Le opportunità spaziano dall’equity alle obbligazioni sovrane sia in valuta forte sia locale. A patto di selezionare con attenzione i Paesi su cui investire
Teresa Gioffreda, investment strategist di UBS Asset Management Italia
Lo sviluppo demografico, che nei prossimi anni dovrebbe portare a un ulteriore incremento della classe media; la forte spinta sull’innovazione tecnologica; il potenziale manifatturiero e in ambito commerciale. Questi sono solo alcuni dei fattori che, secondo gli analisti, rendono i mercati asiatici un’area su cui vale la pena puntare, anche in ottica di diversificazione del rischio. “Gli investitori globali hanno investito finora poco in Asia e riteniamo che gli attuali livelli rappresentino un punto di ingresso interessante per chi ha un orizzonte di lungo termine”, sottolinea Teresa Gioffreda, investment strategist di UBS Asset Management, che invita però a non considerare l’Asia come un blocco omogeneo.
“La parte settentrionale, più industrializzata, tende a sovraperformare in fasi di crescita globale, mentre l’Asiameridionale, più orientata ai consumi interni, tende a risentire meno dei rallentamenti globali”. Nell’attuale contesto, prosegue, “riteniamo che sia preferibile un approccio multi-asset flessibile, in grado di cogliere tutte le opportunità”. Inoltre, continua l’esperta, “con l’approssimarsi delle elezioni e l’aumento dell’incertezza sullo stato dell’economia statunitense, abbiamo ridotto l’esposizione azionaria e aumentato quella obbligazionaria, ambito nel quale preferiamo i bond societari in valuta forte che hanno rendimenti totali ancora interessanti”. “Manteniamo”, sottolinea in conclusione, “l’esposizione alle obbligazioni sovrane, principalmente in dollari”.
Non solo equity
Per George Gosden, senior fund manager Asia ex-Giappone di Columbia Threadneedle Investments, le aspettative di una ripresa costante della crescita globale forniscono uno sfondo positivo per la regione. Dall’altro lato, però, sottolinea l’esperto, “con l’avvicinarsi delle elezioni negli Stati Uniti, i potenziali dazi (con la Cina, ndr) rappresentano un rischio per le esportazioni asiatiche”. A livello di paesi, le esportazioni coreane dovrebbero beneficiare della ripresa globale, con settori come l’automobilistico, la cantieristica e i semiconduttori ben posizionati per
la crescita…
Nel nuovo contesto di volatilità persistente, la strategia multi-asset globale di Morgan Stanley Investment Management punta sull’efficienza del rischio come motore di performance. Tra attenzione all’AI ed effetto Trump, un focus sull’approccio dinamico del fondo con lo chief Strategist del team Global Balanced Risk Control della casa di gestione
Nel secondo trimestre l'Eurozona rallenterà. E i governi devono accelerare sulle riforme per accrescere la competitività dell’Area. Inflazione in ritirata, ma la politica monetaria resta data-driven
Secondo Du Manoir e Parekh, gestori di Capital Group, la crescita americana rallenterà e i dazi renderanno il dollaro meno interessante. Due buone ragioni per puntare maggiormente su Europa e Asia. Ma i fattori a supporto dell’azionario globale sono anche altri: dalle valutazioni al ruolo dei megatrend, ecco quali
Per gli asset manager, Powell manterrà i tassi fermi anche a luglio, poi il ciclo di allentamento potrebbe riprendere. Occhi sul mercato del lavoro. Ecco le ripercussioni per gli investimenti
Il portfolio manager di della casa di gestione analizza l’attuale fase di transizione dei mercati globali: tra volatilità geopolitica, ricalibratura monetaria e nuove opportunità nel tech, nelle mid-cap industriali e nei finanziari europei
Riviste al ribasso le stime sul pil e al rialzo quelle sull’inflazione. Powell: “Decisioni più intelligenti se aspettiamo qualche mese”. E non risponde a Trump che gli dà dello “stupido”
Olivier Genin (Amundi ETF): “La nostra gamma è pensata per accompagnare gli investitori in contesti mutevoli”. Investment grade e lunga scadenza le scelte per navigare i mercati del reddito fisso nel contesto attuale
I mercati non si aspettano tagli dei tassi prima della fine dell’estate. Ma prende piede l’ipotesi che il Fomc possa poi procedere con due riduzioni consecutive
Gli asset manager allontano l'ipotesi di uno conflitto su larga scala. Ma si preparano a modificare l'asset allocation per scongiurare eventuali rischi. Occhi puntati su Hormuz per il rally petrolio, mentre lo spettro l'inflazione penalizza l'azionario americano
Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, Bruxelles rinuncerà a tariffe per evitare aumenti al 50% dal 9 luglio. Un’intesa nella quale potrebbero rientrare anche le forniture di gas e che aiuterebbe l'auto
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio