L’Eurotower corre in aiuto dei Paesi più vulnerabili. E apre anche ai reinvestimenti flessibili del piano pandemico Pepp. I gestori: nulla di nuovo
I mercati, si sa, non fanno conferenze stampa, ma quando hanno qualcosa da dire riescono a parlare forte e chiaro. E forte e chiaro è stato in questi ultimi giorni il messaggio per la Bce, che a meno di una settimana dal meeting in cui ha annunciato la stretta monetaria, è dovuta correre ai ripari mettendosi al lavoro per creare uno scudo anti-spread.
Con un vertice di emergenza, il board dell’Eurotower ha infatti deciso di “accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione” che gli uffici tecnici sottoporranno poi al Consiglio direttivo. Nello stringato statement diffuso dopo l’incontro in videoconferenza, viene anche spiegato che è stato deciso di applicare flessibilità nei reinvestimenti dei rimborsi in scadenza del programma Pepp, il piano d’acquisto di titoli lanciato per contrastare la crisi pandemica. Una mossa decisa “al fine di preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinché la Bce sia in grado di realizzare il suo mandato di stabilità dei prezzi”.
In sostanza Francoforte potrà riacquistare i titoli in scadenza di alcuni Paesi, al di là dei limiti autoimposti. Un paracadute per gli Stati più indebitati, a cominciare dal’Italia, che dal giorno dell’annuncio della stretta monetaria, lo scorso 9 giugno, hanno registrato un impennata del costo del proprio debito.
“Da quando il graduale processo di normalizzazione delle politiche è stato avviato nel dicembre 2021, il Consiglio direttivo si è impegnato ad agire contro i rischi di recrudescenza della frammentazione. La pandemia ha lasciato vulnerabilità durature nell’economia dell’area euro che stanno effettivamente contribuendo alla trasmissione non uniforme della normalizzazione della nostra politica monetaria tra le giurisdizioni”, si legge ancora nel comunicato.
“I governatori della Bce, nella riunione di oggi, hanno giudicato che fosse una risposta adeguata dare mandato agli uffici tecnici per la preparazione di uno strumento contro la frammentazione finanziaria”, ha spiegato Mario Centeno, a capo della banca centrale portoghese e consigliere dell’Eurotower. Centeno, probabilmente riferendosi alla discrepanza fra una svolta nel segno della normalizzazione monetaria e la necessità di continuare a sostenere i debiti con interventi espansivi, ha anche sottolineato che la politica monetaria “lavora per il medio termine”.
La reazione degli investitori
Immediata la reazione delle Borse europee che, sin dall’annuncio della riunione straordinaria della Bce su uno “scambio di vedute sull’attuale situazione di mercato”, hanno ritrovato il segno più, malgrado l’attesa per la decisione della Fed sui tassi. A guidare i rialzi, dopo sei sedute negative, è Piazza Affari, con il differenziale fra Btp e Bund in netta discesa e il rendimento del decennale tornato sotto il 4%.
Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm
“La riunione straordinaria di oggi, focalizzata sul rischio di frammentazione economica e finanziaria dell’Eurozona, ha parzialmente deluso i mercati, già scoraggiati dalla vaghezza del meeting di settimana scorsa – commenta Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm -. Tuttavia, in assenza di indicazioni sostanziali sul nuovo strumento a cui la Banca Centrale sta lavorando, la moneta unica ha perso completamente i guadagni della mattinata. La nota positiva è che però ci potrebbe essere un ulteriore strumento oltre al reinvestimento del Pepp, che non era stato giudicato sufficiente per moderare il rialzo degli spread”.
In tal senso, secondo Morra anche la capacità di strumenti aggiuntivi per mitigare l’effetto del rialzo dei tassi sulla stabilità finanziaria dell’Europa periferica rimane tutta da dimostrare. “Riteniamo però che la flessibilità a cui la Bce ambisce sia un aspetto fondamentale per i rendimenti obbligazionari dell’Europa periferica, non solo grazie al contenimento diretto degli spread derivante dall’acquisto di titoli, ma anche per l’impegno stesso della banca centrale ad intervenire in situazioni di stress. Detto questo, concentrare i propri investimenti in alcuni Paesi puntando sistematicamente sulla protezione della Banca Centrale rappresenta un azzardo e riteniamo dunque importante continuare a diversificare la componente obbligazionaria di portafoglio”, conclude.
Annalisa Piazza, analista di ricerca sui titoli a reddito fisso di MFS Im
Sulla stessa linea Annalisa Piazza, analista di ricerca sui titoli a reddito fisso di MFS Im, secondo cui non c’è nulla di nuovo nell’annuncio di oggi. “Semmai – puntualizza -, la tempistica della riunione ad hoc del Consiglio direttivo coincide con un consistente movimento di mercato (paragonabile a episodi passati di rischi idiosincratici) che ora sappiamo essere scomodo per la Bce”.
L’esperta ricorda infatti come negli ultimi due mesi, la Lagarde abbia parlato più volte di flessibilità nei reinvestimenti dei Pepp. “Per quanto riguarda lo strumento anti-frammentazione – aggiunge -, l’accelerazione del completamento suggerisce che la Bce sente ora l’esigenza di avere qualcosa di più ‘strutturale’ che permetta una trasmissione fluida del proprio orientamento politico. In poche parole, ha bisogno di aumentare i tassi per evitare che le aspettative di inflazione si consolidino. Se la frammentazione dovesse intensificarsi ulteriormente, la normalizzazione dei tassi dovrebbe essere interrotta al più presto”.
Insomma, nonostante l’annuncio di oggi non abbia aggiunto molto a quanto già si sapeva, il segnale per la Piazza è chiaro. “Non si tratta di un momento di ‘whatever it takes’ per la Lagarde, ma la Bce ha mostrato dove si colloca la ‘soglia di dolore’ – conclude -. Nell’attuale contesto economico e di mercato, non sono graditi rischi non necessari di riaccendere i problemi di sostenibilità del debito, come abbiamo visto quando la bancarotta dell’euro era una possibilità non banale. I rendimenti si sono abbassati su tutte le curve EGB, con un ampio restringimento degli spread rispetto a ieri. Non prevediamo un ulteriore restringimento degli spread per il momento, anche se sono ancora in corso interventi di breve”.
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