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Per il capo consigliere economico di Allianz, gli Usa devono continuare sulla strada degli stimoli fiscali, ma la Fed deve fare un passo indietro per evitare di alimentare gli squilibri
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L’economia rischia gravi squilibri se la Fed continua sulla strada della politica ultraespansiva, che rappresenta un “grave errore”, ed è arrivata l’ora di partire con il tapering. A sostenerlo è Mohamed El-Erian, presidente del Queens’ College di Cambridge e capo consigliere economico di Allianz, la società che controlla Pimco, di cui El-Erian è stato Ceo e co-chief investment officer.
In una recente intervista a Bloomberg Tv, El Erian ha affermato che il modello adottato dalla Fed nell’assumere le sue decisioni non sta tenendo conto dei cambiamenti strutturali che stanno avvenendo nel tessuto economico. “Gli investimenti stanno crescendo, c’è una forte domanda immobiliare, forte domanda da parte delle imprese, davvero vogliamo aggiungere anche la Fed a tutto questo?”, ha dichiarato El-Erian, suggerendo che lo stimolo monetario a questo punto appare eccessivo.
Il guru vede già dei meccanismi distorsivi sui prezzi, nonché “un’eccessiva e irresponsabile assunzione di rischio in alcuni segmenti dell’economia, che non è una buona cosa, un mercato immobiliare che sta già strozzando gli americani, e anche questa non è una buona cosa. Se guardo a tutto questo, vedo che è ora che la Fed inizi il tapering. Se non lo fa, non solo rischiamo soltanto di non ottenere una ripresa durevole, inclusiva e sostenibile, ma mettiamo ulteriore pressione sull’agenda dell’amministrazione Biden. C’è già della gente che chiede di tagliare lo stimolo fiscale, per contrastare il surriscaldamento dell’economia, ma a mio avviso è bene tenere gli stimoli fiscali, che consentono di investire in infrastrutture fisiche e, si spera, anche umane”.
In una differente intervista, El-Erian ha commentato che “forse bisognerà aspettare la fine dell’anno per capire se stiamo vivendo un grave errore di politica monetaria. Ma secondo me è così”.
Le disuguaglianze di reddito, ricchezza e opportunità continuano a peggiorare, ha scritto El-Erian in un articolo sul Financial Times. le minacce ai cambiamenti climatici si stanno moltiplicando e c’è una maggiore dispersione nella performance di crescita in tutto il mondo. “È il momento opportuno per i banchieri centrali di dire di più sul ruolo che possono e dovrebbero svolgere nel garantire una crescita economica più inclusiva e sostenibile”, si legge.
In tutto questo, gli asset rischiosi vedono “un decoupling dai fondamentali, segnando nuovi record e innescando timori sulla volatilità futura. E i recenti dati sull’occupazione mostrano che anche il mercato del lavoro migliora”. Sullo sfondo però, incombono i timori sull’inflazione, che per El-Erian è tutt’altro che transitoria. Gli stessi membri del Federal Open Market Committee, sottolinea l’esperto, si sono espressi a favore di un tapering proprio alla luce dei dati sull’inflazione, ma finora il presidente della Fed, Jay Powell, sembra essere stato sordo agli appelli.
Di fronte a un simile contesto, secondo El-Erian i mercati non si stanno confrontando in maniera matura e razionale con i rischi che si intravedono all’orizzonte. In diverse interviste alla CNBC ha dichiarato che i mercati stanno sottovalutando i rischi legati all’inflazione, nonché la prospettiva di un tapering, perché sono convinti che l’approccio dovish della Fed continuerà ancora. Se questo stato di negazione dovesse protrarsi, i mercati potrebbero dover affrontare un brutto risveglio.
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