Reti, il 2023 si apre con una raccolta di 3,3 miliardi
Flussi trainati a gennaio dall’amministrato. Piacciono i titoli di Stato, in aumento gli investimenti netti in fondi comuni. Fineco in testa, anche nel gestito
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La guerra Russia-Ucraina non ferma le reti dei consulenti finanziari. Nonostante le tensioni sui mercati, infatti, a marzo la raccolta rallenta ma consolida il processo di crescita tendenziale. Stando alla consueta rilevazione di Assoreti, il mese passa in archivio con volumi netti per 4,8 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% sul 2021 e in calo del 10,9% rispetto a febbraio, prima dello scoppio del conflitto.
Con i dati di marzo, il bilancio dei primi tre mesi dell’anno si attesta dunque a un soffio da quota 14 miliardi, 13,9 per l’esattezza, e segna un aumento del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, anno record per i consulenti finanziari.
Le risorse posizionate su conti correnti e depositi ammontano a 2,2 miliardi di euro, anche come conseguenza del crescente numero di clienti, cresciuti di 19mila unità, mentre il flusso di raccolta realizzato complessivamente su strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi-previdenziali raggiunge i 2,6 miliardi.
“Nonostante il perdurare di una fase di incertezza geopolitica e macroeconomica, le Reti continuano a rispondere positivamente e con numeri in crescita – commenta Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti -. Prova della solidità del modello è nel progressivo aumento del numero di italiani che decidono di avvalersi di un consulente finanziario per la programmazione dei propri investimenti e nel robusto risultato di raccolta realizzato nonostante l’instabilità del periodo. Traguardi frutto di una maggiore cultura finanziaria dovuta alla professionalità e all’opera di educazione trasmessa negli anni dalle Reti ai propri clienti”.
Nel dettaglio dei flussi di raccolta realizzati sui prodotti del risparmio gestito, questi risultano pari a 1,8 miliardi di euro e, seppure in contrazione tendenziale e congiunturale, attestano un risultato positivo nel coinvolgimento di tutte le macro-famiglie di prodotto. Oltre il 58% delle risorse nette destinate alla componente gestita di portafoglio è confluito sul comparto assicurativo-previdenziale con volumi superiori a 1 miliardo, che si concentrano tra unit linked (544 milioni) e polizze multiramo (438 milioni).
La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti positivi per 370 milioni di euro. Si conferma la preferenza per gli Oicr aperti di diritto estero sui quali vengono realizzate sottoscrizioni nette totali per 505 milioni di euro, con un orientamento delle scelte di investimento volto a privilegiare le gestioni collettive azionarie (1 miliardo). Positiva la raccolta netta realizzata sui fondi chiusi mobiliari, pari a 28 milioni di euro, mentre resta negativo il bilancio dei fondi aperti italiani (-163 milioni). La raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali è positiva per 377 milioni di euro e coinvolge sia le gestioni patrimoniali in fondi (Gpf) con investimenti netti per 255 milioni sia le gestioni individuali mobiliari (Gpm) sulle quali si registra la prevalenza delle sottoscrizioni per 122 milioni.
Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge pertanto 1,6 miliardi e risulta pari al 73,2% dei volumi totali dell’industria (2,2 miliardi). L’apporto da inizio anno sale, così, a 5,1 miliardi e rappresenta il 45% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi pari a 11,3 miliardi.
Quattro al risparmio amministrato, i risultati di raccolta realizzati sulla componente finanziaria del comparto risultano pari a 796 milioni di euro. Gli investimenti coinvolgono in maniera decisa i titoli azionari sui quali la raccolta netta raggiunge i 730 milioni. Positivo anche il saldo delle movimentazioni sui certificate (307 milioni) e sugli exchange traded product (115 milioni) mentre prevalgono le vendite sui titoli di debito corporate (-484 milioni) e pubblici (-93 milioni).
Infine, i player. Anche a marzo il risultato migliore lo mette a segno il Gruppo Fideuram (Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sanpaolo Invest SIM e IW SIM), con una raccolta di oltre 1,1 miliardo, che porta quella totale del primo trimestre a toccare quota 4,2 miliardi. Negativo però il bilancio mensile del gestito, in rosso di quasi 34 milioni.
Segue Fineco con 1 miliardo nel mese, di cui 316 al gestito, e 2 miliardi e mezzo da inizio anno. In terza posizione il Gruppo Mediolanum con 737 milioni di raccolta a marzo (403 il gestito) e quasi 2 miliardi nei primi tre mesi del 2022.
Appena fuori dal podio, Allianz (50 milioni a marzo e 1,7 miliardi da gennaio), mentre chiude la top five Banca Generali (480 milioni nel mese e 1,4 miliardi nel primo trimestre).
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