Draghi, Morgan Stanley compila la lista della spesa
La banca d’affari si aspetta un rialzo di Piazza Affari del 10-15% grazie al settore finanziario. I titoli sovrappesati sono: Unicredit, Mediobanca, Enel, Stellantis e Prysmian
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Mercoledì pomeriggio il benservito di Palazzo Madama al premier Mario Draghi non era ancora ufficiale che già il rendimento del Btp decennale aveva praticamente appaiato quello dei titoli greci. Basta forse questo dato a far comprendere il giudizio e i timori dei mercati per l’uscita di scena dell’ex presidente della Bce e per il ritorno dell’Italia alle urne.
Per gli investitori, infatti, le dimissioni di Super Mario e le nuove elezioni sono il peggior esito della crisi di governo iniziata la scorsa settimana. Mentre si spera nella Bce, dove il caso Italia è piombato sul tavolo a poche ore dalla riunione di politica monetaria più difficile degli ultimi mesi, l’unica certezza per i gestori è che le prossime settimane saranno ad alta volatilità per Roma.
Nel breve termine, secondo Annalisa Piazza, fixed-income research analyst di MFS Investment Managemen, l’esito degli sviluppi politici potrebbe aumentare ulteriormente la confusione sullo strumento anti-frammentazione dell’Eurotower, che non è chiaramente finalizzato a ridurre il rischio politico. “Nel frattempo – sottolinea – la Bce si troverà in una situazione molto scomoda quando i rischi di rallentamento della crescita italiana (insieme all’intensificarsi di condizioni di finanziamento più severe) si riverseranno su altre economie dell’Eurozona (quelle con i legami commerciali più profondi saranno le prime a risentirne). Aumenterà anche il rischio di un deterioramento nella trasmissione delle politiche, indipendentemente dai fattori che ne sono alla base”.
Per la Piazza, è probabile che nelle prossime settimane lo spread Btp-Bund si allarghi. “Escludiamo che lo spread raggiunga i livelli visti durante la Crisi Finanziaria Globale o nel 2018-19, quando si discutevano le questioni esistenziali dell’Eurozona, ma è certo che ulteriori incertezze saranno scontate nei prezzi”, mette in guardia.
“Dopo le tensioni di giovedì scorso e le dimissioni di Draghi respinte da Mattarella i mercati avevano scontato che i partiti politici avrebbero trovato un compromesso in extremis per evitare una crisi politica in un momento così delicato per l’Italia, sia dal punto di visto geopolitico (guerra in Ucraina e tensioni nei rapporti diplomatici con la Russia) che da quello economico (crisi energetica, requisiti per fondi Pnrr, legge di bilancio, scudo anti-spread e rischi di recessione) e sanitario (nuova campagna vaccinale per la quarta dose)”, fa notare Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, secondo cui la fine del governo Draghi “avrà conseguenze fortemente negative sull’andamento dell’azionario italiano e aumenterà le tensioni sullo spread con un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di stato italiani”.
Quanto all’obbligazionario, secondo Diodovich i timori degli investitori su un lungo periodo di instabilità politica in Italia potrebbero portare lo spread nel breve termine a 250 punti base e nel medio sui 300 pb. Gli occhi naturalmente sono ora puntati su Francoforte e sui dettagli dello scudo anti-spread, ma “l’uscita di Draghi aumenta le probabilità che il Governing Council possa associare al nuovo programma di acquisto titoli condizionalità più stringenti del previsto”, afferma l’esperto di IG Italia.
Sulla stessa linea Jason Simpson di Spdr Etf (State Street Global Advisors), che sottolinea come la volontà di Christine Lagarde di contenere gli spread dei bond è giustificata dal fatto che una forte perturbazione del mercato obbligazionario potrebbe compromettere le capacità della Bce di controllare le condizioni monetarie.
“Detto ciò, concentrare gli acquisti di obbligazioni su determinati paesi rende la Bce passibile di ogni sorta di contestazione legale. Un conto è proporre uno strumento per contrastare ciò che la Bce considerava un allargamento ‘ingiustificato’ degli spread di rischio, mentre è tutt’altra storia è essere percepiti come contrari al fatto che i mercati aggiungano un legittimo premio di rischio alle obbligazioni italiane”, avverte Simpson.
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