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Nonostante il mercato sia reso instabile dagli sconvolgimenti internazionali, gli operatori vedono una grande occasione nelle infrastrutture connesse alla transizione energetica. Sia sul fronte azionario che su quello del credito
Investire nei mercati privati non significa solamente favorire la crescita delle aziende e lo sviluppo del sistema Paese ma anche incoraggiare progetti sostenibili come quello della transizione energetica. Asset manager e asset owner sono ben consci di ciò. Impegnare denaro nei private markets sia oggi che in futuro, però, non sarà più così semplice.
Lo conferma anche Freek Spoorenberg, head of product strategy & investor relations di BlackRock Infrastructure Equity, che fa notare come il contesto macroeconomico sia cambiato nell’ultimo anno: “Lo scenario di mercato che ha sostenuto il segmento negli ultimi dieci anni sta riducendo la sua spinta. Proprio per questo, nel prossimo decennio ci aspettiamo una maggiore volatilità e una decisa dispersione dei gestori”, ha detto. Non solo. Per l’esperto della casa di gestione, l’ambiente in cui operare sarà molto più impegnativo e i rendimenti per gli investitori saranno sempre più determinati dall’alpha. Ma anche in questo quadro, ha precisato, c’è una cosa che non cambierà: “La grande opportunità d’investimento offerta dalle infrastrutture, grazie alle varie politiche messe in atto dai governi, come il Green Deal nell’Unione europea o l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti”.
Un’opinione condivisa anche da Charlotte Daelemans, senior real assets specialist di Nuveen, che fa leva sulla capacità di copertura dall’inflazione che gli investimenti infrastrutturali possono garantire: “Concordo pienamente con Spoorenberg e credo anche che i fattori microeconomici giochino a favore delle infrastrutture, soprattutto se parliamo di energie rinnovabili o di asset per la transizione energetica”. “Basti pensare”, prosegue, a …
