Il fund manager predilige un approccio ibrido guidato da performance finanziaria e criteri Esg. Nel portafoglio spazio a cloud, sharing economy e rinnovabili cinesi
Anu Narula, head of global equities di Mirabaud Asset Management
Con le principali Borse globali ai massimi assoluti diventa sempre più complicato relativizzare i valori rispetto ad aree o settori differenti e periodi temporali più lontani. Inoltre, è sempre più labile il confine che separa la distinzione fra titoli Value e Growth, con i primi che appaiono favoriti in base alle aspettative sull’evoluzione di uno scenario d’inflazione che si prennuncia più lungo di quanto inizialmente stimato dal mercato.
“Riteniamo che il mercato dia troppo peso a classificazioni come quella fra growth e value”, spiega a FocusRisparmioAnu Narula, head of global equities di Mirabaud Asset Management e gestore del fondo Sustainable Global Focus, in sella alla strategia fin dal lancio nel 2018.
Per chi come voi guarda a queste differenze in modo agnostico ci sono ancora opportunità con risk/reward soddisfacenti nell’universo value?
Guardando alla sovraperformance dei titoli value nel periodo da novembre a maggio, si nota come vi fossero ancora titoli di settori ciclici, con importanti percorsi aziendali, che hanno registrato performance stellari. In questo gruppo deteniamo, per esempio, il titolo di First Republic Bank all’interno del tema dei consumatori millennial e quello di Ashtead nel tema Real Estate&Infrastrutture. First Republic Bank è la principale banca di San Francisco, dove risiede l’1% più ricco della popolazione negli Stati Uniti. Negli ultimi 10 anni ha creato un franchising per consumatori millennial, dedicando una gamma di prodotti a quei professionisti nel settore della tecnologia che devono rifinanziare i prestiti contratti per pagare gli studi. Ashtead è leader mondiale nel noleggio di attrezzature per aziende come John Deere e Caterpillar. C’è stato un forte movimento secolare verso il mercato del noleggio e la forza dei ciclici negli Usa rappresenta un altro catalizzatore.
E nel Growth? Fra le maggiori posizioni nel vostro portafoglio ci sono aziende come Microsoft e Paypal: cosa vi piace di queste aziende?
Microsoft è un titolo che deteniamo all’interno del nostro tema di investimento sulle piattaforme. Con lo smartworking, prodotti come Microsoft Teams hanno conosciuto un vero boom. Inoltre, un elemento fondamentale è il cloud: un’area, sottovalutata dal mercato, che nell’ultimo anno ha visto l’accelerazione normalmente registrata in tre anni. Inoltre, Microsoft ha fatto molto in termini di integrazione Esg, soprattutto per l’esposizione al cambiamento climatico e le pari opportunità nell’ambito delle risorse umane. PayPal invece sta beneficiando della recente esplosione dell’e-commerce, da cui difficilmente si tornerà indietro. Inoltre, trae vantaggio dal tema dell’esplosione dei dati, grazie alla diffusione dei pagamenti digitali, resa possibile dalla crescita degli utenti millennial e over 70. Questi ultimi stanno scoprendo gli acquisti online, mentre i primi, nativi digitali, apprezzano la facilità d’uso di PayPal, che non richiede un conto bancario per essere utilizzato.
Nel portafoglio aumenta la componente di titoli asiatici: è più una scelta che deriva da una visione top-down o è una conseguenza delle allocazioni bottom-up?
Investiamo in primis nelle aziende, indipendentemente dall’area geografica o dal settore di appartenenza: la selezione avviene rispettando i nostri obiettivi di performance finanziaria ed Esg. Pertanto le allocazioni settoriali e geografiche risultano quali conseguenze della nostra selezione dei titoli. La nostra costruzione del portafoglio ci porta storicamente a non avere scostamenti settoriali e regionali di rilievo.
In quale settore dell’Asia trovate le migliori opportunità e in quali Paesi? Può nominare delle aziende particolarmente interessanti che avete scovato?
In Cina possediamo Trip.com, principale agenzia di viaggi online del Paese, che ha sfruttato la crisi per migliorare la piattaforma e sta già registrando margini superiori a quelli pre-Covid. Non appena si tornerà a viaggiare, l’utile operativo sarà significativamente più alto che in passato. Stiamo cercando di aumentare l’esposizione alle rinnovabili e attualmente stiamo seguendo un’azienda cinese leader nell’ambito dell’energia solare.
Il fondo ha un sustainability rating di 5 globi Morningstar, il più alto: come si coniuga l’analisi Esg all’interno del processo di investimento?
Nel primo stadio della fase top-down del processo, escludiamo i settori non sostenibili, per citarne alcuni: tabacco, alcol, armi controverse, armi da fuoco e olio di palma. Poi classifichiamo le aziende selezionate usando la nostra valutazione Esg interna ed escludiamo il 20% con punteggio peggiore per stabilire uno standard minimo e creare il nostro universo di investimento responsabile. Quindi, il nostro analista Esg dedicato all’interno del team Sustainable Global Equities conduce un’analisi dettagliata a livello bottom-up per tutte le aziende. Per ogni società delineiamo un profilo con i fattori Esg finanziariamente rilevanti e valutiamo sia il potenziale impatto finanziario che le strategie di mitigazione adottate. In questo lavoro ci avvaliamo di bilanci Csr, profili industriali Sasb, dati Bloomberg e Sustainalytics. Successivamente elaboriamo una lista di domande per gli incontri di engagement Esg con ogni azienda. Dopo ogni incontro, torniamo a confrontarci con le società condividendo i nostri consigli sulle misure che ogni azienda dovrebbe adottare. Infine, monitoriamo le notizie di ambito Esg su ogni azienda per valutarne l’impatto sull’investimento. Mirabaud ha inoltre un team dedicato di specialisti in investimenti socialmente responsabili che lavorano con il team d’investimento per potenziare l’engagement Esg e aiutare a cogliere i rischi non finanziari delle società selezionate.
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