell’oro: Us treasuries, l’euro, o altri strumenti, tendono a perdere il loro potere d’acquisto mentre l’oro no. Per questo prevediamo che la domanda di metalli preziosi nei Paesi asiatici continuerà a essere forte.
Per il gestore del fondo BNY Mellon Global Real Return i dati sul manufatturiero globale e la pausa nella guerra commerciale potrebbero giustificare un posizionamento di portafoglio più bilanciato
“La preoccupazione che c'è in Italia o in altri Paesi rispetto a ciò che sta effettivamente succedendo è molto più elevata di quanto non sia giustificato dalla realtà dei fatti”. Parla lo specialista azionario Europa
Per l’asset manager transalpino i tassi d’interesse sottozero aumentano i rischi di mercato come la sopravvalutazione di alcune asset class come gli investimenti immobiliari o le obbligazioni AAA
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio