Fed, ora i mercati temono il tapering già a settembre
Per molti gestori il Fomc ha mostrato poca tolleranza per i picchi di inflazione, aprendo alla riduzione degli acquisti. E adesso la variabile chiave è diventata il mercato del lavoro
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Nessuna sorpresa dal meeting estivo della Federal Reserve, che come previsto ha lasciato ancora invariati i tassi di interesse, fermi tra lo 0 e lo 0,25 per cento. Allo stesso tempo però, pur lasciando inalterato il programma di acquisto di titoli, la Fed ha iniziato velatamente a parlare di tapering.
“Anche se i dati economici mostrano segnali di miglioramento, i rischi all’orizzonte restano”, ha comunicato la Fed nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione, precisando che i settori più colpiti dalla pandemia non si sono ancora ripresi del tutto e che proprio per questo è necessario “continuare ad assicurare un sostegno all’economia”. E con riferimento all’inflazione, il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ha voluto rassicurare il mercato, parlando di un’ascesa che “riflette in gran parte fattori transitori” e sottolineando che la Fed sarà pronta ad agire se l’inflazione dovesse resterà su livelli troppo elevati.
“La banca centrale americana ha mantenuto un approccio data-driven nell’attesa di valutare i prossimi dati macroeconomici – commenta Filippo Diodovich, senior strategist di Ig Italia – Powell cambierà la politica monetaria solamente in caso di miglioramenti nel mondo del lavoro o in caso di una inflazione ben superiore ai target prefissati dalla banca centrale. Il presidente della Federal Reserve ha deciso di rimanere colomba ancora per un po’ di tempo per valutare i possibili effetti dell’espansione della variante delta sulla crescita economica e l’andamento dell’inflazione”.
Intanto, però, ha cominciato a lanciare i primi segnali di un possibile ripensamento a breve (forse già a dicembre) del programma di acquisto di titoli.
Al termine della due giorni di riunione, infatti, la Fed ha ricordato di essersi impegnata a proseguire nel quantitative easing fino a quanto l’economia non avesse fatto importanti progressi verso gli obiettivi che si era prefissata, ovvero stabilità dei prezzi e piena occupazione. E i progressi in tal senso sono stati fatti, tant’è che la banca centrale ha detto che continuerà a valutare la situazione nelle prossime riunioni. Parole che fanno capire come la Fed stia gradualmente spianando la strada al tapering, ovvero alla riduzione del piano di acquisti di titoli, pari oggi a 80 miliardi di dollari al mese.
Da questo punto di vista la nostra view rimane immutata, argomenta Diodovich: “Siamo convinti che l’annuncio sulla riduzione degli stimoli monetari possa essere fatto presto. Probabilmente si aspetterà ulteriormente e anche nel forum di Jackson Hole nel Wyoming (26-28 agosto) Powell e gli altri banchieri centrali statunitensi potrebbero ripetere le dichiarazioni odierne. A nostro avviso lo scenario più probabile diventa ora un annuncio dell’inizio del tapering nel prossimo meeting di settembre (21-22 settembre), quando saranno pubblicate anche le nuove stime su Pil, inflazione e disoccupazione degli esperti della Fed. Riteniamo che l’avvio del processo a fine dicembre colpirà maggiormente gli acquisti di Mbs, che saranno ridotti notevolmente per sgonfiare la bolla che si è creata sul settore immobiliare Usa”, conclude.
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