Crisi di governo, focus degli analisti sul Btp
Morgan Stanley e Bank of America: “con nuove elezioni possibile governo ostile all’Europa”. A rischio il 10% del pil dei prossimi 5 anni finanziato con il Recovery fund
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Nonostante la strada si preannunci decisamente in salita, la rinnovata fiducia al governo Conte per ora rassicura i mercati. E così stamattina, dopo l’interminabile giornata di Palazzo Madama, Piazza Affari tira il fiato e viaggia in territorio cautamente positivo trainata dalle banche, ieri tra i titoli più colpiti. Sostanzialmente fermo il differenziale di rendimento tra i decennali di Italia e Germania, intorno ai 114 punti base, con i governativi italiani che a metà mattina ballano sulla parità.
D’altra parte la tranquillità che si respira sui mercati nel day after è fragile quanto l’esecutivo. Il premier Giuseppe Conte ha infatti incassato appena 156 sì, contro 140 no, 16 astenuti e 8 assenti. Una maggioranza relativa estremamente traballante dato che decisivi sono stati i voti favorevoli di due transfughi forzisti, di un ex Cinquestelle e di tre senatori a vita, nonché l’astensione di Italia Viva. Si aprono insomma ulteriori giorni di incertezza, anche se il risultato era in parte già scontato dai mercati che puntavano su una rapida soluzione della crisi, temendo più che altro il ritorno anticipato alle urne.
Il premier è ora atteso al Colle ma gli occhi sono puntati sui prossimi quindici giorni, cruciali per capire se l’esecutivo ha qualche chance di mangiare la colomba. È già partito infatti il lavorìo frenetico per cercare di rafforzare la scarsa maggioranza e coinvolgere nella squadra di governo i cosiddetti responsabili.
Una situazione che preoccupa anche Bruxelles dove si spera che l’instabilità politica non ostacoli il lavoro in corso per l’elaborazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) necessario per ottenere i finanziamenti del Recovery Fund. “L’Italia ha già presentato un numero sostanziale di componenti del piano, quindi tutto sommato vediamo che questo lavoro sta andando avanti e speriamo che l’instabilità politica non lo ostacoli”, ha avvertito ieri il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, sottolineando come il nostro Paese sia “di gran lunga il maggior beneficiario dei fondi e garantire che i finanziamenti comincino ad affluire nell’economia è molto importante per la ripresa economica dell’Italia”.
Per la maggior parte degli operatori l’esito delle votazioni è nel complesso migliore delle attese, ma ora si apre una fase ancora incerta, anche se sono stati scongiurati gli scenari di maggiore instabilità. Lo spread è quindi visto fermo in area 110 punti base nel breve termine, senza escludere un tuffo a 100 punti nel medio. Un suo possibile restringimento potrebbe essere favorito anche dalle contestuali pressioni al rialzo sui tassi core, in un clima in cui si torna verso il rischio dopo che la neo-segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen nella sua audizione di insediamento ha sollecitato i parlamentari Usa ad “agire in grande” sul pacchetto di aiuti contro il Covid, sostenendo che i benefici per l’economia superano di gran lunga i rischi legati a un maggior debito.
Insomma, con il voto di fiducia l’esecutivo ha guadagnato tempo, ma per gli addetti ai lavori i Btp rimangono esposti a nuove turbolenze politiche se il premier non riuscirà a garantirsi stabilità. “Il primo ministro Giuseppe Conte è riuscito a ottenere la maggioranza relativa al Senato italiano, dopo che il partito dell’ex premier Renzi si è astenuto dal voto. Sebbene questo garantisca che il Governo Conte possa rimanere al potere ed evitare elezioni nel breve termine, il primo ministro dovrà ottenere la maggioranza assoluta del Senato per essere sicuro”, affermano Jacob Nell e Markus Guetschow di Morgan Stanley.
Tuttavia la calma dello spread potrebbe comunque non dipendere solo da Roma. “Secondo alcune indiscrezioni di Bloomberg – sottolineano gli strategist di Mps Capital Services -, la Bce nel condurre i suoi piani di acquisto avrebbe in mente dei livelli ben precisi per limitare la volatilità dello spread e mantenere condizioni di finanziamento omogenee nell’Eurozona. Questo spiegherebbe il perché lo spread sia rimasto stabile nonostante le tensioni e incertezze nella maggioranza di governo”.
Secondo gli analisti di BofA, lo spread tra BTP e Bund potrebbe scendere al valore di 100 qualora Conte riuscisse a raccogliere una solida maggioranza a proprio supporto, mentre salirebbe a 140 punti in caso di elezioni anticipate.
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