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Secondo Kpmg, tra gennaio e marzo il controvalore delle operazioni tricolore è sceso a 7 miliardi di euro dai 17 del 2022. Ma si tratta di un trend globale. Lenoci: “A fine anno toccheremo i 70 miliardi”
Nel primo trimestre del 2023 è crollato del 57% il valore delle operazioni di m&a in Italia. Lo evidenzia Silvio Lenoci, head of corporate finance partner di Kpmg, intervenendo all’M&A Summit 2023 de Il Sole 24 ore. Secondo le rilevazioni della società di consulenza, da gennaio a marzo le operazioni straordinarie realizzate nel mercato domestico sono state 258 contro le 327 di un anno fa: un dato che restituisce un controvalore in picchiata da 17 a 7,2 miliardi di euro. Un trend che, come sottolineato dalla società, affonda in realtà le radici già nella coda del 2022.
Un trend globale
“Si tratta di una prosecuzione del trend decrescente iniziato negli ultimi mesi del 2022 e che è in linea con quanto avviene anche negli altri Paesi”, ha detto Lenoci. La stessa ricerca evidenzia infatti come, dopo due anni di record, il primo trimestre 2023 si sia contraddistinto a livello globale per un aumento delle operazioni del 35% a 4.566 ma anche per una diminuzione a 253 miliardi di dollari in termini di controvalore (-44%). La ragione è presto detta: “I 12 mesi che ci si siamo lasciati alle spalle sono stati caratterizzati dal rialzo dei tassi e da un’inflazione galoppante, mentre l’impennata dei costi di energia e materie prime ha causato un aumento dell’incertezza”. Su tutto l’anno, precisa il manager Kpmg, “il mercato si è comunque attestato a 3.500 miliardi, con un totale di 43mila deal”.
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Le previsioni
Quanto al resto del 2023, il dirigente intravede “un mercato domestico dell’m&a più performante di quello globale, con una riduzione del 15-20% rispetto al 2022 e un numero di operazioni intorno alle mille per circa 70 miliardi di valore”. Il tutto, ovviamente, nell’ipotesi che la recessione sia scongiurata. Lenoci ha anche sottolineato che si registra una forte crescita del mercato dell’intelligenza artificiale a livello globale, con circa 207 miliardi al 2022 e con una crescita annuale attesa attorno al 30% dal 2023 al 2030. “Certo si è vista un’ondata record di attacchi cyber in conseguenza al conflitto ucrainco, con un costo previsto delle violazioni informatiche pari a 8mila miliardi di dollari nel 2023 e con un trend in crescita”, ha detto.
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