Investitori istituzionali, sale l’interesse per gli hedge fund a reddito fisso
Domina l’ottimismo: oltre due terzi si aspettano rendimenti annuali dal 10% in su. La survey di RBC BlueBay AM
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L’articolo è pubblicato su FocusRisparmio Magazine di luglio-agosto 2022 dal titolo “La grande rotazione”, disponibile in versione digitale al seguente link.
Gli investimenti delle compagnie di assicurazione in Italia sfiorano i 1.050 miliardi di euro a dicembre 2021, in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente. Di questi, 811 miliardi (-0,5% rispetto al 2020) sono relativi a contratti assicurativi escluse le polizze linked, mentre i restanti 233 miliardi (+18,5% rispetto al 2020) si riferiscono al comparto linked del settore vita.
A livello aggregato, continua a salire la quota investita in fondi comuni d’investimento, dove si registra un aumento delle sottoscrizioni per i fondi alternativi sui mercati privati, in particolare verso prodotti specializzati su infrastrutture e private equity. Analizzando i dati annuali pubblicati da Ania – l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici – FocusRisparmio ha analizzato la composizione del portafoglio investimenti e le variazioni nelle allocazioni del settore assicurativo italiano nel 2021.
Con riferimento alla totalità del portafoglio, il sottoinsieme cosiddetto diretto, perché gestito direttamente dalle imprese di assicurazioni e che costituisce quasi il 71% del totale, si ottiene considerando i titoli di Stato (italiani ed esteri), i titoli obbligazionari corporate, le partecipazioni strategiche e le azioni. La quota del portafoglio in delega, che fa riferimento a tutti gli investimenti in Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio), vale a dire i fondi comuni, e che costituisce il 29,5% del totale nel 2021 (pari a circa 307 miliardi), è cresciuta progressivamente nel triennio (era 25,9% nel 2019 e 26,6% nel 2020).
La quota degli Oicr è composta per l’82% da fondi tradizionali, per la maggior parte investita in obbligazioni corporate, con una buona diversificazione nelle asset class investment grade (circa il 27%), high yield (5%), emerging markets (6%) e in minima parte da titoli governativi (circa 9%) e monetari (quasi il 12%). L’allocazione geografica vede un’esposizione prevalente in paesi diversi dall’Europa o con un focus globale (oltre il 69% per l’esposizione obbligazionaria, circa il 77% per l’esposizione azionaria e quasi la totalità per i fondi bilanciati). La strategia dell’investimento in fondi sembrerebbe quindi quella di diversificare il portafoglio in asset class differenti da quelle presenti nel portafoglio diretto.
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E’ possibile leggere l’articolo integrale alle pagine 24-25-26 di FocusRisparmio Magazine di luglio-agosto 2022, disponibile in versione digitale al seguente link.
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