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Le richieste per i sussidi di disoccupazione aumentano oltre attese. Secondo molti investitori Powell si prenderà una pausa a maggio. Occhi sul tasso di disoccupazione
L’economia statunitense sta rallentando e i mercati cominciano a credere sempre di più in una pausa della Federal Reserve. Un’ulteriore conferma sullo stato di salute della locomotiva Usa è arrivata infatti dal mercato del lavoro. Nell’ultima settimana di marzo, i lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione sono calati di 18mila unità, da 246mila a 228mila, ma attestandosi comunque ben al di sopra delle 200mila attese dagli analisti.
Non solo: il numero complessivo di chi riceve i sussidi (relativo alla settimana terminata il 25 marzo) è aumentato di 6mila unità a quota 1.823.000, il top da dicembre 2021, mentre è risultato sotto le attese l’aumento dell’occupazione nel settore privato. A marzo, sono stati creati 145mila posti di lavoro rispetto a febbraio, contro le previsioni di 210mila.
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La view degli investitori
Dopo che martedì scorso il dato sul numero di offerte di lavoro ha mostrato una riduzione di 632mila unità a febbraio (9,9 milioni contro attese per 10,5), ora i mercati aspettano di conoscere il tasso di disoccupazione, in programma venerdì 7 aprile. La speranza è , in particolare, che la Fed sia costretta a optare per una pausa nella sua cura da cavallo contro l’inflazione a colpi di rialzi dei tassi Anche alla luce della recente crisi bancaria, partita con il crack di Silicon Valley Bank, il Fomc potrebbe infatti decidere di non toccare il costo del denaro nel corso della riunione in programma il 2-3 maggio: gli investitori assegnano ora il 61,8% di possibilità i tassi d’interesse al 4,75%-5%, secondo i dati di Cme Group (mentre il timore di una recessione fa scendere i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa).
Non tutti però sono pronti a scommettere su una pausa. C’è anche chi punta l’attenzione sul fatto che un tasso annuo di inflazione del 4,6% è ancora più del doppio rispetto all’obiettivo della banca centrale. E scommette che i nuovi tagli dell’Opec+ alla produzione di petrolio peseranno pesantemente sui prezzi. Per questo, secondo una parte degli investitori, il presidente Jerome Powell avrà bisogno di segnali più chiari di un allentamento del mercato del lavoro e probabilmente saranno necessari una recessione e un aumento della disoccupazione prima che inverta la rotta.
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