Mercati privati a portata di retail
Al Salone del Risparmio quattro asset manager si sono confrontati su opportunità e sfide da affrontare per coinvolgere gli investitori individuali negli investimenti alternativi illiquidi
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Articolo pubblicato su FR MAGAZINE | Settembre – Ottobre 2021 |
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L’obiettivo del legislatore con l’introduzione dei Pir prima e degli Eltif era chiaro: convogliare l’enorme mole di risparmio custodito dagli italiani “sotto il materasso” verso l’economia reale, ovvero quella pletora di microimprese o Pmi per cui l’accesso al finanziamento bancario non sempre risulta ottimale (il 70% delle imprese italiane si rivolge al finanziamento bancario rispetto a una media europea del 45%). I primi risultati sono attualmente all’esame degli esperti, che concordano nel ritenere questa tipologia di strumenti…
“In Banca Mediolanum riteniamo che questi prodotti debbano essere presenti in tutti i portafogli dei risparmiatori in modo strategico e non opportunistico, in quanto rappresentano un elemento di diversificazione e offrono l’opportunità di sostenere le eccellenze italiane che nei prossimi mesi potranno avvantaggiarsi dei benefici derivanti dal Recovery Plan e della ripresa economica. Già oggi, i Pir hanno tutti i presupposti per continuare a essere una storia di successo, mentre gli Eltif devono ancora trovare una dimensione che permetta loro di esprimere efficacemente il proprio potenziale”, sostiene Edoardo Fontana Rava, direttore sviluppo prodotti e modello di business di Banca Mediolanum, che vanta un patrimonio promosso in fondi Pir compliant di 4 miliardi di euro, pari a una quota di mercato del 22% a marzo 2021.
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Gli Eltif invece hanno come obiettivo l’investimento in ambito europeo, anche su mercati illiquidi e poco accessibili con strumenti tradizionali. Inoltre, in quanto fondi chiusi, spesso non consentono un rimborso anticipato”. Elemento comune, invece è l’orizzonte temporale, ossia il lungo periodo.
“Eltif e Pir alternativi sono accessibili alla clientela al dettaglio, ma occorre ricordare che si tratta di strumenti illiquidi e complessi, con un orizzonte d’investimento di medio-lungo periodo. Non va dimenticato che queste soluzioni vanno sempre inserite in portafoglio come elemento di diversificazione e allineati con adeguati profili di rischio dei singoli risparmiatori – sottolinea Andrea Ragaini, vicedirettore Generale di Banca Generali – Per questo motivo i presidi sono piuttosto stringenti. Se da un lato la soglia di ingresso degli Eltif è tutto sommato contenuta (in genere 10mila euro), dall’altra occorre tenere presente che questi strumenti non possono eccedere la quota del 10% del portafoglio totale di un cliente retail il cui patrimonio non superi i 500mila euro”….
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Il tema dei prodotti d’investimento a supporto dell’economia reale verrà approfondito al prossimo Salone del Risparmio con una specifica conferenza dal titolo “Il futuro dei PIR”, giovedì 16 settembre ore 14:30. Clicca qui per iscriverti.