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Il punto su quanto accaduto e sulle attese, a cura di Francesco Casarella, responsabile Italia di Investing.com
Settimana dedicata all’inflazione quella appena trascorsa, dove i dati più elevati delle attese hanno fatto riprendere fiato ai listini americani. Meglio l’Europa, in guadagno generalizzato, chiusa ancora la Cina per il Capodanno. Top performer il Giappone, che vede ora i massimi storici aggiungendosi alla lista degli indici azionari che già li hanno registrati.
Ecco di seguito il riassunto delle performance settimanali dei principali indici azionari:
- Euro Stoxx 50: +1.04%
- FTSE 100: +1.84%
- DAX: +1.13%
- Nikkei: +4.31%
- Dow Jones: -0.11%
- FTSE MIB: +1.85%
- S&P 500: -0.42%
- Nasdaq Composite: -1.34%
Eventi chiave
La settimana appena trascorsa ha visto il dato sull’IPC USA superiore alle attese, confermando un’inflazione ancora dura da sconfiggere, almeno per quanto riguarda il target imposto dalle principali Banche Centrali ovvero del 2%. L’Europa poi evita la recessione tecnica con una variazione del PIL praticamente piatta allo 0%.
Per la settimana entrante invece, focus sui verbali di riunione del FOMC, il braccio operativo della Fed, per cercare di avere maggiori informazioni circa la possibilità di un eventuale taglio dei tassi a marzo, anche se le probabilità restano ridotte.

Per quanto riguarda invece la decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve, molto probabile la probabilità di un nuovo stop consecutivo nella prossima manovra del 20 marzo. La rilevazione evidenziata dal nostro Tool proprietario, è dell’90%, in salita dall’84% precedente.

Grafici
Da un punto di vista grafico invece, l’indice S&P 500 dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico, ha leggermente ritracciato in settimana, complice soprattutto il dato sull’IPC in leggero rialzo. Fisiologicamente, e stante anche la stagionalità dell’ultimo anno del ciclo presidenziale, non è da escludere una possibile correzione di breve termine, nell’ordine del 5-10% (che statisticamente avviene circa 1 volta l’anno) per permettere magari a chi è rimasto fuori fino ad oggi di valutare eventuali ingressi.

Anche per l’Europa nuovo massimo storico in settimana sopra 4.765 punti. Come per gli Stati Uniti, una leggera correzione sarebbe naturale e fisiologica dopo una bella corsa, e permetterebbe nuovi ingressi da parte degli investitori più ritardatari.

Per ulteriori approfondimenti: Investing.com
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