Mercati, 4 possibili scenari contrarian per il 2023
Fed hawkish, inflazione europea persistente, Cina ancora in frenata e dollaro forte: ecco cosa potrebbe spazzare via l’ottimismo degli investitori nei prossimi mesi secondo Capital Group
4 min
Il peggio sembra passato e aumentano gli operatori che iniziano a vedere prospettive di crescita per i mercati. Dopo il buon risultato dell’indice Sentix di novembre, anche dal consueto sondaggio condotto da Assiom Forex emerge un miglioramento del sentiment: ad ottobre sale dal 24% al 40% la percentuale di quanti vedono ora la possibilità di rialzi nell’arco dei prossimi mesi, rialzi che per il 5% potrebbero essere in doppia cifra (come era il mese scorso).
Salgono al tempo stesso al 36% dal 33% anche quanti ritengono che i mercati rimarranno stabili, mentre scendono in modo significativo, e rappresentano una minoranza, coloro che si attendono ribassi: sono il 23% a ottobre contro il 43% di settembre, con solo un 2% di operatori chi si attendono cali superiori al 10% (erano il 3% un mese fa).
“La politica restrittiva delle banche centrali e la conseguente decelerazione impressa ai mercati con valutazioni ormai molto a sconto in numerosi settori hanno modificato in senso positivo il sentiment degli operatori finanziari che nel mese di ottobre si sono mostrati molto più ottimisti che nei trenta giorni precedenti”, sottolinea il presidente di Assiom Forex, Massimo Mocio, che fa notare come a livello tendenziale, il 77% degli intervistati si attende un rialzo dei corsi azionari da qui ai prossimi sei mesi mentre scende di 20 punti la quota di coloro che si aspettano un peggioramento.
Per gli operatori, inoltre, si allenteranno le tensioni anche sull’obbligazionario nei prossimi mesi, anche se lo spread Btp-Bund per la maggior parte è atteso sopra i 200 punti. Sale infatti al 24% a ottobre dal 14% di settembre la percentuale di chi si aspetta un differenziale tra decennale italiano e tedesco al di sotto dei 200 punti. In particolare, il 7% si aspetta uno spread Btp-Bund tra 100 e 150 punti mentre il 17% lo stima tra i 150 e i 200 punti.
A confermare lo spiraglio di ottimismo per il futuro sono anche Sebastien Galy e Cristian Balteo, rispettivamente senior macro strategist e head of product management multi-asset di Nordea Am, secondo cui sta diventando sempre più possibile prevedere con una certa precisione l’inflazione sia negli Stati Uniti che, in misura minore, in Europa, cosa che lascia ben sperare. Certo, le sfide all’orizzonte non mancano. A partire, secondo i due esperti, dall’aumento dei livelli di debito pubblico in molti Paesi, dal fatto che alla fine del 2024 quando la domanda si riprenderà in modo deciso l’offerta potrebbe non riuscire a tenere il passo riaccendendo pressioni inflazionistiche e dal fatto che la transizione climatica potrebbe rallentare in molti Paesi.
Dopo i picchi di inflazione, per Galy e Balteo dovrebbero però emergere nuove tendenze. “Con il raffreddamento dell’economia, è probabile che la Fed e la Bce si orientino verso un allentamento della politica monetaria. Gli studi di asset allocation mostrano che, in scenari come questo, le azioni e i titoli obbligazionari si rafforzano quando gli indicatori anticipatori iniziano a mostrare un rimbalzo. La spirale dell’assunzione di rischio inizia nel reddito fisso sovrano, seguito dal credito e talvolta con un ritardo nelle azioni (il credito prezza le probabilità di una profonda recessione)”, spiegano.
La sfida è quindi quella di individuare nelle prossime settimane il punto di massimo stress del mercato e monitorare eventuali cambiamenti del sentiment. “Tale dinamica può essere valutata sulla base di un posizionamento e di un sentiment estremamente ribassisti, di deflussi dalle azioni e dal credito, di una riduzione forzata del rischio, di valutazioni a buon mercato, di cambiamenti nella reazione degli asset finanziari alle notizie e di dislocazioni e incoerenze tra le varie classi di asset – sostengono i due esperti -. Come abbiamo visto nel rally di giugno, l’identificazione dei punti dolenti del mercato non sarà sufficiente. Il mercato ha bisogno di tempo perché possa migliorare il mix di crescita e inflazione. Il tempo è il grande guaritore, e le probabilità migliorano settimana dopo settimana”.
“Il set di opportunità si concentra attualmente su covered bond e su titoli azionari value/quality. Tuttavia, nel primo o secondo trimestre del 2023, dovremmo assistere a un’espansione a macchia d’olio verso l’obbligazionario, il credito (mercati sviluppati, Esg selettivo/mercati emergenti) e l’azionario (ad esempio Esg). In generale, le azioni sono valutate in modo attraente, soprattutto in Europa e nei mercati emergenti”, concludono Galy e Balteo.
Per Andrea Scauri, gestore del fondo Lemanik European Dividend Preservation, tutto dipenderà dalla Fed. “Il rally del mercato si è parzialmente concretizzato ma la sua continuazione dipenderà dai messaggi che arrivano dalle banche centrali – fa notare -. A oggi, il consensus sull’Eurostoxx600 indica per il 2023 una crescita degli utili del +3% a/a (dopo la previsione del 20% per il 2022E), con un rapporto prezzo/utili di 11,2x rispetto alla media storica degli ultimi 5 anni di 14,5x. Ci stiamo avvicinando al momento della verità in termini di stime (in particolare per il 2023), in quanto dicembre potrebbe risentire di una domanda natalizia più debole del previsto, oltre al fatto che con i risultati dell’ultimo trimestre le società saranno tenute a fornire un outlook sugli utili per il 2023, con un rischio di capitolazione, che potrebbe fornire un punto di ingresso per le azioni, in particolare se le banche centrali continueranno ad adottare un approccio meno aggressivo”.
Per Scauri, in assenza di un pivot della Fed, l’equity è probabilmente destinato a scendere. Al contrario, un pivot della Fed, o la sua anticipazione, può portare a una continuazione del rally.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.