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La questione dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica Italiana, con Mario Draghi fra i candidati di primo piano, terrà alta l’attenzione sul Paese da qui alla fine di gennaio.
Particolarmente calda sarà la data de 24 gennaio prossimo, allorquando inizieranno le consultazioni di Camera e Senato per l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale. “L’eventuale elezione del premier Draghi potrebbe portare instabilità al quadro politico, determinando la scadenza anticipata della legislatura. La gestione accorta della situazione potrebbe evitare eventuali tensioni sui mercati finanziari”, afferma Massimo De Palma, head of Multi Asset Team di GAM (Italia) Sgr.
Se da un lato – analizza il team Economics Research di Goldman Sachs in uno studio specifico sull’Italia dal titolo “Draghi: Should I Stay or Should I Go?” – la presidenza della Repubblica è una carica istituzionale diventata progressivamente più importante nell’ultimo quarto di secolo, dall’altro consentirebbe all’ex inquilino dell’Eurotower di lasciare le sfide di breve periodo (risolvere la crisi sanitaria e far partire la macchina del Pnrr) a favore di impegni che possano fare da ancoraggio istituzionale a lungo termine per il Paese.
Ma rinunciare a Draghi come primo ministro implica anche un cambio alla guida di Palazzo Chigi, con il rischio – sottolinea la banca – di ridare incertezza alla politica italiana in un momento cruciale per il Paese che si appresta a ricevere le prime tranche del Recovery fund. “Dati gli interessi divergenti tra i partiti in Parlamento e la durata tipica della formazione di un nuovo governo, siamo più preoccupati dal fatto che questo scenario comporterebbe un ritardo nell’implementazione del Recovery fund e delle relative riforme – si legge nel report – Inoltre, nel caso improbabile che la presidenza di Draghi faccia scattare le elezioni politiche anticipate se i partiti non sono in grado di raggiungere un compromesso su un nuovo governo, la continuità delle politiche sarebbe gravemente compromessa, indebolendo l’impegno dell’Italia verso il Recovery fund”.
“Anche se l’opinione maggiormente condivisa è che l’ex governatore Bce sarà il prossimo Presidente della Repubblica, manteniamo il nostro scenario di base che vede Draghi rimanere a Palazzo Chigi come primo ministro – ma questa è una chiamata ravvicinata – e supervisionerà la rapida attuazione dei piani per il Recovery fund”, conclude Goldman Sachs.
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