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Secondo Vontobel Wealth Management Sim, il Dpfp va nella giusta direzione e Roma potrebbe uscire dalla Procedura di deficit eccessivo. Il Cfa Society Sentiment Index resta intanto negativo
Mentre il governo Meloni è al lavoro sulla nuova legge di Bilancio da 16 miliardi, i conti pubblici italiani continuano a guadagnare fiducia agli occhi dei mercati. Tanto che, secondo Gianni Piazzoli, cio di Vontobel Wealth Management Sim, dopo la promozione di Fitch Roma potrebbe incassare anche quella di S&P, almeno sull’outlook. Il miglioramento del bilancio tricolore è infatti evidente e nei prossimi mesi, secondo l’esperto, potrebbe consentire l’uscita dalla Procedura di deficit eccessivo. L’ipotesi si basa soprattutto sui numeri del Documento programmatico di finanza pubblica, che tuttavia ha dovuto incassare qualche perplessità da parte di Bankitalia, dell’Ufficio parlamentare di bilancio e dell’Istat. Intanto, le attese degli operatori finanziari per l’economia tricolore, certificate dal Cfa Society Sentiment Index, restano sostanzialmente invariate su livelli negativi.
Verso un miglioramento dell’outlook da parte di S&P
“Grazie ad un deficit-Pil previsto al 3% già quest’anno, il rapporto debito-Pil dell’Italia dovrebbe stabilizzarsi nel 2027 al 137,3% dal 137,5% nel 2026”, spiega Piazzoli. Per quanto riguarda il disavanzo dei prossimi anni, pur non essendo ancora nota la manovra, l’esperto fa notare come gli obiettivi programmatici indichino un rapporto deficit-Pil al 2,8% nel 2026 e al 2,6% nel 2027. Stando al Dpfp approvato dal consiglio dei ministri la scorsa settimana, la legge di Bilancio sarà pari allo 0,7% del prodotto interno lordo, ovvero 16 miliardi totali, di cui 40% di maggiori entrate e 60% di maggiori spese, manovra che verrà anche coperta con due miliardi di maggior deficit rispetto al trend a legislazione vigente. Tutto questo è sufficiente per ipotizzare un possibile miglioramento dell’outlook sull’Italia da ‘stabile’ a ‘positivo’ da parte di S&P? “Secondo noi sì”, assicura Piazzoli, precisando che resta comunque da capire “la portata delle notizie di stampa di una diluizione della riforma delle pensioni fatta dalla ex ministra Fornero”..
La ripresa dei conti italiani
L’esperto di Vontobel Wealth Management Sim evidenzia che, da quando è cambiato il governo, il Pil nominale del Paese è aumentato: tre anni fa l’esecutivo Draghi pensava a un risultato di 2.086 miliardi per il 2024, ma l’anno si è chiuso a quota 2.199 miliardi, ovvero 103 miliardi in più. “Molto è dovuto all’inflazione dato che, in termini reali, il miglioramento è stato di ‘soli’ 40 miliardi circa rispetto alle proiezioni che si facevano nel 2022”, chiarisce. Aggiungendo che, di conseguenza, le entrate tributarie sono decisamente aumentate in questi anni, attestandosi nel 2024 a 654 miliardi, contro i 590 previsti. “Il miglioramento non si è scaricato interamente in migliore deficit: le voci di spesa del bilancio pubblico sono infatti cresciute soprattutto per via del superbonus e dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, nonché per i maggiori interessi rispetto al 2022”, precisa. Tutto questo, a suo parere, dovrebbe consentire a Roma di uscire dalla Procedura di deficit eccessivo (Pde) nei prossimi mesi. “Diventa infatti rilevante il contenimento della spesa netta, dalla quale cioè si escludono gli interessi”, argomenta. Concludendo che il grande vantaggio dell’Italia rispetto alla Francia è proprio “l’aver raggiunto l’anno scorso l’avanzo primario e poterlo espandere negli anni a venire”.
Il sentiment degli operatori finanziari resta negativo
Intanto sul Dpfp, da cui prenderà forma la manovra, è arrivata una serie di alert. Bankitalia ha chiesto maggiore chiarezza sulle coperture, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato le previsioni macroeconomiche parlando però di “ipotesi ambiziose” e “soggette a molteplici rischi” e l’Istat ha messo in guardia su un contesto talmente incerto da poter vanificare ogni stima. Poco inclini all’entusiasmo sulla situazione italiana appaiono anche gli operatori finanziari. Secondo l’ultima edizione della Cfa Italy Radiocor Financial Business Survey, condotta tra il 19 e il 30 settembre, il Sentiment Index questo mese è in lieve calo a -29,4 punti, rispetto a -33,3 punti di settembre. Solo il 5,9% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni economiche del nostro Paese nei prossimi sei mesi (-0,8 punti), mentre la maggioranza, pari al 58,8%, stima uno scenario stabile (+5,5 punti). Si restringe comunque al 35,3% (-4,7 punti) la quota di chi si attende un peggioramento.
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