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L’analisi di FIDA per FocusRisparmio si concentra su 615 fondi aperti distribuiti in Italia e 25 etf quotati su Borsa. Il mondo dei prodotti obbligazionari è un terreno particolarmente fertile per sviluppare strategie operative non immediatamente immaginabili per un investitore
Il mercato obbligazionario globale è sotto pressione da inizio anno. Prospettive inflazionistiche elevate in tutto il globo e la graduale ma decisa “normalizzazione” delle politiche monetarie fra le principali banche centrali hanno compromesso il valore dei maggiori titoli obbligazionari nel mondo.

Le uniche categorie di obbligazioni il cui saldo nel 2022 è flat o di poco negativo è quello delle inflation-linked. Ciò che salta subito all’occhio, analizzando i dati forniti a FocusRisparmio da FIDA, gruppo italiano specializzato nello sviluppo di applicazioni software dedicate ai servizi finanziari e leader nella raccolta, analisi e distribuzione di dati nel risparmio gestito, è che fra i migliori prodotti per contrastare la cavalcata dell’inflazione, in termini di rendimento, i fondi attivi fanno meglio degli Etf.

“Esiste una netta prevalenza dei fondi attivi nella copertura dei prodotti obbligazionari, rispetto a quelli passivi”, spiega Monica Zerbinati, analista finanziario di FIDA. La numerosità degli etf giustifica la creazione di un’unica categoria rappresentativa dei fondi passivi: “quelli focalizzati su bond indicizzati all’inflazione – analizza Zerbinati – presentano un profilo di rischio-rendimento peggiore rispetto ai fondi comuni di tipo attivo, nonostante i costi più contenuti”.

Con riferimento all’anno corrente i prodotti obbligazionari globali registrano rendimenti mediamente negativi (così come gli azionari). Attorno alla parità troviamo unicamente i comparti inflation linked, che si posizionano ottimamente anche su orizzonti temporali più lunghi.
“Nel 2022 sono i corporate in generale a patire maggiormente, mentre grazie al focus sugli high yield moderano le perdite. L’ordine di grandezza delle variazioni è sostanzialmente lo stesso sia per governativi e corporate, sia per high yield e investment grade”, nota l’analista.
Il ranking dei prodotti autorizzati retail in Italia propone alcune eccellenze che, grazie alla gestione attiva, sovraperformano notevolmente la media dei prodotti con politiche di investimento sovrapponibili.
“È il caso di alcuni comparti Obbligazionari Globali – Corporate e Governativi Investment Grade caratterizzati da una elevata esposizione al dollaro, valuta che da inizio anno si è apprezzata di oltre il 5% rispetto alla moneta unica”, dice l’analista di FIDA, aggiungendo che “un altro interessante elemento distintivo di alcuni fondi in top ten è lo sfruttamento di strategie meno tradizionali per strumenti obbligazionari investment grade, in particolare il largo utilizzo di contratti forward su valute”.
In sostanza, il mondo dei prodotti obbligazionari è un terreno particolarmente fertile per sviluppare strategie operative non immediatamente immaginabili per un investitore: “da un’analisi a campione emerge come la gestione attiva trovi uno spazio di manovra più ampio rispetto ai prodotti azionari e renda quindi la dispersione dei risultati maggiormente ampia attorno alla media di categoria”, conclude Zerbinati.
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“Conoscere a fondo” è la rubrica di FocusRisparmio.com in cui passiamo al setaccio una specifica asset class su un orizzonte di investimento di medio-lungo periodo, coinvolgendo i gestori dei fondi top performer in un’analisi a più voci sui driver di performance e sulle prospettive di rendimento dei prossimi mesi.
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