Ocse: i dazi di Trump freneranno la crescita globale (USA compresi)
Pil mondiale rivisto al ribasso: +3,1% nel 2025 e +3% nel 2026. Giù anche le stime per l’Italia (+0,7% e +0,9%). E torna l’allarme inflazione: "Le banche centrali restino vigili"
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Scudo anti-spread e tassi in aumento non sono in contrasto, anzi. La nuova misura consentirà infatti alla politica monetaria di poter agire per fermare l’inflazione. È questo il principale messaggio che la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha rivolto ai mercati dal forum della banche centrali di Sintra, in Portogallo, dove con Jerome Powell della Fed e Andrew Bailey della BoE è chiamata a fare il punto della situazione per capire la strada da seguire contro la corsa inarrestabile dei prezzi e con dati di crescita sempre più allarmanti.
La risposta “rapida e disordinata” degli spread in alcuni Paesi, non giustificata dai fondamentali economici, ha portato alla luce il rischio frammentazione che la Bce vuole evitare mentre procede con la normalizzazione, ha spiegato Lagarde. Due le strade a disposizione: “usare flessibilità” dal primo luglio nei reinvestimenti in scadenza del programma Pepp e mettere in campo un nuovo strumento anti-frammentazione che dovrà essere “efficace, proporzionato e avere sufficienti garanzie per preservare l’impeto degli Stati verso una politica di bilancio solida”.
Proprio questo ‘scudo’, preservando la trasmissione delle politiche monetarie in tutta l’Area dell’euro, consentirà di aumentare i tassi nella misura necessaria. “In questo senso, non c’è compromesso tra il lancio di questo nuovo strumento e l’adozione della necessaria posizione politica per stabilizzare l’inflazione al nostro obiettivo. Al contrario, uno permette l’altro”, ha spiegato la presidente della Banca centrale europea nel discorso di apertura del forum, che dopo due anni è tornato in presenza.
L’inflazione resta quindi il nemico numero uno. E riportarla all’obiettivo del 2% la priorità. Ma la corsa dei prezzi è oggi guidata da un complesso insieme di fattori che riflettono, in parte, le strutture economiche e le dipendenze strategiche dell’Europa. E ciò, secondo Lagarde, porta incertezza sulla rapidità con cui l’inflazione tornerà al target di medio termine.
In questo contesto, ha aggiunto, “dobbiamo agire in modo determinato e sostenuto, incorporando i nostri principi di gradualità e di opzionalità. Ciò significa muoversi con gradualità in caso di incertezza sulle prospettive, ma con la possibilità di agire con decisione sull’eventuale deterioramento dell’inflazione a medio termine, soprattutto se vi sono segnali di un disancoraggio delle aspettative di inflazione”. Confermato, dunque, un aumento di 25 pb dei tassi tra poche settimane e un altro probabilmente più consistente a settembre, se i dati lo richiederanno.
Lagarde però è fiduciosa di riuscire nel suo intento, anche alla luce del fatto che pur avendo fortemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il prossimo biennio, si aspetta ancora tassi di crescita positivi. E si affida a Leonardo da Vinci: “Ogni ostacolo cede alla severa determinazione”, ha scandito la numero uno dell’Eurotower. “Abbiamo elaborato una strategia di normalizzazione della nostra politica che ci consente di reagire agilmente al contesto di inflazione elevata”, ha affermato, prima di ricorrere anche a Victor Hugo per sottolineare la risolutezza di Francoforte: “La perseveranza è il segreto di tutte le vittorie”.
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