Nell’anno appena iniziato crescita e bond faranno i conti con le nuove amministrazioni scelte nel 2024 in molte parti del mondo. Più nel bene che nel male, secondo Julien Houdain, head of Global Unconstrained Fixed Income di Schroders
Julien Houdain, head of Global Unconstrained Fixed Income di Schroders
“Nel 2025 le forze trainanti dei mercati rimarranno le stesse. L’evoluzione dei fondamentali e l’impatto della politica su di essi continueranno a essere cruciali. Senza dubbio, i cambiamenti dall’amministrazione statunitense avranno un impatto importante sui mercati, così come i piani fiscali in Europa, Regno Unito e Cina”. Un contesto che, secondo Julien Houdain, head of Global Unconstrained Fixed Income di Schroders, sarà favorevole per le obbligazioni, “che potrebbero beneficiare sia delle tendenze economiche più ampie sia dell’elevato punto di partenza dei rendimenti”.
A cosa guardare per capire che 2025 dobbiamo aspettarci per il reddito fisso?
Per prima cosa, guardiamo all’economia statunitense. La crescita è stata forte, l’inflazione in calo e il mercato del lavoro quasi in pareggio. Con un’economia tornata in equilibrio, si stava realizzando il tanto discusso atterraggio morbido. La domanda chiave per il 2025 è: sarà possibile mantenere questo slancio? Abbiamo salutato il nuovo anno con un livello di incertezza politica elevato: i temi chiave dell’agenda a stelle e strisce, tra cui controlli più severi sull’immigrazione, una politica fiscale più permissiva, una minor regolamentazione per le imprese e dazi sui beni internazionali, suggeriscono un rischio crescente. Questi fattori potrebbero frenare il miglioramento dei dati sull’inflazione core e indurre la Federal Reserve a cessare l’allentamento della politica monetaria prima del previsto. In altre parole, vediamo un aumento del rischio di no-landing, uno scenario in cui il carovita rimane vischioso e potrebbe essere necessario mantenere i tassi d’interesse più alti più a lungo, anche se non è il nostro scenario di base.
Questo significa massima attenzione alla variabile Trump?
L’impatto della nuova amministrazione statunitense sulla crescita economica è…
Secondo gli asset manager ora la priorità di Francoforte è proteggere la crescita dell’Eurozona dai dazi di Trump. E ci saranno almeno altre due sforbiciate. La rotta, però, non è segnata e potrebbe cambiare
Sondaggio BofA: il sentiment è il quinto più basso di sempre e le attese di crescita globale sono le peggiori mai registrate nella storia della survey. Allocazione azionaria USA giù del 53% in due mesi
Le “incertezze eccezionali” causate da Trump spingono alla settima riduzione dei tassi. “Dai dazi rischi per la crescita”. Secondo gli asset manager, Lagarde andrà avanti con altre due-tre sforbiciate
Per l’agenzia, le tensioni stanno pesando sulle condizioni del credito globale. E i contraccolpi varieranno a livello regionale e in base ai modelli di business. Per le europee il rischio maggiore è una frenata dell’economia
Il video-messaggio del vicepresidente esecutivo della Commissione europea per il SdR25. “Il risparmio enorme risorsa da valorizzare per competere a livello globale”, afferma
Trump ha annientato la propensione al rischio a favore di bond e liquidità. E la parola d’ordine è cautela. Il biglietto verde? Non è più un rifugio. Gli Institutional Investor Indicators di State Street
Dal confronto tra Davide Serra (Algebris) e Tommaso Corcos (Intesa San Paolo) sul palco di Assogestioni, la ricetta dell’industria per rivitalizzare la CMU. Non senza un focus sull’educazione finanziaria e sul ruolo delle istituzioni
Il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, raggiunto dalla redazione di FocusRisparmio nella giornata inaugurale del Salone del Risparmio 2025, ha commentato lo scenario internazionale e il lavoro che il Tesoro sta portando avanti sui dossier nazionali
Per gli asset manager, i dazi hanno cambiato le carte in tavola e ora sono possibili tre sforbiciate entro luglio. Probabili anche un cambio di linguaggio e un tasso terminale più basso
Gli operatori vedono l’euro a quota 1,2 sul biglietto verde. Colpa del caos scatenato da Trump e de timori di una recessione USA. E gli investitori si rifugiano franco svizzero, euro e yen
Il mercato più importante del mondo potrebbe ancora riservare sorprese positive. E Daniel Roberts, gestore del fondo di Fidelity International, è pronto a coglierle. Non senza trascurare, però, l’ascesa dell’Europa e il Giappone. Ecco la sua ricetta
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