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L’Authority ha fornito un “advice” tecnico alla Commissione europea su alcuni aspetti relativi alla protezione degli investitori al dettaglio
Il 27 luglio 2021 l’Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) aveva ricevuto dalla Commissione una richiesta di consulenza tecnica su alcuni aspetti relativi alla protezione degli investitori al dettaglio.
Nel mandato della Commissione, all’Esma era stato chiesto di fornire valutazioni in merito a tre temi principali:
-Efficacia dell’informativa fornita ai clienti al fine di consentire decisioni di investimento consapevoli;
-Benefici e rischi dell’informativa fornita con strumenti digitali;
-Consulenza tramite strumenti e canali digitali.
Dopo nove mesi di lavoro, la scorsa settimana l’Authority di vigilanza ha risposto a Bruxelles inviando un documento nel quale avanza proposte che renderanno più facile per gli investitori ottenere le informazioni chiave necessarie per prendere decisioni di investimento ben informate, proteggendoli al tempo stesso da tecniche di marketing aggressive e pratiche dannose.
Le proposte presentate mirano a mantenere un livello elevato di protezione degli investitori, garantendo allo stesso tempo che gli investitori al dettaglio possano beneficiare delle opportunità della digitalizzazione.
Le raccomandazioni, tra le altre cose, mirano a:
-Richiedere la leggibilità automatica dei documenti informativi per facilitare lo sviluppo di banche dati consultabili disponibili al pubblico;
-Ridurre il sovraccarico di informazioni proponendo di definire quali sono le informazioni vitali e utilizzando tecniche digitali come la stratificazione delle informazioni;
-Sviluppo di un formato UE standard di informazioni su costi e oneri e allineamento delle informative ai sensi della MiFID e dei PRIIPs KID;
-Possibilità per le Autorità Nazionali e l’Esma di imporre alle imprese l’uso di avvertenze sui rischi per specifici strumenti finanziari;
-Impedire comunicazioni di marketing aggressive;
-Affrontare questioni relative a campagne di marketing ingannevoli sui social media e all’uso di pratiche di coinvolgimento online, come l’uso di tecniche di “gamification” da parte di imprese o terze parti.
Inoltre, l’Esma sostiene anche la proposta della Commissione di vietare la ricezione di PFOF (“payment for order flow”) per affrontare adeguatamente i gravi rischi per la protezione degli investitori derivanti da questa pratica.
Si riportano, in conclusione, le dichiarazioni di Verena Ross, presidente dell’Esma:
“La maggiore partecipazione al dettaglio ai mercati finanziari offre opportunità sia ai risparmiatori che alle aziende in cerca di finanziamenti e siamo incoraggiati nell’osservare che le tendenze digitali e i nuovi modelli di business stanno contribuendo a rendere gli investimenti più accessibili al grande pubblico. Questi sviluppi non sono tuttavia privi di rischi. Le tecniche di ‘gamification’ nelle app di trading e le raccomandazioni personali sui social media possono indurre gli investitori al dettaglio a impegnarsi in comportamenti di trading senza comprendere i rischi connessi. Stiamo quindi formulando una serie di proposte per garantire che questi sviluppi non compromettano la protezione degli investitori nell’Ue”.
*Contributor FocusRisparmio
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