“La sostenibilità può diventare una fonte di guadagno”
Michele Positano, consigliere delegato di Agatos, società di energie rinnovabili, spiega il rapporto tra la sua azienda e le tematiche del Salone del Risparmio 2019
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Soddisfare le esigenze abitative delle famiglie di oggi “fornendo un prodotto-casa totalmente personalizzabile e inserito in contesti di rigenerazione urbana, che prevedono la demolizione di edifici dismessi e la realizzazione di nuovi complessi immobiliari, con i più elevati standard energetici e con ampi spazi adibiti a verde”.
È la mission di AbitareIn spiegata da Marco Claudio Grillo, amminstratore delegato della società quotata in Borsa nel segmento AIM Italia, che opera nel settore immobiliare residenziale a Milano ed è specializzata nella realizzazione e commercializzazione di soluzioni abitative sviluppate in un contesto progettuale di rigenerazione urbana.
Che cosa significa per voi la sostenibilità e come si declina all’interno del vostro lavoro?
Siamo consapevoli di operare in un contesto che coinvolge diversi interessi e il nostro obiettivo è quello di garantire la sostenibilità dei nostri progetti non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale.
Difatti, crediamo che un buon rendimento e la soddisfazione dei nostri azionisti, soprattutto nel medio-lungo periodo, si ottengano solo creando valore per tutti i soggetti coinvolti: non solo azionisti, ma anche i nostri clienti, i nostri dipendenti, la nostra città.
Come cercate di ottenere questi obiettivi ambiziosi?
Siamo costantemente operativi su più fronti:
Quanto conta per voi la possibilità di essere inclusi all’interno di fondi di investimento che adottano criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance?
AbitareIn vanta una platea di investitori, nazionali ed internazionali, di elevatissimo standing, che prestano grande attenzione al rispetto delle best practice in tema di sostenibilità. Crediamo che la qualità del nostro prodotto e la sostenibilità del nostro modello, intesa in tutte le sue accezioni, siano due dei valori chiave che ci hanno consentito di accedere a tale platea di investitori. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere una sempre maggiore visibilità tra gli operatori finanziari e, naturalmente, vediamo una grande opportunità nell’essere considerati un buon investimento da investitori che condividano con noi l’interesse e l’attenzione ai temi della sostenibilità.
Qual è stata l’evoluzione dell’interesse dei clienti per gli edifici costruiti tramite processi di rigenerazione urbana?
Per rispondere a questa domanda, è opportuno premettere che la nostra clientela “tipo” è composta principalmente da giovani famiglie, i cui componenti hanno un’età media di meno di 35 anni. Questa giovane generazione non solo presta una sempre maggior attenzione alla qualità del prodotto, alla efficienza energetica e alla riduzione delle spese di gestione (tutte caratteristiche che contraddistinguono i nostri sviluppi), ma è anche sempre più coinvolta ed attenta ai temi ambientali. Per tale ragione, la realizzazione di progetti di rigenerazione urbana costituisce un fattore chiave che ci consente di offrire ai nostri clienti un prodotto che oltre ad essere bello e di valore, si pone anche perfettamente in linea con le loro priorità di rispetto dell’ambiente e di cura della città in cui vivono.
Ci sono dei vantaggi competitivi nel produrre abitazioni più sostenibili?
La realizzazione di case sostenibili ha sicuramente il grande vantaggio di andare incontro alle esigenze della nostra clientela di riferimento, che non si accontenta più di un prodotto “bello”, ma si aspetta performance energetiche eccellenti, maggiore funzionalità e rispetto dell’ambiente. E sappiamo che queste caratteristiche sono una priorità, per cui chi acquista casa è disposto a investire: il mercato “del nuovo” vanta un differenziale di prezzo, rispetto all’usato, del +30%.
Riteniamo, inoltre, che realizzare abitazioni sostenibili abbia un grandissimo vantaggio intrinseco: facciamo del bene alla città in cui viviamo e operiamo, sostituendo edifici dismessi e abbandonati con nuovi complessi immobiliari iconici e con grandi aree verdi. Ciò fa sì che il nostro operato raccolga grande consenso sociale e positiva partecipazione da parte delle persone che vivono nei quartieri in cui realizziamo in nostri interventi.
Per quanto riguarda il tema dell’inclusività sul luogo di lavoro, come vi collocate?
Riteniamo che le diversità non solo non costituiscano un ostacolo, ma siano piuttosto una grande opportunità di crescita ed arricchimento per tutti.
Sappiamo che persone con differenti background, con età, origini, culture e capacità diverse possono apportare all’interno dell’azienda punti di vista diversi e dare un contributo originale allo sviluppo delle attività.
Per tale ragione, in AbitareIn non solo evitiamo ogni tipo di discriminazione, ma anzi, cerchiamo di sviluppare una cultura che rispetti e stimoli l’individualità di ciascuno affinché tutti coloro che gravitano intorno al nostro mondo si sentano rispettati e valorizzati.
Dal punto di vista della governance, quali pratiche virtuose adottate?
Proprio in considerazione di quanto detto fino a ora, visto il nostro operare in un mercato – quello della casa – che coinvolge le famiglie, la pubblica amministrazione, i cittadini, abbiamo scelto di quotarci in Borsa per garantire i migliori standard di trasparenza e affidabilità.
Siamo in linea con tutte le best practice di governance aziendale, dalla presenza di un amministratore indipendente all’interno del nostro CdA, all’adozione di un “Modello 231”, fino alla stesura di un Codice Etico che chiediamo di essere condiviso da parte non solo dei nostri dipendenti e collaboratori, ma anche da partner e fornitori.
Inoltre, anche con riferimento alle società di costruzioni a cui affidiamo i lavori edili, facciamo sempre approfondite verifiche circa la loro affidabilità e ci preoccupiamo di selezionare solo imprese che rispettino le migliori procedure per la tutela dei lavoratori.