Angus Muirhead, head of Equities di Credit Suisse Asset Management, ospite della rubrica “Alla ricerca di Alpha”, analizza la situazione attuale dei mercati azionari, guardando in modo laterale all’inflazione e ai problemi della supply chain
In questo episodio della rubrica ‘Alla ricerca di alpha’ è con noi Angus Muirhead, head of equities di Credit Suisse Asset Management.
Partirei dal contesto attuale dei mercati azionari. È tornata la volatilità, soprattutto a causa dei rischi geopolitici. Qual è la sua view e quali saranno le principali sfide e opportunità dei prossimi mesi?
Angus Muirhead, head of Equities di Credit Suisse
Si sta trasformando nella tempesta perfetta. Sta succedendo di tutto. Sul mercato c’è un quantitativo enorme di incertezza. E gli investitori azionari, ma anche gli investitori più in generale, detestano l’incertezza. Per i gestori azionari, la maggior parte delle persone sta iniziando ad accusare un certo malessere. Se guardiamo al passato, questo è il tipo di sensazione che ci sta dicendo che in effetti potrebbe essere arrivato il momento di agire con coraggio. Forse questo è il momento di iniziare a guardare al mercato non più come un luogo spaventoso e volatile, ma come un bacino di opportunità.
Abbiamo visto un interesse crescente da parte degli investitori verso i tematici, o meglio ancora, i megatrend. Quale ruolo giocano queste strategie nel contesto attuale e come si posiziona Credit Suisse in termini di offerta?
I tematici sono saliti alla ribalta negli ultimi anni e sono quasi diventati un’asset class a sé stante. Farei un passo indietro, per chiedere: qual è lo scopo, qual è il principio degli investimenti tematici? Per me, come per noi gestori azionari, è molto semplice: l’idea è che la vecchia categorizzazione per paese, area geografica o settore, forse nel mondo di oggi è diventata meno significativa. Forse è meglio guardare a grandi temi secolari growth del mercato e semplicemente individuare le aziende migliori all’interno di tali temi. In questa fase, i tematici restano un investimento periferico per la maggior parte degli investitori. Non rientrano negli investimenti azionari core.
Focalizziamoci su una strategia specifica, il fondo azionario Credit Suisse Robotics. Qualche tempo fa parlammo delle opportunità nell’automazione industriale. Come valuta lo scenario attuale per il settore?
Come ho già detto, siamo nel mezzo della tempesta perfetta. Qualche anno fa, l’Amministrazione Usa aveva una politica commerciale molto aggressiva e ciò causava problemi per molte aziende, non solo del comparto industriale, a livello di catene di approvvigionamento. Dopodiché c’è stata la pandemia e ora le tensioni geopolitiche. Tutto questo ha provocato diversi problemi sul lato dell’offerta/nelle catene di approvvigionamento. In effetti il Coronavirus ha incentivato l’interesse verso molte delle aree in cui noi investiamo. Gli ospedali ora si trovano a sperare di aver investito a suo tempo nei sistemi di automazione e nelle ultime tecnologie digitali sanitarie. È possibile che chi gestisce gli impianti di logistica ora si trovi a pensare: se solo avessi fatto quell’investimento qualche anno fa, allora l’impianto starebbe ancora correndo. In questo senso, molte persone ora si stanno auto-ammonendo e si stanno muovendo per non farsi trovare impreparate la prossima volta. Di conseguenza stiamo assistendo a un’ondata di domanda per le aree in cui investiamo, ad esempio, robotica, automazione e soluzioni per l’assistenza sanitaria digitale. Ad oggi l’unico problema riguarda le catene di approvvigionamento. Stanno entrando ordini dai clienti, i libri ordini sono sui massimi storici, ma molte aziende non possono spedire i prodotti a causa delle problematiche a livello di catene di approvvigionamento. Quando queste inizieranno a risolversi, allora gli ordini si tradurranno in guadagni e potremo tornare alla normalità. Detto questo, nell’immediato le cose sono un po’ complicate. Il mercato ha già reagito a tutto questo. Forse è già tutto prezzato e quindi dovremmo iniziare a guardare avanti.
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Alla ricerca di Alpha è la rubrica di FocusRisparmio.com dedicata ai fund manager. Ogni lunedì, con l’aiuto degli esperti del settore, vengono messi sotto la lente i fatti recenti più significativi e gli impatti sui portafogli da essi gestiti con una visione impostata sul medio e lungo termine.
Pierre Verlé, responsabile del credito di Carmignac: “Non credo che il fenomeno inflazionistico rimarrà elevato sui mercati, ma a un livello tale da impedire ai banchieri centrali di utilizzare le straordinarie politiche monetarie a cui siamo stati abituati nel recente passato”
Secondo l’head of Euro Multi Asset della casa svizzera e gestore del fondo MAGO, Fed & Co. torneranno a operare in modo lineare dopo aver penalizzato per più di un anno tutte le asset class con un atteggiamento repressivo e imprevedibile. Obbligazionario europeo ed emergente tra i comparti su cui le attese sono più positive. Ancora cautela nell’equity
Secondo Henry Neville, multi-asset portfolio manager di Man Group, nonostante i prossimi 6-9 mesi continueranno probabilmente a essere caratterizzati da un trend disinflazionistico, nel corso del prossimo decennio dovremmo aspettarci molteplici episodi di inflazione elevata e in aumento
Il 2022 ha segnato secondo Amadeo Alentorn, portfolio manager del Jupiter Global Equity Absolute Return Fund, un cambio di regime che determinerà un contesto di investimento caratterizzato nel medio periodo da dispersione dei rendimenti e ricorrenti correzioni. “Restare ancorati a modelli di portafoglio ormai sorpassati non farà recuperare dalle perdite”, sottolinea
La sincronizzazione al ribasso dell'andamento delle diverse asset class e l'effetto dell'inflazione hanno esposto i portafogli a rischi più elevati. Una dinamica che favorisce il ricorso a gestioni multi asset e prodotti alternativi
La co-cio della società di gestione controllata da Oddo BHF Asset Management spiega a FocusRisparmio come affrontare “un cambiamento di regime che è solo agli inizi”. “L’aumento dei tassi d’interesse è una svolta epocale per i mercati finanziari, poiché implica che gli investitori farebbero meglio ad ignorare le bolle degli ultimi anni e a riallocare gli investimenti”, afferma
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Il colosso elvetico non si aspetta una forte recessione per il prossimo anno e prevede che i rialzi dei tassi in Usa e area euro terminino dopo il primo trimestre 2023
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L’approccio bottom-up e il processo di selezione del fondo Capital Group Global High-Income Opportunities. Obiettivo: ottenere ritorni simili a quelli dell’equity, ma a volatilità inferiore
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