Se la situazione di incertezza dovesse prolungarsi anche dopo l’esito elettorale a essere favorite saranno le aziende con forte impronta internazionale
Gilles Guibout, head of European Equity Strategies di Axa Investment Managers
Le elezioni politiche nazionali del prossimo 25 settembre si avvicinano a grandi passi e l’esito elettorale potrebbe portare alla necessità di ribilanciare i portafogli, considerato che alcuni titoli azionari saranno più impattati di altri. A delineare gli scenari che potrebbero profilarsi è Gilles Guibout, head of European Equity Strategies di Axa Investment Managers, secondo il quale, come già successo prima che arrivasse al governo la nuova coalizione con il Movimento 5 Stelle, attualmente “l’incertezza è data soprattutto dal fatto che a essere favorita è un’alleanza di destra che comprende Fratelli d’Italia, un partito che non è mai stato al governo prima, se non all’opposizione. I mercati, di conseguenza, non sanno cosa aspettarsi, anche se al momento la coalizione di destra sembra aver compreso l’importanza di mantenere l’accesso ai finanziamenti provenienti dal Pnrr, che quindi non dovrebbero essere messi a rischio”.
Per l’esperto occorrerà dunque guardare alle prime decisioni del nuovo governo, ad esempio in materia di scelta dei ministri e in particolare del ministro delle finanze, e, a meno di sorprese negative inaspettate, Guibout non esclude che subito dopo le elezioni possa verificarsi un ribasso dello spread. “Un tale contesto potrebbe favorire i titoli domestici a scapito di quelli più internazionali che sono visti come più difensivi nei momenti di incertezza”, spiega. “Questo potrebbe portare a un ribilanciamento dei portafogli verso titoli più correlati all’andamento del Btp come finanziari o utilities”. Tra gli esempi l’esperto cita Poste italiane che “potrebbe essere uno dei casi favoriti da una contrazione del Btp vista l’elevata correlazione dell’andamento del prezzo negli ultimi anni”.
Le azioni favorite in caso di rialzo dello spread
Se, invece, la situazione di incertezza dovesse prolungarsi anche immediatamente dopo le elezioni e lo spread non dovesse ridursi, “questi titoli dovrebbero soffrire di più”, sottolinea Guibout per il quale potrebbero esserci ricadute negative anche per tutte quelle società che beneficiano degli investimenti finanziati dal Pnrr, come ad esempio i piani infrastrutturali legati alle ferrovie. “Uno spread più elevato impatterebbe poi negativamente sulle banche o sulle utility a causa di un prezzo del debito più elevato”. Mentre sarebbero privilegiati i titoli più esposti ai mercati internazionali. Tra questi l’esperto cita il noto brand del settore alimentare Campari, Prysmian (azienda italiana specializzata nella produzione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni e di fibre ottiche, ndr) e Cnh (gruppo industriale italo-statunitense che produce macchine per l’agricoltura e le costruzioni, veicoli industriali e commerciali, autobus e mezzi speciali, ndr).
Anche se, conclude, “l’andamento del mercato italiano va valutato nel contesto di un momento di incertezza a livello europeo, caratterizzato da inflazione elevata e rialzo dei tassi, che rende difficile aspettarsi che i mercati possano salire molto”.
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