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L’articolo è pubblicato su FocusRisparmio Magazine di luglio-agosto 2022 dal titolo “La grande rotazione”, disponibile in versione digitale al seguente link.
In periodi di turbolenze estreme e paure pervasive, i risparmiatori italiani hanno rivisto le loro scelte di risparmio e investimento, facendo attenzione alla disponibilità di liquidità in caso di bisogno
Gli ultimi due anni sono stati un vero e proprio banco di prova per l’industria del risparmio gestito. Nonostante la pandemia e le più recenti vicissitudini geopolitiche abbiano dato vita a movimenti estremi sui mercati finanziari, accendendo paure pervasive nell’animo dei risparmiatori italiani, i numeri messi a segno dall’industria ci raccontano anche un’altra storia, fatta di comprensione e fiducia. In questo biennio le famiglie hanno scoperto le loro competenze nascoste, orientate alla disponibilità del risparmio in caso di bisogno. Per il consulente finanziario diventa quindi fondamentale individuare i segni della propensione al buon investimento, per i singoli e per la collettività, e le modalità per stimolarla: ecco, in estrema sintesi, il senso del 3° Rapporto Assogestioni-Censis su risparmi e investimenti degli italiani.
Chi sono i risparmiatori italiani
Gli “Impauriti” (il 21,5% dei risparmiatori) ossessionati dal cash, sono pronti ad ampliarne la quota anche a scapito di altre forme di risparmio. In maggioranza donne (53,6%), residenti nel Sud-isole (38,3%). I “Cauti” (il 30,8%) da sempre poco aperti agli investimenti finanziari, sono animati da una relativa antica sfiducia nella finanza e negli intermediari finanziari, convinti che alla fin fine l’immobiliare sia la migliore soluzione. La buona consulenza può allentare le paure e la preminenza assoluta per il cash di questi risparmiatori.
Gli “Investitori Moderati” (36,4%), in maggioranza uomini (56,5%), residenti soprattutto nel Settentrione, in particolare nel Nord-Ovest (26,9%) rappresentano una platea importante per i consulenti, che vogliono competenti (45,6%) e soprattutto in grado di spiegare in modo semplice e diretto le ragioni del buon investimento (45,3%). Positivi verso gli strumenti del risparmio gestito, molto apprezzano il breve periodo come soluzione attuale per scongelare cash: il 12,6% predilige investimenti di durata annuale ed un ulteriore 50% di al massimo tre anni.
“Gli (in parte) audaci” (l’11,3%) sono in prevalenza maschi (76%), con alto titolo di studio. Significativa rispetto agli altri gruppi la presenza di persone con ruoli apicali nel lavoro dipendente pubblico o privato. Non credono all’immobiliare (il 67,3% non lo valuta un buon investimento), diffidano per ora dei titoli del debito pubblico e sono abituati a investire in azioni e obbligazioni. Il 78,9% è pronto ad investire in imprese italiane ed economia reale, mentre sono meno interessati agli investimenti Esg. Cercano consulenza di qualità con cui confrontarsi. […]
E’ possibile leggere l’articolo integrale alle pagine 10-11-12 di FocusRisparmio Magazine di luglio-agosto 2022, disponibile in versione digitale al seguente link.
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