Esma, rischi da disallineamento economia reale e mercati finanziari
Una squadra di ricercatori ha scoperto che i fondi esposti a classi di attivo meno liquide hanno maggiori probabilità di originare shock di mercato
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Natixis ha annunciato di aver “avviato discussioni” per giungere allo “scioglimento graduale e ordinato” della partnership con H2O, la società lanciata nel 2010 dal fondatore Bruno Crastes.
La mossa fa parte di un piano di riduzione dei costi volto a conseguire risparmi per 350 milioni di euro entro il 2024 “tramite una riduzione significativa al settore dei derivati”.
Lo ha comunicato la società con una nota diramata in concomitanza con la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2020 (consultabile qui).
Fonte: presentazione risultati terzo trimestre 2020 (pagina 5). Disponibile qui per la consultazione.
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A tre mesi dall’insediamento, l’amministratore delegato Nicolas Namias lancia un segnale forte sulla direzione che intende imprimere alla gestione del gruppo.
“Natixis ha adottato una serie di decisioni strategiche e operative per preparare il futuro”, ha dichiarato Namias. L’obiettivo è di “rimettere Natixis sulla strada di una creazione di valore sostenibile. La crescita della nostra divisione asset management sarà rafforzata dal merger operativo fra La Banque Postale Am e Ostrum Am, che ha aumentato gli asset in gestione a circa 1,1 trilioni, e dalla decisione di modificare la nostra relazione con H2O Am”.
Una decisione che trova spazio e rappresentazione nella descrizione degli ultimi dati trimestrali, in cui gli asset in gestione a fine giugno e a fine settembre sono già riportati e indicati graficamente con l’esclusione delle masse riconducibili a fondi H2O (slide e dettaglio del grafico in basso).
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Nota (3): Europe including Dynamic Solutions and Vega IM AuM, excluding H2O (isolated since 3Q20). US including WCM IM. Fonte: Natixis 3Q20 & 9M20 RESULTS, pagine 20 e 40
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Per la società di Crastes – oggetto da inizio anno di report e studi da parte di agenzie di rating e società di analisi di fondi comuni – si apre dunque un ‘periodo di transizione’ che dovrebbe condurre alla totale separazione delle due Sgr.
Natixis pone l’accento sul “comportamento resiliente dei clienti”, con “limitati deflussi netti” (inferiori a un miliardo di euro nel periodo 13-31 ottobre) registrati dopo la riapertura dei fondi H2O che erano stati sospesi.
“H20 – si legge nel comunicato di Natixis – non sarà più considerata come un asset strategico” e le discussioni avviate includono una possibile cessione entro il 2021 della quota del 50,01% detenuta nel gestore britannico (il quartier generale è ubicato a Londra).
“Questa evoluzione”, puntualizza Natixis, “sarebbe soggetta all’approvazione da parte delle autorità di regolamentazione competenti”.
Per quanto riguarda i risultati finanziari annunciati con la trimestrale, Natixis ha riportato per il terzo trimestre un utile di 39 milioni, in calo del 91% rispetto ai 415 milioni di un anno fa, mentre il giro di affari è sceso del 16% a 1,76 miliardi.
Il gruppo transalpino tornerà a distribuire il dividendo a partire dal primo semestre del prossimo anno, mentre la presentazione del nuovo piano strategico al 2024 è prevista per giugno 2021.
Natixis intende inoltre ridurre il costo del rischio e accelererà la transizione green del portafoglio energetico, in particolare uscendo dai settori dello Shale Oil &Gas entro il 2022.
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